Tumore pancreas, 14.300 casi l'anno,domani giornata mondiale

Tumore pancreas, 14.300 casi l'anno,domani giornata mondiale

IRCCS Humanitas Rozzano,in campo AI, organo phantom per batterlo


 Il carcinoma del pancreas resta uno dei big killer dell'oncologia, con numeri in crescita: i nuovi casi in Italia sono passati da 12.500 nel 2015 a 14.300 nel 2020, per lo più uomini tra i 65 e i 69 anni e donne tra i 75 e i 79. Il tumore si posiziona attualmente al 4° posto per mortalità e si stima che possa diventare la 2° causa di morte entro il prossimo decennio nei Paesi occidentali. Resi noti alla vigilia della giornata mondiale dedicata a questo tumore, sono i dati riferiti dagli esperti dell'Irccs Istituto Clinico Humanitas di Rozzano che per la giornata hanno realizzato un video che racconta la caccia al big killer dell'oncologia.

Bisogna lavorare per rendere la diagnosi più precoce e le terapie più efficaci, nonché per sensibilizzare la popolazione alla prevenzione, adottando stili di vita corretti dalla dieta sana allo stop al fumo.

 "A rendere più difficile la cura di questa neoplasia - spiega Alessandro Zerbi, responsabile della Chirurgia Pancreatica all'Irccs - c'è anche la posizione anatomica del pancreas, la scarsa responsività alle cure (chemio, chirurgia, se possibile, ed eventuale radioterapia) e la diagnosi spesso tardiva, che preclude la possibilità di intervento, se non a circa il 20-30% di casi". È per migliorare l'approccio chirurgico che, grazie al sostegno di Fondazione Humanitas per la Ricerca e alla collaborazione tra Humanitas University, Irccs e Politecnico di Milano, è nato un laboratorio per studiare a fondo l'organo e creare un pancreas artificiale ("phantom"), sia per il training di chirurghi e specializzandi, sia per individuare strumenti specifici per la chirurgia pancreatica, quali colle e fili di sutura ad hoc.

Un altro approccio promettente è mettere in campo l'Intelligenza Artificiale per predire le complicanze post-operatorie di ciascun paziente sulla base dei dati clinici e degli esami di imaging pre-intervento, come la tomografia computerizzata: "Il nostro obiettivo è elaborare una capacità di predizione pre-operatoria superiore a quella attuale, in modo da poter valutare, per il singolo paziente, la probabilità di comparsa di complicanze e la loro gravità, e da mettere in atto provvedimenti per limitarle", spiega Giovanni Capretti, ricercatore e chirurgo generale specializzato in patologia pancreatico-duodenale presso l'Irccs. 

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