(ANSA) - ROMA, 09 MAR - La difterite, una malattia infettiva
quasi debellata dalle vaccinazioni, sta rialzando la testa, e
potrebbe diventare presto un problema di salute pubblica per lo
sviluppo di forme resistenti agli antibiotici e forse anche alla
stessa immunizzazione. Lo afferma uno studio pubblicato si
Nature Communications del Cambridge Institute of Therapeutic
Immunology and Infectious Disease.
Nel solo 2018, riportano gli autori, sono stati segnalati nel
mondo più di 16mila casi, il doppio rispetto alla media tra il
1996 e il 2017. Nello studio è stato analizzato il genoma dei
batteri trovati in 61 pazienti, e il risultato è stato
confrontato con 441 genomi disponibili nelle banche pubbliche.
Dallo studio sono emerse 18 diverse varianti del gene che
codifica la tossina del virus, che è l'obiettivo degli
antibiotici usati e del vaccino, di cui diverse con il
potenziale di cambiarne la struttura. "Il vaccino per la
difterite è progettato per neutralizzare la tossina, e quindi
qualsiasi variante che ne cambia la struttura potrebbe avere un
impatto sull'efficacia - spiega Gordon Dougan, uno degli autori
-. Anche se i nostri dati non sono sufficienti a suggerire che i
vaccini usati attualmente siano inefficaci, il fatto che vediamo
una diversità crescente ci dice che vaccini e trattamenti devono
essere valutati periodicamente".
Normalmente la difterite viene trattata con eritromicina e
penicillina, anche se possono essere usate diverse classi di
antibiotici. secondo lo studio però alcune delle varianti
isolate negli anni più recenti sono già resistenti a sei di
queste classi. (ANSA).

Difterite rialza la testa, casi raddoppiati e nuove varianti
A rischio efficacia di antibiotici e vaccini
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