Primo intervento al mondo,
all'ospedale Molinette di Torino, di ricostruzione dei nervi del
pene. Un importante passo avanti nella chirurgia ricostruttiva
urologica, che consente di restituire l'erezione naturale a
pazienti che hanno perso la potenza sessuale dopo l'asportazione
della prostata per tumore. Si tratta di un nuovo approccio che,
attraverso il collegamento di un nervo di un muscolo della
coscia ai nervi del pene, mira a riattivare il meccanismo
naturale erettile nei casi molto frequenti in cui i farmaci non
funzionano.
"Per molti uomini giovani, sopravvissuti al cancro della
prostata, la perdita di potenza sessuale rappresenta una ferita
profonda che mina identità e qualità di vita - spiega il Paolo
Gontero, direttore della Clinica Urologica universitaria
dell'ospedale Molinette della Città della salute e della scienza
di Torino -. In alcuni casi, la malattia è troppo avanzata e non
è possibile eseguire un intervento di preservazione nervosa ed è
in queste situazioni che questa tecnica innovativa apre una
strada concreta alla possibilità di recuperare la funzione
naturale".
Secondo i dati raccolti la procedura mostra un potenziale di
successo con miglioramento fino all'80% e una ripresa di
erezioni spontanee efficaci in oltre il 65% dei casi. "Non
parliamo di un trattamento sperimentale isolato, ma di una
tecnica riproducibile, basata su solide evidenze precliniche e
su un'attenta selezione dei pazienti - precisa Marco Falcone,
responsabile del progetto -. È un cambiamento di paradigma che
unisce chirurgia oncologica, ricostruzione funzionale e
attenzione al benessere globale della persona".
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