Sono passati dieci anni dalla legge
che avrebbe dovuto portare il Primo Soccorso nelle scuole
italiane: "ad oggi, però, nulla è stato fatto". Così Mario
Balzanelli, presidente nazionale del SIS 118, che parla di
"un'inerzia inaccettabile" su un tema che potrebbe salvare
centinaia di vite ogni giorno. "La legge c'e'. Si attivi con
urgenza l'insegnamento del Primo Soccorso nella Scuola Italiana,
abbiamo già perso assurdamente 10 anni. Non perdiamone altri",
spiega Balzanelli, ricordando come l'articolo 1, comma 10 della
legge 107/2015 ("Buona Scuola") avesse sancito l'ingresso delle
manovre salvavita: dal massaggio cardiaco alla defibrillazione
precoce, fino alle tecniche di disostruzione e di emostasi, "tra
i saperi utili alla vita da trasmettere a milioni di studenti,
insegnanti e personale scolastico". Dopo una raccolta di 93mila
firme depositata in Parlamento nel 2005, e una sperimentazione
condotta nel 2018 su oltre 6mila studenti di 13 regioni
italiane, il percorso si è però interrotto. "Dal 2018 non si è
mosso più nulla", denuncia Balzanelli, parlando di "silenzio
istituzionale" e di "abissale amnesia" rispetto alle
conseguenze: "in Italia ogni giorno almeno 164 persone muoiono
per arresto cardiaco improvviso senza ricevere immediato
soccorso dagli astanti". Il presidente del SIS 118 sollecita ora
un incontro urgente con il ministro dell'Istruzione Giuseppe
Valditara per "recuperare il tempo perso e dare finalmente
attuazione a una legge salvavita, anzi salvavite, che
rappresenta un irrinunciabile traguardo di civiltà", conclude.
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