Nasce Endo2023, un progetto per
favorire diagnosi più rapida, accessibile ed economica
dell'endometriosi e lo sviluppo di un 'lab-on-a-chip' per la
diagnostica non invasiva. Il progetto, finanziato con oltre 4,4
milioni di euro dal ministero dell'Università e della Ricerca
(Mur), durerà cinque anni e punta a sviluppare un test per la
diagnosi precoce dell'endometriosi sfruttando tecnologie di
ultima generazione nel campo della biologia molecolare, delle
scienze omiche e dell'analisi bioinformatica. L'iniziativa nasce
dalla sinergia tra l'Università UniCamillus (Research
Organization), Eurofins Genoma (Host Institution) e l'Università
di Torino, con Chiara Benedetto, Emerita di Ginecologia e
Ostetricia, nel ruolo di Principal Investigator. A questa
alleanza si affianca un ampio network di gruppi clinici e di
ricerca multidisciplinari ed Eurofins Genoma, che guiderà lo
sviluppo industriale e tecnologico di un 'lab-on-a-chip',
dispositivo miniaturizzato che integra e automatizza molteplici
processi di laboratorio. L'obiettivo comune è lo sviluppo di un
dispositivo compatto, user-friendly e ad alta precisione, capace
di rilevare un'ampia gamma di biomarcatori (miRNA, Rna,
metaboliti, Dnpatogeno) in modo non invasivo. "Il progetto
rappresenta un cambiamento di paradigma nella diagnosi e
gestione dell'endometriosi, patologia che colpisce fino al 15%
della popolazione femminile e il 50% delle donne infertili -
spiega Emiliano Maiani, Delegato alla Ricerca di UniCamillus -
Le metodologie tradizionali si basano spesso su procedure
invasive che possono risultare gravose sia dal punto di vista
fisico che psicologico. UniCamillus contribuirà allo sviluppo
della ricerca attraverso un approccio multidisciplinare che
include studi di metabolomica, genomica, trascrittomica e
metagenomica, insieme a sofisticate analisi computazionali e
colture cellulari per studiare i meccanismi biologici
dell'impianto - continua-. Uno degli elementi distintivi del
progetto è proprio l'adozione di una strategia integrata per
l'identificazione di biomarcatori, evitando di focalizzarsi su
un solo tipo, e abbracciando invece un ventaglio ampio di
possibili spie dell'endometriosi". Il progetto sarà supportato
anche dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus.
"Proprio nell'ambito di questa sinergia - conclude Chiara
Benedetto- sarà attivato un nuovo dottorato di ricerca dal
titolo: Sviluppo di un lab on a chip per la diagnostica non
invasiva dell'endometriosi".
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