Il Lazio è la quarta regione italiana
per percentuale di fumatori (18-69 anni), con il 26,2%,
superiore alla media nazionale del 24,5%. I residenti del Lazio
però sono buoni mangiatori di frutta e verdura: consuma almeno
tre porzioni al giorno il 51% del campione, molto meglio della
media italiana del 45%. E' quanto emerge dal secondo rapporto
del gruppo di lavoro su equità e salute nelle Regioni
dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).
E' sedentario il 29% della popolazione, un valore leggermente
più alto ma non lontano da quello nazionale del 28%. Il dato del
sovrappeso vede una percentuale del 32% per il Lazio,
leggermente sotto alla media nazionale, mentre l'obesità è al
10%, in linea con il valore italiano.
Rispetto alle ospedalizzazioni per infarto miocardico acuto,
nel Lazio nel 2023 sono state 5.036 per gli uomini e 2.150 per
le donne, in entrambi i casi con un tasso inferiore alla media
nazionale. Sotto la media nazionale anche le ospedalizzazioni
per ictus ischemici: nel 2023 hanno riguardato 2927 uomini e
2679 donne.
Basso il cosiddetto 'indice di fuga' per gli interventi di
bypass, cioè gli interventi avvenuti in una Regione diversa da
quella di residenza: nel 2023 sono stati solo il 4,53%, ben
sotto la media nazionale del 7,18%. Basso anche l'indice di fuga
per gli interventi sulle valvole cardiache, 10,98% nel 2023
contro il 13,51% nazionale.
In quarant'anni, cioè dal 1980 al 2021, la mortalità per
malattie ischemiche del cuore è diminuita nel Lazio del 61,3%
per gli uomini e del 62,9% per le donne, in media con il dato
nazionale. La mortalità per malattie cerebrovascolari è
diminuita anche di più: del 74,3% per gli uomini e del 70,7% per
le donne.
Gli anni di vita potenzialmente persi per malattie ischemiche
del cuore ogni centomila abitanti sono stati, nel 2021, 665,6
per gli uomini e 257,1 per le donne; quelli per le malattie
cerebrovascolari 278,5 per i maschi e 285,5 per le femmine.
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