Chirurgia plastica, ora il grasso si conserva in 'banca'

Prima volta Italia autotrapianto tessuto adiposo criopreservato


Primo caso in Italia di auto trapianto di tessuto adiposo crioconservato in chirurgia plastica grazie una partnership pubblico-privata tra Lipobank, società di ricerca e sviluppo nell'ambito della scienza criogenica tissutale e Banca della Cute RER (Regione Emilia-Romagna).
    Fino ad oggi era possibile effettuare un trapianto di grasso solo nell'immediato, mentre in questo modo sarà possibile utilizzare tessuto adiposo criopreservato. A eseguire l'intervento Damiano Tambasco, responsabile della Chirurgia plastica dell'ospedale San Carlo di Nancy di Roma (Gruppo Gvm).
    "Fino a qualche anno fa il grasso si scartava - spiega Tambasco - mentre oggi è diventato tanto prezioso da essere conservato in banca". L'intervento è stato eseguito lo scorso 4 aprile su una paziente che si era sottoposta ad un intervento di liposuzione nel mese di giugno 2023.
    "Questa tecnologia ha un potenziale enorme - aggiunge Tambasco -. La sua applicazione, anche nell'ambito della chirurgia plastica ed estetica, ha dei vantaggi senza precedenti. La paziente che ho operato qualche giorno fa, soffriva di ipoplasia del gluteo e aveva al viso una serie di cicatrici che le creavano forti disagi, perché molto evidenti. Grazie al tessuto adiposo crioconservato in occasione della liposuzione, è stato possibile, tramite un intervento poco invasivo ed effettuato con delle piccolissime cannuline, effettuare delle infiltrazioni nelle sedi ipoplasiche e cicatriziali. Il tessuto adiposo autologo rappresenta il miglior filler che ci sia perché è un riempitivo completamente naturale che non ha effetti collaterali, ma solo benefici. La crioconservazione permette di effettuare un unico prelievo di grasso per poi utilizzarlo successivamente e rispetto ad altre tecniche presenta tutta una serie di vantaggi, primo fra tutti il fatto che il grasso innestato è assolutamente biocompatibile e sia prelievo che reimpianto avvengono mediante interventi poco invasivi".
   

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