Trapianto di cuore rivitalizzato e trasportato dopo l'arresto

Tenuto funzionante fuori dal corpo anche il fegato


Un arresto cardiaco in un ospedale lontano dal luogo del trapianto ha rischiato di rendere inutilizzabili cuore e fegato, in particolar il primo, che più risente dell'assenza di sangue. La collaborazione dei medici dell'ospedale di Cuneo, dove è avvenuto il decesso, e l'esperienza dei colleghi delle Molinette della Città della salute di Torino, corsi a Cuneo, hanno permesso invece di rivitalizzarli, tenendoli in vita e monitorandoli fuori dal corpo in macchine di perfusione fino all'arrivo nel capoluogo piemontese per il trapianto. Gli organi non sono stati dunque tenuti fermi in ghiaccio, bensì in appositi sistemi di perfusione portatili a temperatura fisiologica. Prelevati da Cuneo anche i reni e effettuato poi a Torino un totale di quattro trapianti su altrettanti pazienti.
   

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