Stanno bene e sono già tornati a casa
i primi tre pazienti operati in Italia all'Irccs Ospedale Sacro
Cuore Don Calabria di Negrar con il primo robot tattile, capace
di restituire al chirurgo la sensibilità umana nel corso
dell'operazione. I tre interventi - l'asportazione dell'utero in
una paziente con endometriosi, quella della prostata per un
tumore e l'asportazione di una parte del colon - sono
perfettamente riusciti.
Il nuovo robot con cui sono stati eseguiti gli interventi (Da
Vinci 5) grazie a un sistema di sensori posizionati vicino alle
punte degli strumenti "misura in tempo reale la trazione e le
forze direzionali esercitate, così il chirurgo, seduto alla
consolle, torna a 'sentire' i tessuti che maneggia come se il
braccio del robot fosse un unicum con il proprio", spiega
Stefano Cavalleri, direttore dell'Unità Operativa Complessa di
Urologia.
"Ciò permette di calibrare la forza di azione, consentendo di
procedere con una chirurgia dolce sui tessuti, riducendo il
rischio di danni, di complicanze e perdita di sangue, con esiti
clinici migliori e tempi di degenza ridotti", aggiunge Marcello
Ceccaroni, direttore del Dipartimento per la tutela della salute
e della qualità di vita della donna.
Inoltre, "anche la visione tridimensionale è potenziata di 4
volte, permettendo al chirurgo di vedere le strutture anatomiche
sensibili, di cui deve avere estrema cura nei movimenti
chirurgici, con una precisione e accuratezza senza precedenti",
prosegue Giacomo Ruffo, direttore dell'Unità Operativa Complessa
di Chirurgia Generale.
La nuova tecnologia è destinata ad affinare ulteriormente le
tecniche chirurgiche. "Ampliando la nostra flotta robotica con
l'arrivo del Robot Da Vinci 5, l'Irccs di Negrar apre una nuova
era e segna tre primati: è il primo in Italia ad acquisire
questa nuova piattaforma, il primo a utilizzarla e l'unico a
essere dotato di un sistema di chirurgia full robotic", commenta
Claudio Cracco, amministratore delegato del Sacro Cuore Don
Calabria.
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