Oculisti, timori per i rimborsi troppo bassi nel decreto tariffe

Oculisti, timori per i rimborsi troppo bassi nel decreto tariffe

La cataratta passa da 2.500 a 800 euro, le nuove cure sono a rischio


Il decreto tariffe approvato nelle scorse settimane dalla Conferenza Stato-Regioni ha ritoccato al ribasso i rimborsi per alcune prestazioni oculisti che mettendo a rischio la capacità del servizio sanitario di fornire le prestazioni migliori ai pazienti. È l'allarme lanciato dalla Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (Siso) nel corso dell'evento di presentazione del secondo congresso nazionale della società scientifica che si terrà a Roma dal 18 al 20 maggio.
   "Ci congratuliamo con il ministro della Salute per aver ottenuto in poco più di sei mesi dal suo insediamento un risultato sempre sfuggito in passato. Tuttavia, le tariffe dei rimborsi previsti dal servizio sanitario nazionale in campo oftalmologico, confermate al ribasso nel decreto, non consentono di mettere al passo con i tempi la cura e la prevenzione dei disturbi visivi, penalizzando i cittadini, che non possono così beneficiare dei progressi tecnologici e farmacologici", dice Teresio Avitabile, presidente della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche e ordinario di Malattie dell'Apparato Visivo all'Università di Catania.
Significativo il caso della cataratta, sottolinea Romolo Appolloni, direttore dell'Oftalmologia dell'Ospedale Sant'Eugenio-CTO di Roma e membro del consiglio direttivo Siso.
   "Negli ultimi anni il valore dei rimborsi per questo intervento è crollato dai 2.500 euro degli anni Duemila, agli attuali circa 700/800 euro comprensivi di tutto, dai materiali alla sala operatoria", dice Appolloni. "A una progressiva evoluzione delle tecnologie ha corrisposto una paradossale e parallela erosione delle risorse" che, secondo gli esperti, rende impossibile, per esempio, impiantare durante gli interventi di cataratta un cristallino artificiale più innovativo in grado di correggere anche i difetti della vista come la miopia, l'astigmatismo e la presbiopia. Non è l'unico caso: "per un calazio, intervento semplice che però richiede l'uso della sala operatoria e a volte dell'anestesista, la tariffa è di 30 euro; per la correzione di alcuni problemi delle palpebre 70-80 euro; per la visita solo 25 euro".
   La società scientifica chiede perciò alle istituzioni un adeguamento delle tariffe per potere assicurare ai malati le migliori prestazioni disponibili.

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