Il futuro del biotech è giovane, premiate le start up innovative

Riconoscimenti alle nuovi visioni di ricerca


Un'iniezione di fiducia nei giovani e nel futuro del biotech. Sono quattro i progetti di early start up nell'ambito biomedicale che hanno ottenuto il riconoscimento Early Bioneers, premio ideato a sostenuto da Galapagos, nell'ambito del protocollo d'intesa firmato con l'Ambasciata del Belgio in Italia. Aspira alla creazione di uno strumento di screening per tutti i disturbi del neurosviluppo, Elisa Ferrari, CEO di QuantaBrain, "un'architettura di Intelligenza artificiale specificamente progettata per la diagnosi dei disturbi psichiatrici che, in combinazione con risonanza magnetica, permette di ottenere una diagnosi più precoce dei disturbi dello spettro autistico". Tra le innovazioni applicate a salute e medicina, spicca anche il potenziamento delle terapie cellulari attraverso staminali "pluripotenti" ingegnerizzate, rese più sostenibili in termini di costi e di tempo. Un progetto di ricerca iPSC - derived Cancer Immunotherapy di Nicola Romanini dell'IRCCS 'Dino Amadori'. "La piattaforma che stiamo sviluppando - spiega - mira a ottenere cellule Natural Killer partendo da staminali pluripotenti indotte, le quali implicano minori problemi di tossicità rispetto alle classiche CAR-T". Standardizzazione e automazione delle colture in vitro per rendere più sicuro ed efficiente lo sviluppo di nuovi farmaci, sostituendo i modelli animali con modelli umani è invece il progetto di Lorenzo Coppadoro, presidente di TTOP True Tissue On Platform. "Nel contesto dello sviluppo dei farmaci e della ricerca clinica, l'adozione di modelli più predittivi ed affidabili rappresenta un chiaro vantaggio - dichiara -. L'idea è quella di creare modelli paziente-specifici, aprendo la strada alla progettazione di terapie ad hoc". Menzione speciale, infine, a Valentina Ernesto, ricercatore del CNR Nanotec per il progetto che vede l'uso di nanofibre ibride per monitorare i flussi metabolici delle cellule all'interno del microambiente tumorale. "La piattaforma che abbiamo ideato ci consente di ottenere misure del metabolismo dei diversi tipi cellulari in co-colture. Il monitoraggio serva a capire i meccanismi alla base della formazione di un tumore e l'identificazione di nuovi trattamenti farmacologici", conclude. 
   

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