Una riduzione significativa del
rischio di eventi di peggioramento clinico nei pazienti con
ipertensione arteriosa polmonare recentemente diagnosticata.
Sono questi i risultati preliminari dello studio di Fase 3
'Hyperion' che valuta l'efficacia del farmaco sotatercept
rispetto al placebo (entrambi in combinazione con la terapia
standard) negli adulti con recente diagnosi di questa patologia
(Iap, Gruppo 1 dell'Oms) di classe funzionale (FC) 2 o 3 a
rischio intermedio o alto di progressione della malattia. Lo
studio ha raggiunto il suo endpoint primario di tempo al
peggioramento clinico (Ttcw) misurato attraverso un endpoint
composito di morte per tutte le cause, necessità di
ospedalizzazione non programmata per la patologia superiore a 24
ore, settostomia atriale, trapianto di polmone o peggioramento
della Iap. Sotatercept, somministrato in aggiunta alla terapia
standard (il 72,2% dei pazienti era in duplice terapia) entro 12
mesi dalla diagnosi iniziale di ipertensione arteriosa
polmonare, ha dimostrato una riduzione statisticamente
significativa e clinicamente rilevante del rischio di eventi di
peggioramento clinico rispetto al placebo.
"L'ipertensione arteriosa polmonare è una malattia
progressiva con una prognosi sfavorevole, difficile da
diagnosticare e da curare - afferma Stefano Ghio, presidente
della Rete italiana di ipertensione polmonare Iphnet -.
Sotatercept è la prima terapia approvata per il trattamento di
questa malattia che agisce correggendo lo squilibrio tra i
segnali intracellulari che promuovono e inibiscono la crescita
che caratterizza la patologia. I risultati di questo studio
confermano la solidità clinica di sotatercept e potenzialmente
ampliano la popolazione di pazienti che può giovarsi di questo
nuovo farmaco".
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