Una riduzione del 76% del rischio di
eventi di peggioramento clinico rispetto al placebo in pazienti
recentemente diagnosticati con ipertensione arteriosa polmonare
(Iap) in terapia standard è possibile grazie alla molecola
sotatercept. A confermarlo lo studio di fase 3 'Hyperion', in
cui sono stati osservati eventi quali decesso per qualsiasi
causa, ricovero ospedaliero non pianificato della durata di
almeno 24 ore per peggioramento della Iap, settoplastica
atriale, trapianto polmonare o peggioramento della Iap.
I risultati hanno evidenziato che il 10,6% dei pazienti
trattati con sotatercept ha subito almeno un evento di
peggioramento clinico, rispetto al 36,9% nel gruppo placebo. Il
profilo di sicurezza di sotatercept è risultato generalmente
coerente con quanto osservato negli studi precedenti. I
risultati dello studio sono stati presentati oggi al Congresso
2025 della European Respiratory Society (Ers) e pubblicati
simultaneamente sulla rivista New England Journal of Medicine.
"I dati dello studio 'Hyperion' confermano l'efficacia di
sotatercept osservata nei precedenti trial e la estendono anche
a pazienti con diagnosi recente di ipertensione arteriosa
polmonare - spiega Dario Carmine Vizza, professore ordinario di
malattie dell'apparato cardiovascolare, direttore della Scuola
di specializzazione di malattie dell'apparato cardiovascolare al
dipartimento di Scienze cliniche internistiche anestesiologiche
e cardiovascolari all'Università La Sapienza -. L'Iap, malattia
rara e a rapida progressione, richiede diagnosi e trattamento
precoci; i partecipanti allo studio erano in fase iniziale,
spesso anziani e con comorbilità, rispecchiando la pratica
clinica reale. Lo studio dimostra che l'aggiunta di sotatercept
alla terapia standard entro il primo anno dalla diagnosi riduce
significativamente il rischio di peggioramento clinico rispetto
al placebo".
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