Liste attesa in sanità, in E-R un milione prestazioni in più

Investimento 30 milioni, agende aperte e rafforzamento personale


Trenta milioni di euro per abbattere le liste d'attesa su tutto il territorio regionale già a partire dal 2024. E per assicurare, sempre quest'anno, un milione di prestazioni in più, incrementando del 20% il numero di visite ed esami diagnostici monitorati dal Piano regionale di governo delle liste d'attesa. Sono le risorse messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna per ridurre i tempi attualmente previsti di prenotazione e accesso a visite ed esami clinici specialistici (le cosiddette 'prestazioni specialistiche ambulatoriali') erogati dal Servizio sanitario pubblico. Un investimento che dà forza al Piano straordinario voluto dalla Giunta, composto da misure concrete che verranno attuate già entro l'estate da parte di tutte le Aziende sanitarie, con un duplice obiettivo: incrementare il numero di prestazioni specialistiche disponibili e la quota di tempo dedicato alle prestazioni ambulatoriali da parte del personale medico. Nel 2023 il volume di prestazioni ha superato quota 16 milioni, tornando quasi ai livelli del 2019, quando erano state circa 16,9 milioni.
    Tra le principali azioni previste entro il breve periodo, l'aumento dell'offerta anche attraverso il coinvolgimento delle strutture private accreditate, agende aperte e l'introduzione di liste per la registrazione delle richieste inevase, con smaltimento in ordine cronologico, per sgravare il cittadino dall'onere di ricontattare i servizi di prenotazione.
    L'obiettivo è accompagnare il sistema sanitario pubblico regionale verso un nuovo paradigma di attuazione dell'Assistenza specialistica ambulatoriale e contemporaneamente consentire ai cittadini di usufruire, in maniera uniforme e omogenea in tutta la regione, di una maggiore offerta di prestazioni in tempi brevi. "Nonostante le criticità che la sanità pubblica sta attraversando a causa dei mancati finanziamenti nazionali e della carenza di personale, la Regione Emilia-Romagna sul diritto alla salute non arretra di un passo - sottolineano il presidente Stefano Bonaccini e l'assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini - per continuare a garantire ai cittadini un servizio pubblico e universalistico gravemente messo a rischio".
   

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