Nasce oggi Fiao, la Federazione italiana associazioni obesità

"Passo epocale, è la prima alleanza di questo tipo in Europa"


Far sentire la voce dei pazienti, tutelarne i diritti e contribuire al dibattito per il contrasto all'obesità quale emergenza prioritaria del Ssn. È l'obiettivo della Federazione italiana associazioni obesità (Fiao), che riunisce sette associazioni di pazienti impegnate a livello nazionale - Amici obesi onlus, La Mattina dopo Odv, Mpo Mai più obesi, Giro di boa Aps, Small, Ascop Onlus, Fiocchetto verde Odv - la cui nascita è stata presentata oggi a Roma.
    "Fiao intende promuovere una corretta informazione sull'obesità e sensibilizzare le istituzioni e la comunità sul suo riconoscimento come malattia", dichiara Iris Zani, Presidente di Fiao e Amici Obesi Onlus. "Lo scopo", spiega, "è supportare le persone lungo il loro percorso, offrendo assistenza, orientamento e sensibilizzazione su una malattia troppo spesso sottovalutata". Per il vicepresidente Fiao Eligio Linoci, presidente di La Mattina dopo, la federazione "nasce dalla necessità di avere una voce unica, potente, che non era possibile raggiungere singolarmente. Vorrei orgogliosamente ricordare", afferma, "che questo per l'Italia è un passo epocale: saremo la prima alleanza in Europa di associazioni per l'obesità".
    Patologia cronica progressiva e recidivante, in Italia l'obesità riguarda circa il 12% della popolazione, 6 milioni di persone cui si aggiunge un altro 40% con sovrappeso. Un problema di peso che riguarda oltre la metà degli adulti, e circa il 30% dei bambini. Oggi l'Italia ha la possibilità di avere la prima legge al mondo dedicata all'obesità, grazie alla proposta di legge "Disposizioni per la prevenzione e la cura dell'obesità" di iniziativa dell'On. Roberto Pella, la cui votazione alla Camera è prevista a breve.
    L'approvazione "sarebbe un passaggio molto importante per lanciare un chiaro messaggio a tutela di queste persone", dice Zini, che sottolinea: "Quasi tutti oggi sono convinti che l'obesità sia conseguenza di atteggiamenti sbagliati verso il cibo, si tende a stigmatizzare il paziente spesso rendendolo più fragile". La presidente si augura "che l'Italia possa così dare l'esempio con una legge che cambierà il modo con cui vedere la malattia". L'augurio, conclude, è che "altrettanto celermente prosegua il percorso verso il riconoscimento dell'obesità come malattia cronica attraverso l'approvazione del nuovo Piano nazionale cronicità".
   

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