Riduzione del rischio di asma fino al
30%, di obesità tra il 15 e il 34% nei 2-12enni, di leucemia
infantile fino al 23%, e protezione contro otite media,
infezioni gastrointestinali e mortalità infantile, incluso il
rischio di morte improvvisa (Sids). Questi i benefici
dell'allattamento al seno secondo una nuova revisione
sistematica pubblicata su Pediatrics dai ricercatori del Kaiser
Permanente Center for Health Research di Portland e
dell'Università di Washington, basata su 29 revisioni
sistematiche e 145 studi originali condotti dal 1940 al 2024.
Eppure, in Italia appena 3 bambini su 10 sono allattati solo al
seno a 4-5 mesi.
La revisione "conferma che i benefici dell'allattamento al
seno sono ben documentati e mostra che, anche se non è definito
con precisione quanti siano i mesi necessari per ottenere gli
effetti protettivi, i vantaggi crescono con la durata
dell'allattamento", spiega Guglielmo Salvatori, responsabile
Tavolo tecnico allattamento della Società italiana di pediatria
(Sip). "È fondamentale che le famiglie siano sostenute e
informate correttamente, senza pressioni o sensi di colpa, per
poter fare scelte consapevoli e serene".
Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità (Iss),
tuttavia, solo il 30% dei bambini tra i 4 e i 5 mesi viene
allattato esclusivamente al seno, come raccomandato dall'Oms. Il
dato mostra un'ampia variabilità regionale: si va dal 13,5% in
Sicilia al 43,2% nella Provincia autonoma di Trento e nel
Friuli-Venezia Giulia. "Troppo spesso le madri non ricevono il
supporto necessario, in ospedale, nei consultori o nei luoghi di
lavoro", sottolinea il presidente Sip, Rino Agostiniani. "Se
vogliamo davvero investire nella salute dell'infanzia, dobbiamo
creare le condizioni per rendere possibile l'allattamento,
rispettando la libertà di scelta ma eliminando ostacoli,
solitudini e disuguaglianze".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA