Sviluppato un mix di tre anticorpi
che potrebbe entrare in uso come terapia ad ampio spettro contro
infezioni di diversi ceppi del virus dell'influenza di tipo A
(IAV), compresi quelli di influenza aviaria altamente letali. È
il risultato del lavoro di ricercatori del Jackson Laboratory di
Farmington, nel Connecticut, pubblicato su Science Advances, che
si basa sugli anticorpi non neutralizzanti, proteine prodotte
dal sistema immunitario, mentre altre terapie anticorpali in uso
si concentrano sugli anticorpi neutralizzanti su cui si basano
anche i vaccini per prevenire l'infezione. Gli anticorpi non
neutralizzanti agiscono aiutando il sistema immunitario a
combattere l'infezione, quindi hanno un valore terapeutico.
Negli esseri umani, le infezioni da virus dell'influenza A
superano di gran lunga quelle da virus dell'influenza B e
generalmente portano a una malattia più grave. Inoltre, l'IAV ha
un potenziale pandemico sostanziale dovuto all'emergere di nuovi
ceppi che eludono l'immunità preesistente. Ne esistono svariati
ceppi, ciascuno con le sue specificità. Il team ha valutato tre
anticorpi non neutralizzanti che bloccano una molecola
essenziale per diversi ceppi di virus influenzali. Hanno testato
diverse varianti degli anticorpi (in gruppi di uno, due o tutti
e tre) per determinarne l'efficacia profilattica e terapeutica
in modelli animali utilizzando più ceppi di virus influenzale.
Hanno scoperto che una combinazione di tutti e tre gli
anticorpi, somministrata come una sorta di cocktail, era
altamente efficace.
La terapia è risultata efficace anche se somministrata nei
primi giorni di infezione. Gli scienziati hanno scoperto che il
100% dei topi infettati dal ceppo di influenza aviaria H7N9 è
sopravvissuto se trattati il giorno dell'infezione (giorno 0),
il giorno successivo (giorno 1) o il giorno 3 post-infezione.
L'80% dei topi trattati il giorno 2 è sopravvissuto.
A differenza dei tradizionali trattamenti vaccinali, il
trattamento con cocktail di anticorpi si è dimostrato resistente
alle mutazioni virali sia nei topi immunocompetenti che in
quelli immunodeficienti.
"I nostri risultati hanno dimostrato che la terapia con
triplo cocktail di anticorpi è solidamente efficace e resistente
ai mutanti di fuga virale contro l'influenza aviaria (IAV),
incluso uno dei sottotipi di IAV più letali", concludono gli
autori.
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