Circa il 70% degli oltre 53mila casi
di tumore al seno diagnosticati ogni anno in Italia rientra
nella categoria dei carcinomi ormono-positivi Her2-negativi, una
forma a prognosi favorevole ma non esente da criticità nella
gestione clinica. Alla luce di questo dato nasce la nuova
piattaforma di ricerca finanziata da Fondazione Umberto Veronesi
Ets, con il coinvolgimento di 5 centri (Istituto europeo di
oncologia di Milano, Irccs Humanitas Research Hospital, Irccs
Ospedale San Raffaele di Milano, Istituto nazionale dei tumori e
Asst Papa Giovanni XXIII). Al centro della piattaforma un nuovo
studio clinico, denominato 'Violet', che punta a migliorare le
cure per le donne con tumore al seno operabile ormono-positivo.
"Con questo studio vogliamo capire se un test genomico,
attualmente usato dopo l'intervento per decidere se omettere la
chemioterapia, può essere utile anche prima dell'intervento, per
scegliere le cure più adatte a ogni paziente - spiega Corrado
Tinterri, direttore della Breast unit di Humanitas Research
Hospital e direttore scientifico dell'Accademia di senologia
Umberto Veronesi -. Nello specifico, sulla base
dell'informazione genomica delle pazienti, lo studio valuterà se
l'uso di un farmaco di nuova generazione, già impiegato con
successo nella cura del tumore al seno, in combinazione con la
terapia ormonale, possa sostituire l'utilizzo della
chemioterapia e favorire un maggior numero di interventi
conservativi, sia sulla mammella che sul cavo ascellare, in casi
in cui non sarebbe possibile". "Lo studio 'Violet' rappresenta
un potenziale cambio di paradigma nella gestione del tumore al
seno endocrino-sensibile - dichiara Elisabetta Munzone,
direttrice dell'Unità di ricerca in Senologia medica
dell'Istituto europeo di oncologia di Milano -. Oggi possiamo
unire oncologia di precisione e de-escalation terapeutica per
offrire cure più mirate, tollerabili e personalizzate". "La
nuova piattaforma appena avviata rappresenta un passo strategico
e innovativo nel modo in cui la Fondazione sostiene la ricerca
scientifica d'avanguardia. Superando il modello tradizionale del
finanziamento al singolo progetto o della borsa che sostiene il
lavoro del singolo scienziato, questa iniziativa consente di
ottenere risultati scientifici in tempi più rapidi e con costi
ottimizzati", conclude Valentina Gambino, coordinatrice delle
piattaforme di ricerca e cura di Fondazione Umberto Veronesi
Ets.
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