Trental - Iv 5f 100mg 5ml

Dettagli:
Nome:Trental - Iv 5f 100mg 5ml
Codice Ministeriale:022863031
Principio attivo:Pentoxifillina
Codice ATC:C04AD03
Fascia:C
Prezzo:6.1
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione per infusione
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi

Denominazione

TRENTAL 100 MG/5 ML SOLUZIONE PER INFUSIONE PER USO ENDOARTERIOSO ED ENDOVENOSO

Formulazioni

Trental - Iv 5f 100mg 5ml

Categoria farmacoterapeutica

Vasodilatatori periferici.

Principi attivi

Una fiala contiene: pentossifillina 100 mg.

Eccipienti

Sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Ulcere venose croniche.

Controindicazioni / effetti secondari

Non deve essere utilizzato nei pazienti con: ipersensibilita' a pentossifillina o ad altre metilxantine. Infarto miocardico recente. Emorragie gravi (per il rischio di aumento dell'evento emorragico). Emorragiaretinica estesa (per il rischio di aumentato sanguinamento). Gravidan za. Controindicazioni alla somministrazione e.v. od e.a. del farmaco: gravi stati di sclerosi cerebrale e coronarica con ipertensione. Graviaritmie. In caso di aterosclerosi avanzata evitare l'iniezione nell'a rteria carotidea.

Posologia

Somministrazione per fleboclisi: all'inizio del trattamento la posologia giornaliera e' di 1 fiala (100 mg) infusa con 250-500 ml di soluzione fisiologica di cloruro di sodio o, ad esempio, soluzione di Ringer,nel corso di 120-180 minuti. In seguito puo' essere aumentata di 1 fi ala il di' fino a 300 mg. Se si dovessero utilizzare altre soluzioni per la diluizione, e' necessario verificarne singolarmente la compatibilita'; solo le soluzioni limpide possono essere infuse. Nei casi gravi, se la tollerabilita' e' buona, la posologia giornaliera puo' essere gradualmente aumentata (1 fiala il di') fino 600 mg da somministrare in 2 infusioni (mattino e pomeriggio) con 250-500 ml di soluzione vettrice nel corso di 120-180 minuti. Se per motivi pratici o di tollerabilita' l'infusione puo' essere praticata solo una volta il di', si raccomanda la somministrazione supplementare di 3 (2 + 1) compresse di Trental 400 suddivise nell'arco della giornata (mezzogiorno e sera). Somministrazione per via e.v. ed e.a. 1 fiala (100 mg) il di', iniettando lentamente ed a paziente disteso. Per via endovenosa la durata di infusione deve essere di almeno 5 minuti, mentre per via endoarteriosa (dopo diluizione del contenuto della fiala in 20 ml di soluzione fisiologica) deve essere di 10 minuti ogni 5 ml. In seguito, se la tollerabilita' e' buona, tale somministrazione puo' essere ripetuta nel corso della giornata. Dopo il trattamento parenterale la terapia puo' essere proseguita per os. E' comunque compito del medico stabilire la posologia,la via di somministrazione e la durata del trattamento che, a seconda della gravita' del quadro clinico, puo' essere effettuato per via par enterale, per os oppure combinato (per os e per via parenterale contemporaneamente). La somministrazione regolare ed il trattamento protratto sono determinanti per il successo terapeutico. Insufficienza renale:nei pazienti con insufficienza renale sono necessarie le seguenti rid uzioni di dosaggio. Clearance della creatinina inferiore a 30 mL/min: 30% - 50% della dose; clearance della creatinina inferiore a 10 mL/min: 50% - 70% della dose. Insufficienza epatica: e' necessaria una riduzione del dosaggio, secondo la tollerabilita' individuale, nei pazienticon grave compromissione della funzionalita' epatica. Malattie cardio circolatorie: la terapia deve essere iniziata a bassi dosaggi nei pazienti ipotesi o nei pazienti con labilita' circolatoria ed anche nei pazienti che sono particolarmente a rischio di un calo pressorio (ad es.pazienti con grave coronaropatia o stenosi rilevante dei vasi che irr orano il cervello); in tali pazienti la dose deve essere aumentata solo gradualmente.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Ai primi segni di una reazione anafilattica/anafilattoide, la somministrazione deve essere sospesa immediatamente e deve esserne informato il medico. Un monitoraggio particolarmente attento e' necessario nei pazienti che presentano: ipotensione; compromissione della funzionalita'renale; grave compromissione della funzionalita' epatica; aumentata t endenza all'emorragia dovuta, ad esempio, a terapie anticoagulanti o adisturbi della coagulazione; rischio particolare in caso di riduzione della pressione arteriosa (ad es. pazienti con grave coronaropatia o stenosi rilevante dei vasi che irrorano il cervello), in cui l'iniezione e.v. od e.a. di farmaci vasoattivi puo' determinare la comparsa di transitoria ipotensione con tendenza al collasso e disturbi stenocardici; trattamento concomitante con pentossifillina e anti-vitamina K; trattamento concomitante con pentossifillina e agenti antidiabetici; trattamento concomitante con pentossifillina e ciprofloxacina. Non vi sono dati circa l'uso nei bambini. Se durante la terapia si manifestano vaste emorragie della retina, il trattamento va sospeso. La somministrazione parenterale di qualsiasi farmaco puo' determinare in casi eccezionali shock anafilattico. In questo caso e' necessario adottare immediatamente le adeguate contromisure quali decubito laterale, vie respiratorie libere, respirazione artificiale, catecolamine (noradrenalina, adrenalina, isoproterenolo) e dosi molto elevate di corticosteroidi pervia i.v. Prima dell'inizio del trattamento parenterale (e.v. od e.a.) e' opportuno, per controllare la reattivita' individuale, somministra re lentamente 1/2 fiala (2,5 ml = 50 mg) diluita in 10 ml di soluzionefisiologica. In caso di insufficienza cardiaca, in cui e' necessario raggiungere il compenso con glicosidi, il medicinale non va infuso conelevati volumi di liquido. Contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio p er dose (1 fiala), cioe' e' praticamente "senza sodio"

Interazioni

L'effetto ipoglicemizzante dell'insulina o degli antidiabetici orali puo' risultare potenziato. Pertanto si raccomanda un attento monitoraggio dei pazienti in terapia farmacologica per diabete mellito. Sono stati riferiti casi post-marketing di aumentata attivita' anticoagulante in pazienti trattati contemporaneamente con pentossifillina e anti-vitamina K. In questi pazienti si raccomanda il monitoraggio dell'attivita' anticoagulante al momento dell'inizio della terapia con pentossifillina o in caso di modifica della dose. Il medicinale puo' aumentare l'effetto ipotensivo di farmaci antipertensivi o con potenziale effetto ipotensivo. La somministrazione concomitante di pentossifillina e teofillina puo' determinare in alcuni pazienti un aumento dei livelli di teofillina. Pertanto si puo' verificare un aumento della frequenza e della gravita' delle reazioni avverse da teofillina. L'uso contemporaneodi ketorolac trometamina puo' aumentare il rischio di sanguinamento. La somministrazione concomitante di ciprofloxacina puo' aumentare la concentrazione sierica di pentossifillina in alcuni pazienti. Pertanto,si puo' verificare un aumento della frequenza e della gravita' delle reazioni avverse in seguito alla somministrazione contemporanea dei due prodotti medicinali.

Effetti indesiderati

Esami diagnostici: aumento delle transaminasi, diminuzione della pressione sanguigna. Patologie cardiache: aritmia (aritmia cardiaca), tachicardia, angina pectoris. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia. Patologie del sistema nervoso: capogiri, cefalea, meningite asettica. Patologie gastrointestinali: disturbi gastrointestinali, malessere epigastrico (oppressione gastrica), gonfiore addominale, nausea, vomito, diarrea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito, eritema, (arrossamento della cute), orticaria. Patologie vascolari: vampate di calore (flush), emorragie (sanguinamenti). Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica, reazione anafilattoide, angioedema (edema angioneurotico), broncospasmo, shock anafilattico (shock). Patologie epatobiliari: colestasi (colestasi intraepatica). Disturbi psichiatrici: agitazione, disturbi del sonno. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Non vi e' sufficiente esperienza clinica sull'uso del farmaco in gravidanza. Per tale motivo e' controindicato durante la gravidanza. Nelle pazienti che allattano occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o, viceversa, proseguire l'allattamento evitando la somministrazione del medicinale.