Tumore della prostata, una partita che si gioca in squadra

Presentata campagna Pfizer ed Europa Uomo 'Men's Pro'


Quella contro il tumore della prostata è una partita che si gioca in squadra. È il messaggio della campagna "Men's Pro", promossa da Pfizer Italia in collaborazione con Europa Uomo e la Federazione Italiana di Rugby. Sfruttando il parallelismo con il gioco del rugby, la campagna mira a sensibilizzare e a superare le barriere e il senso di isolamento che troppo spesso sono legate a questa patologia maschile. Raccontando la malattia dal punto di vista di chi è colpito, dei clinici (oncologi e urologi) e del team multidisciplinare (nutrizionista, sessuologo, psiconcologo), "Men's Pro" vuole far sentire chi e' colpito specie dalla forma metastatica parte di una squadra. La campagna, presentata oggi, verrà veicolata attraverso un sito (www.menspro.it) e la diffusione, oltre che dei visual con la Nazionale Italiana di Rugby, anche di approfondimenti.
    "Per i pazienti, l'informazione è la prima medicina" precisa Claudio Talmelli, presidente di Europa Uomo. Il carcinoma prostatico è il tumore più frequente nella popolazione maschile nei Paesi occidentali e in Italia rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili, con 41.000 nuove diagnosi nel 2023. Ad oggi, sono 564.000 gli italiani che convivono con una diagnosi di questa neoplasia, con un incremento di nuovi casi l'anno nell'ultimo triennio del 14%: oggi più del 60% riesce a sconfiggere la neoplasia ma oltre il 5%, come dato di prevalenza, soffre della sua forma più grave, il tumore della prostata metastatico. Tra i pazienti con malattia metastatica, inoltre, il 66,1% sviluppa la forma resistente alla castrazione.
    "Sono la prevenzione e strumenti diagnostici sempre più precisi a rendere, oggi, il tumore alla prostata uno dei più curabili - precisa Sergio Bracarda, presidente Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO) -. Grazie all'analisi molecolare della malattia, inoltre, anche le forme di carcinoma prostatico metastatico hanno cominciato ad essere fronteggiate con maggiore successo con l'impiego di terapie mirate che agiscono sui meccanismi di riparazione cellulare. La loro disponibilità sta cambiando la prognosi di queste patologie, pesante fino ad alcuni anni fa, soprattutto se resistenti alla castrazione, riuscendo ad allungare l'aspettativa di sopravvivenza e anche a garantire una buona qualità di vita".
   

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