Lo stato di coscienza è la condizione in cui la persona ha la consapevolezza della propria esistenza ed interagisce pienamente con l’ambiente che lo circonda. Nello stato di incoscienza dunque questa condizione viene a mancare.
Nella sfortunata evenienza di trovarsi di fronte ad una persona con funzioni vitali assenti o gravemente compromesse (perdita di coscienza, difficoltà o arresto respiratorio o arresto cardiaco), può essere necessario assumere delle decisioni in funzione delle condizioni del soggetto; per questo motivo sono stati stabiliti dei protocolli internazionali di supporto alla vita (BLS: Basic Life Support) da mettere in pratica proprio in queste occasioni. Tali protocolli vengono rivisti ogni 5 anni dagli esperti del settore e sono ben schematizzati, tanto da rendere possibile l’intervento anche al personale non sanitario; questo per donare al soggetto coinvolto la possibilità anche minima di ottenere una ripresa.

Valutazione dello stato di coscienza

Per valutare il grado di coscienza di una persona bisogna valutare 3 parametri:

  • Apertura degli occhi
  • Risposta verbale
  • Risposta motoria

Nella persona cosciente gli occhi sono aperti autonomamente, la conversazione verbale è coerente e sensata e la risposta motoria è spontanea e coordinata.

La persona con stato di coscienza alterato, invece, potrebbe aprire gli occhi solo a comando, o potrebbe non rispondere verbalmente in modo coerente e sensato, o infine, potrebbe non eseguire ordini semplici o eseguire movimenti non coerenti con l’ordine impartito.

La persona incosciente invece, non apre gli occhi, non esegue ordini e non risponde verbalmente.

Cosa fare

Di fronte a una persona apparentemente incosciente, bisogna innanzitutto stabilire se il soggetto è cosciente o meno: afferratelo per le spalle e scuotendolo delicatamente chiedetele cosa sia successo o invitatelo con fermezza ad aprire gli occhi, parlando sempre a voce alta e scandendo bene le parole.

Se il soggetto reagisce:
  1. Se non vi sono pericoli circostanti, soccorrete il soggetto nella posizione in cui si trova, controllate eventuali lesioni potenzialmente mortali e chiedete aiuto se necessario.
  2. Trattate le ferite riscontrate, monitorate e annotate i segni vitali, reattività respirazione e polso fino all’arrivo dei soccorsi o finché il soggetto non si riprende.
Se il soggetto non reagisce:
  1. Gridate per cercare aiuto. Lasciate il soggetto nella posizione in cui si trova ed eseguite le operazioni per per aprire le vie aeree.
    • Appoggiate la mano sulla fronte e iperestendete delicatamente la testa del soggetto; così facendo la bocca si aprirà leggermente.
    • Posizionate le dita dell’altra mano sul mento, sollevandolo. Controllate la respirazione, cercando di avvertire il respiro: osservate i movimenti del torace, ascoltate i suoni del passaggio di aria e cercate di sentirne l’esalazione. Tale valutazione si effettua per non più di 10 secondi prima di stabilire se il soggetto respira. Il respiro può essere agonico, ovvero irregolare e boccheggiante, in questo caso il respiro sarà inefficiente e bisogna considerarlo assente.

      Se il soggetto respira:

      • Controllate le lesioni potenzialmente mortali, un’emorraggia ad esempio, e agite di conseguenza, se necessario.
      • Sistematelo in posizione di sicurezza e chiamate i soccorsi.
      • Monitorate e annotate i segni vitali: reattività respirazione e polso; nell’attesa dei soccorsi.

      Se il soggetto non respira:

  2. Se non è possibile soccorrere il soggetto, fatelo rotolare sulla schiena e procedete con le operazioni di apertura delle vie aeree come descritto sopra.