Si consolida la propensione degli
italiani ad impegnarsi nella prevenzione, con una crescita del
peso anche della vaccinazione. Ma in una certa confusione di
informazioni, non hanno una percezione chiara delle malattie del
rischio a cui si può andare incontro. Prevalgono screening e
controlli in assenza di sintomi (59,9%) e il mantenimento di uno
stile di vita sano, con il controllo dell'alimentazione e
l'impegno in una attività fisica (51,1%). È il 36,9% ad
affermare di ricorrere alla vaccinazione, ed è una quota
decisamente in crescita rispetto al 2014, anno della precedente
indagine sul tema, in cui la percentuale si fermava al 16,9%. È
evidente l'influsso della esperienza di adesione di massa alla
vaccinazione per il superamento del Covid. È quanto emerge
dall'indagine del Censis "I nuovi tratti della vaccinazione in
Italia" realizzata grazie alla sponsorizzazione non
condizionante di Pfizer, su un campione di 1.462 italiani dai 18
anni in su.
È aumentata la quota di chi esprime piena fiducia nei
confronti della vaccinazione (43,0% rispetto al 22,0%),
soprattutto cresce nel tempo quella che dichiara di fidarsi
delle vaccinazioni garantite dal Ssn (dal 30,7% al 50,6% dei
genitori).
Per quello che riguarda le scelte effettuate dai genitori,
la stragrande maggioranza ha sottoposto a vaccinazione i propri
figli (97,0%). Molto più ridotto è il ricorso alla vaccinazione
in gravidanza: tra le donne intervistate solo il 36,7% ha
effettuato almeno una vaccinazione e la quota diventa
maggioritaria solo per le donne che hanno figli da 0 a 5 anni.
Gli italiani denunciano ancora un eccesso di informazioni che
confonde e che ritengono sia in aumento.
Il tema della percezione del rischio appare centrale e dopo
la pandemia è presente una sorta di stanchezza rispetto a quanto
vissuto che si estende anche alle vaccinazioni, che pure sono
riconosciute come un'arma strategica per superarla. Tuttavia,
nonostante il riconoscimento quasi unanime del ruolo delle
vaccinazioni nel debellare malattie importanti come la
poliomielite (95,3%) e nella difesa della collettività dalla
diffusione delle malattie (84,4%), insieme a quello del suo
valore individuale come strumento per evitare la diffusione di
malattie e complicanze (85,2%), non appaiono del tutto risolti i
dubbi sull'efficacia e la sicurezza delle vaccinazioni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA