Tumore prostata, 36mila casi l'anno, parte campagna Movember

Tumore prostata, 36mila casi l'anno, parte campagna Movember

Incontri e un QR code per informare e tutelare salute maschile


(ANSA) - ROMA, 04 NOV - Il tumore alla prostata è la neoplasia più diffusa tra gli uomini. In Italia si contano 36 mila nuovi casi all'anno e 7 mila decessi. La parola d'ordine è prevenzione, controlli annuali, con esame del Psa e visita urologica. Ed è per promuovere la prevenzione che ogni novembre arriva la campagna Movember. Ideata dalla Fondazione Movember, prende il nome dalla fusione delle parole inglesi "moustache", cioè baffi, e "november", novembre, il mese in cui si svolgeranno le attività di sensibilizzazione e prevenzione. In prima linea anche gli urologi della Siu (Società italiana di urologia), che sul proprio sito ha creato un'area dedicata (https://siu.it/movember-2022).
    Oltre ai social, la campagna quest'anno vedrà coinvolte anche tre importanti catene di barberie, dove i clienti potranno avere tutte le informazioni chiave. Un QR code consentirà di accedere a una survey per indagare i livelli di conoscenza delle persone sul tumore alla prostata. A Roma, Milano e Firenze sono previsti, inoltre, dei 'caffè con l'urologo', incontri con gli esperti per approfondire i diversi temi.
    "La visita urologica rappresenta il primo passo fondamentale per poter identificare precocemente le patologie più frequenti del sesso maschile tra cui il tumore della prostata e l'ipertrofia prostatica benigna, che interessa fino a un maschio su due, ma anche malattie più rare come il tumore del testicolo", spiega Giuseppe Carrieri, presidente della Siu. "Una più completa valutazione uro-andrologica consente inoltre di identificare altre frequenti patologie come il varicocele, che può associarsi ad infertilità maschile, e la disfunzione erettile che può essere un primo campanello di allarme per problematiche cardio-vascolari".
    "Tutti gli uomini a partire dai 40 anni dovrebbero eseguire una prima valutazione urologica", precisa Vincenzo Mirone, responsabile dell'ufficio risorse e comunicazione della Siu. Una valutazione uro-andrologica è da consigliare, però, anche in età adolescenziale o comunque alla maggiore età "per poter riconoscere e trattare adeguatamente eventuali patologie (varicocele, prostatiti, ecc..) che, se trascurate, possono avere gravi ripercussioni con il passare del tempo e sensibilizzare i giovani al tema della prevenzione di patologie come il tumore del testicolo, più frequente tra i 15 e i 40 anni". (ANSA).
   

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