Colpisce da 1 a 8 giovani su
100mila, spesso persone apparentemente sane, piene di energie,
sportive: è la morte cardiaca improvvisa nei giovani. Per
indagare le cause molecolari, genetiche e strutturali di questo
fenomeno, è nato un Progetto di Ricerca Internazionale tra ASUGI
di Trieste e City St George's University di Londra, grazie ai
fondi dell'eredità del prof. Attilio Maseri, cardiologo
internazionale e filantropo scomparso nel 2021. I fondi sono
destinati, oltre che alla ricerca in cardiologia molecolare,
anche alla formazione di giovani.
L'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina (ASUGI),
che l'ha promosso, finanzia con 290mila euro (su un totale di
480 mila) un dottorato clinico triennale (2025-2028) alla City
St George's University di Londra in cui il prof. Gherardo
Finocchiaro è referente scientifico all' Università di Londra, e
al quale collaborano la Cardiologia ASUGI, diretta dal prof.
Gianfranco Sinagra, Centro di Riferimento internazionale per le
cardiomiopatie ereditarie, con un registro genetico e clinico di
oltre 3.000 pazienti, e il centro del St George's Hospital, che
ha una banca dati con oltre 8.000 casi di morte cardiaca
improvvisa raccolti in 30 anni. Saranno analizzati oltre 200
campioni biologici ed effettuati test genetici avanzati. In
parallelo, i parenti di primo grado saranno sottoposti a
valutazioni cliniche e genetiche, per identificare soggetti a
rischio e avviare strategie preventive personalizzate. Il
progetto prevede anche la formazione multidisciplinare di
giovani specializzandi dell'Università di Trieste, nella
struttura universitaria londinese.
Elemento innovativo è l'uso degli score di rischio poligenico
(PGS), che quantificano il rischio ereditario legato a centinaia
di varianti genetiche comuni per capire perché, nella stessa
famiglia, alcuni portatori sviluppano forme di cardiomiopatia
gravi, altri più lievi. Lo Studio intercetta l'impegno del
Registro Regionale FVG sulla morte improvvisa coordinato dal
Prof. D'Errico dell'Istituto di Medicina Legale, ASUGI e
Università di Trieste.
"Trieste è al centro di un'iniziativa che unisce eccellenza
scientifica, responsabilità clinica e umanità, trasformando un
evento tragico in metodo, conoscenza e prevenzione, per rendere
la morte improvvisa sempre più rara ed evitabile", segnala il
prof.Sinagra.
Il progetto in fase di realizzazione grazie ai fondi Maseri si
inserisce in una rete di cui fa parte anche IRCCS Burlo Garofolo
di Trieste, Istituto di Anatomia Patologica e Medicina Legale di
ASUGI, Università Trieste e International Centre for Genetic
Engineering and Biotechnology (ICGEB) di Trieste che studia
modelli cellulari derivati da cellule staminali pluripotenti
indotte (iPSC) ottenute da pazienti con cardiomiopatia. Una
"rete collaborativa multidisciplinare ed internazionale che -
spiega Sinagra - fu apprezzata dal prof. Maseri perché unisce
assistenza clinica ai malati, genetica, anatomia patologica e
ricerca Molecolare e traslazionale, coniugando professionalità e
tecnologie avanzate con approccio umano".
Nato a Udine, Maseri si laureò a Padova nel 1960 e si
specializzò a Pisa per diventare poi research Fellow alla
Columbia University (1965) e alla Johns Hopkins University
(1966) negli Stati Uniti. Nel 1979 diventò professore di
medicina cardiovascolare alla Royal Postgraduate Medical School
dell'Università di Londra e Direttore della Cardiologia
all'Hammersmith Hospital. Per lui il progresso in conoscenza
doveva essere sfida, non conformismo. Il ruolo della genetica,
biologia molecolare, meccanismi e dinamiche di malattia, lo
interessavano ed affascinavano. ASUGI è beneficiaria di una
quota del lascito testamentario. Dopo la sua scomparsa fu
costituita la Fondazione UniUD Attilio Maseri presieduta da
Cristiana Compagno che ha avviato numerose iniziative per
promuovere e sviluppare ricerca e conoscenza e per favorire la
formazione di giovani meritevoli.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA