Noduli tiroidei, con l'AI diagnosi più rapida, oggettiva e sicura

Pignataro, 'tecnologia non è per sostituire il medico ma per potenziarlo'


Un nuovo modello di AI è stato progettato per analizzare con straordinaria precisione le immagini ecografiche dei noduli tiroidei. I risultati aprono una nuova era per la diagnosi, affermano i ricercatori, rendendola più rapida, oggettiva e sicura.
    I noduli tiroidei sono un riscontro molto comune, ma solo una piccola percentuale (circa il 5-10%) è maligna. La vera sfida per i medici è identificare quei pochi casi che richiedono attenzione, distinguendoli dalla stragrande maggioranza di noduli innocui. L'ecografia è l'esame di base, ma la sua interpretazione può variare a seconda dell'esperienza del professionista.
    È qui che l'intelligenza artificiale entra in gioco.
    Lo studio multicentrico, pubblicato sulla rivista Herald Scholary Open Access, ha testato e validato un modello di intelligenza artificiale sviluppato specificamente per analizzare le immagini ecografiche dei noduli tiroidei. Il sistema ha dimostrato una sensibilità del 96% e una specificità del 95% nell'identificare correttamente i noduli, con un'accuratezza diagnostica elevatissima. Lo studio ha incluso 1.500 noduli tiroidei sottoposti a ecografia multiparametrica.
    Ciò che ha stupito i ricercatori è stata la profonda sintonia tra l'AI e gli specialisti umani.
    "Lo studio ha evidenziato come le diagnosi fornite dall'intelligenza artificiale mostrino una concordanza di oltre il 95% con le valutazioni dei medici ecografisti più esperti - ha commentato Francesco Pignataro, primo autore dello studio, specialista in medicina interna e direttore del dipartimento di diagnostica per immagini e intelligenza artificiale del consorzio universitario Humanitas - In pratica, l'AI vede il nodulo in modo molto simile a un professionista con anni di esperienza alle spalle, cogliendo quelle sfumature che solo un occhio allenato può riconoscere". Questa tecnologia non è destinata a sostituire il medico, ma a potenziarlo. L'algoritmo, infatti, funge da "super-esperto" a fianco del clinico, offrendo una "second opinion" immediata e qualificata. "L'intelligenza artificiale si propone come un potente strumento di supporto, in grado di aiutare a ridurre la variabilità tra operatori e ad aumentare la confidenza diagnostica, specialmente per i medici meno esperti", ha aggiunto Pignataro, anche direttore del Master di secondo livello in ecografia clinica presso l'Università San Raffaele . È cruciale sottolineare che, nonostante la sua precisione, l'AI rimane un ausilio. In caso di discordanza tra il verdetto dell'algoritmo e il sospetto clinico del medico, è sempre quest'ultimo a prevalere. "Se l'intelligenza artificiale classifica un nodulo come benigno, ma il medico, sulla base della sua esperienza e del quadro clinico complessivo del paziente, nutre un sospetto, sarà la valutazione del medico a guidare le scelte successive - ha concluso Pignataro - Questa regola garantisce la massima sicurezza per il paziente, sfruttando il meglio di entrambi i mondi: la potenza di calcolo e l'oggettività dell'AI e l'insostituibile esperienza clinica del medico".
    L'integrazione dell'intelligenza artificiale nella pratica clinica per la diagnosi dei noduli tiroidei rappresenta, secondo gli esperti, un passo avanti significativo. Non si tratta di sostituire l'uomo con la macchina, ma di fornire ai medici uno strumento più potente e affidabile per prendere decisioni migliori, a tutto vantaggio della salute dei pazienti. 
   

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