Ogni anno in Italia tra le 100.000 e
le 120.000 persone vengono colpite da un ictus cerebrale,
patologia neurologica tra le principali cause di morte e la
prima causa di disabilità nei paesi industrializzati, con oltre
il 50% degli individui colpiti che manifesta problemi cognitivi
e il 40% che affronta deficit motori.
In questo contesto, il fisioterapista gioca un ruolo chiave
nella riabilitazione, contribuendo in modo significativo a
migliorare la qualità di vita delle persone dopo un ictus. In
occasione della Giornata mondiale della fisioterapia, che
ricorre oggi, A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la lotta
all'ictus cerebrale) ribadisce questo punto, sottolineando come
la presenza del fisioterapista fin dai primi giorni dopo l'ictus
sia fondamentale per avviare un percorso di riabilitazione
precoce, personalizzato e multidisciplinare. Attraverso una
riabilitazione iniziata tempestivamente, che deve includere
oltra alla fisioterapia, anche la logopedia e la terapia
occupazionale, è infatti possibile stimolare aree cerebrali sane
per compensare i deficit causati dall'ictus, favorendo il
recupero delle funzioni motorie, cognitive e linguistiche.
"Tutti hanno bisogno di percorsi riabilitativi dedicati,
alcuni da effettuare presso strutture dedicate, altri in
ambulatorio, altri ancora a domicilio, ma è fondamentale che, in
ogni caso, vengano garantiti - afferma Andrea Vianello,
presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv -. La fisioterapia è uno dei
pilastri del percorso post-ictus, è fondamentale per il recupero
delle funzioni non solo motorie, ma anche cognitive e
linguistiche compromesse, migliora l'autonomia e la qualità
della vita del paziente. Un intervento tempestivo e
specializzato può fare la differenza tra una disabilità
permanente e un recupero significativo delle funzioni".
A.L.I.Ce. Italia Odv ribadisce inoltre l'importanza di
rivolgersi esclusivamente a fisioterapisti professionisti
legalmente riconosciuti per la riabilitazione post-ictus e per
ogni percorso di recupero neuromotorio e si unisce alle
associazioni di pazienti, ai professionisti della salute e agli
enti di ricerca per promuovere una maggiore consapevolezza sul
valore della riabilitazione e sull'importanza di garantire equo
accesso ai servizi fisioterapici qualificati su tutto il
territorio nazionale.
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