La Federazione italiana medici di
medicina generale (Fimmg) plaude alla legge per il
riconoscimento e la promozione delle zone montane, entrata in
vigore il 20 settembre 2025. "La legge per la montagna è un
primo segnale positivo per affrontare il problema della carenza
di assistenza medica di base nelle zone montane, tema che
rischia di diventare nei prossimi anni una vera emergenza
nazionale", ha detto Alessandro Dabbene, vicesegretario
nazionale Fimmg, intervenendo sabato 20 settembre alla
presentazione del Rapporto Montagne 2025 dell'Uncem(Unione
nazionale comuni comunità enti montani), presso il Comune di Bra
(Cuneo). "In particolare - prosegue Dabbene - riconosciamo la
rilevanza delle misure di promozione dell'attività di medicina
generale nei comuni montani, attraverso forme di credito
d'imposta per la locazione o l'acquisto dello studio
professionale, così come il riconoscimento delle particolari
condizioni lavorative tramite la contrattazione nazionale e
l'incentivazione al mantenimento dell'attività attraverso gli
accordi regionali".
Per Dabbene si tratta di un primo passo che rende evidente la
volontà di affrontare il problema. Ma avverte: "Non credo che
sarà sufficiente in assenza di un rinnovo contrattuale che
coniughi gli incentivi economici con il rafforzamento della rete
degli studi dei medici tra loro e con le Case della Comunità,
agevolando anche strategie di supporto da parte del personale di
studio, soprattutto nelle zone più disagiate, in modo da
prevenire il fenomeno della solitudine professionale, dannosa
per il medico e per i suoi assistiti".
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