>>>ANSA/Vaiolo scimmie 'punta iceberg' , Ue acquista vaccini

Allerta Oms. In Italia 5 milioni di dosi. Il Sacco isola virus


(AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE 19.48) (ANSA) - ROMA, 27 MAG - Potrebbero essere solo "la punta dell'iceberg". Gli oltre 200 casi di vaiolo delle scimmie rilevati nelle ultime settimane, in azioni in cui il virus non circola abitualmente, potrebbero essere solo la minima parte di quelli in realtà presenti nei vari Paesi. L'allerta arriva oggi dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e fa salire il livello di attenzione sul nuovo virus circolante mentre l'Europa lavora per l'acquisto centralizzato di vaccini e antivirali ad hoc ed anche in Italia i casi aumentano. Un arma in più potrebbe arrivare dal risultato conseguito dal laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle Bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano che ha isolato il 'monkeypoxvirus' responsabile dell'epidemia. "Questo rappresenta un importante risultato per la ricerca scientifica - ha commentato la vicepresidente lombarda Letizia Moratti - sarà possibile saggiare l'attività di farmaci antivirali e testare la risposta anticorpale dei pazienti che hanno contratto l'infezione e della quota di popolazione vaccinata contro il virus del vaiolo".
    Ad oggi sarebbero dieci i casi confermati nel nostro Paese, con l'ultima segnalazione di un primo contagio in Liguria.
    "Non sappiamo se stiamo solo vedendo la punta dell'iceberg", ha affermato Sylvie Briand, direttrice del dipartimento globale di preparazione al rischio infettivo dell'Oms, durante una presentazione agli Stati membri in relazione alla diffusione del virus. Gli esperti stanno cercando di determinare cosa abbia causato questa "situazione insolita" e i risultati preliminari non mostrano variazioni o mutazioni nel virus del vaiolo delle scimmie, ha aggiunto. Intanto, in Italia è stato registrato un nuovo caso ed i contagi crescono di giorno in giorno in vari paesi: in Spagna sono saliti da 84 a 98 quelli confermati ed altri 16 casi sono stati individuati nel Regno Unito, portando il totale a 106. Una situazione che ha spinto l'Ue a prendere immediate contromisure. Attraverso l'Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera), l'Unione europea sta infatti lavorando ad un acquisto centralizzato di vaccini e antivirali. La vaccinazione, secondo fonti Ue, sarà in ogni caso limitata "a casi molto specifici" dato che trasmissibilità e rischio connessi al vaiolo delle scimmie "non sono comparabili" con il Covid. Rassicura anche il ministro della Salute Roberto Speranza: "Capisco la preoccupazione, ma è una situazione del tutto diversa, imparagonabile a quella che abbiamo già vissuto con il Covid. La nostra rete di sorveglianza e monitoraggio, sia a livello europeo che a livello nazionale, è stata attivata e quindi dobbiamo seguirla con grande attenzione".
    Ad ogni modo, l'Italia sarebbe pronta nel caso si rendesse necessario procedere ad una vaccinazione per determinate categorie. Infatti, "abbiamo già la disponibilità di oltre 5 milioni di dosi" di vaccino antivaiolo, "quindi siamo preparati eventualmente nel procedere qualora ve ne fosse la necessità", ha affermato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, precisando che questa malattia "non colpisce comunque tutta la popolazione perchè chi è stato vaccinato contro il vaiolo, circa il 40% degli italiani, ha già una protezione indicativamente dell'85%. Quindi è uno scenario diverso che deve essere monitorato". Anche secondo Massimo Andreoni, direttore dell'Unita' di Malattie infettive del Policlinico Roma Tor Vergata e direttore scientifico della Societa' Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit), "la vaccinazione è una eventualità estremamente improbabile e rimarrà comunque un evento raro e circoscritto, se si renderà necessaria". Gli esperti, insomma, invitano alla calma. Ma uno scenario inedito è evocato da Mosca: i biolaboratori Usa sarebbero dietro la crisi del vaiolo delle scimmie. La richiesta all'Oms è quella di indagare su 4 centri americani in Nigeria. (ANSA).
   

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