Non basta togliere l'utero o perdere
peso per combattere il tumore dell'endometrio. E questa
neoplasia non riguarda solo donne anziane e non è vero che non
ci siano segnali che possono mettere in guardia. Così come non è
vero che sia sempre associato a recidive. Per informare e
smentire falsi miti, l'International Gynaecological Cancer
Society e International Gynaecological Cancer Advocacy Network
promuovono per tutto giugno la campagna mondiale dedicata al
Tumore dell'Utero (o endometrio).
Spesso sottovalutato e circondato da molte informazioni
errate quello all'utero è il quarto tumore più frequente nelle
donne, dopo seno, colon e polmone. In Italia ne sono affette 133
mila donne e ogni anno si registrano oltre 8.600 nuovi casi, per
lo più oltre i 50 anni, ma non è vero che non si possa
presentare anche in quelle più giovani, in particolare quelle
con specifiche condizioni genetiche. La sua incidenza cresce a
causa dell'aumento della durata della vita, dei cambiamenti
nello stile di vita e dell'uso di terapie a base di estrogeni.
Ad oggi non esistono test di screening o strumenti di
prevenzione specifici per questo tumore: i Pap test vengono
utilizzati per diagnosticare solo il tumore della cervice
dell'utero. Ma non è vero che no ci siano segni precoci: uno dei
primi è il sanguinamento vaginale anomalo talvolta associato a
perdite vaginali, ma anche un endometrio molto spesso è
considerato una condizione precancerosa. Altre false
informazioni riguardano la prognosi, che non è sempre
sfavorevole, mentre l'approccio chirurgico è quasi sempre
necessario e l'uso della chemioterapia è personalizzato in base
al rischio di recidiva individuale.
Per approfondire chiarire i dubbi con un'oncologa, Acto
Italia organizza giovedì 5 giugno un webinar gratuito trasmesso
in diretta alle 18 sui Facebook e Youtube. Al centro della
campagna di quest'anno, anche un questionario rivolto a donne
con tumore dell'utero e ai loro caregiver, per raccogliere
informazioni sui loro bisogni ed esperienze.
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