Covid: 34.479 positivi, 30 le vittime. Rezza, circolazione sostenuta del virus

Covid: 34.479 positivi, 30 le vittime. Rezza, circolazione sostenuta del virus

Balzo dell'incidenza da 215 a 325, Rt sale a 1. Dati monitoraggio, la scorsa settimana l'indice di trasmissibilità a 0,91.


Sono 34.479, in diminuzione rispetto a ieri, i nuovi contagi da Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 37.522), secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 38, in aumento rispetto alle 30 di ieri. Il tasso di positività è al 18,8% (ieri era al 18,9%). I tamponi molecolari e antigenici sono 183.059, rispetto ai 198.119 di ieri.  

Il totale dei casi di Covid rilevati dall'inizio della pandemia in Italia è di 22.467.278.  Sono 136 i pazienti ricoverati in terapia intensiva nel bilancio tra entrate e uscite (ieri erano 141), ovvero 5 in meno di ieri, mentre gli ingressi giornalieri sono 16. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 4.101 (ieri erano 3.849), ovvero 252 in più. Gli attualmente positivi sono 441.944. Dimessi e guariti sono 21.848.242, mentre il totale dei decessi dall'inizio della pandemia è di 177.092.

"Questa settimana si nota un aumento del tasso di incidenza dei casi di Covid nel nostro Paese e l'incidenza si fissa a 325 per 100mila abitanti: si è quindi verificato un sensibile aumento rispetto alla settimana precedente. Dato l'aumento della velocità di circolazione virale, che adesso comincia ad essere abbastanza sostenuto, è importante mantenere comportamenti ispirati alla prudenza e soprattutto effettuare le dosi di richiamo dei vaccini. Questo riguarda soprattutto le persone a rischio al fine di evitare le conseguenze più gravi della malattia". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

Anche per l'Rt, afferma Rezza, "notiamo una tendenza all'aumento e siamo ormai al limite della soglia epidemica, ovvero a 1. C'è inoltre una tendenza all'aumento dell'occupazione dei posti di area medica, mentre siamo lontani da qualsiasi soglia di congestione per quanto riguarda le terapie intensive, che rimangono stabili in termini di occupazione".

IL MONITORAGGIO 

Balzo dell'incidenza dei casi di Covid in Italia che in una settimana raggiunge quota 325 ogni 100mila abitanti da 215 registrata nel monitoraggio della scorsa settimana. In salita anche l'indice di trasmissibilità che passa da 0,91 a 1. E' quanto riferisce il monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanita'. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all'1,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 settembre ) rispetto all'1,4% dello scorso 22 settembre, mentre quello in aree mediche a livello nazionale sale al 6,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 settembre) contro il 5,3% (rilevazione giornaliera al 22 settembre). 

L'incidenza supera questa settimana la soglia di 600 per 100mila abitanti - quasi il doppio rispetto alla media nazionale di 325 - nelle Province autonome di Trento e Bolzano: è infatti pari a 637,6 a Bolzano e 633 a Trento. La terza Regione con la maggiore incidenza è il Veneto con 557. Per l'occupazione dei reparti ospedalieri, in 5 Regioni si supera la soglia di allerta del 10%: PA Bolzano (20,2%), Umbria (17,8%), Valle d'Aosta (16,4%), Calabria (12,9%), Friuli Venezia Giulia (10,6%), secondo quanto emerge dalla tabella sugli indicatori decisionali allegata al monitoraggio Iss-ministero, che l'ANSA ha visionato.

E' dallo scorso luglio che l'indice di trasmissibilità Rt non raggiungeva la soglia epidemica dell'unità. Nel periodo 6 - 19 luglio 2022, l'Rt è arrivato a un valore medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,03 (range 1,02-1,04), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. La settimana successiva, il valore di Rt è nuovamente sceso collocandosi a 0,90.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%), mentre è in leggero aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (54% contro 53%). Diminuisce leggermente la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (35% contro 36%).

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