Progetto Ue Eclipse, da Unibo novità per prevenire pandemie

Progetto europeo coordinato dal professor Luca Prodi di Chimica


Un dispositivo portatile, delle dimensioni di un cellulare, capace di individuare in tempi rapidi e con altissima sensibilità virus, batteri e parassiti. È il risultato di Eclipse, progetto di ricerca europeo coordinato dall'Università di Bologna, presentato oggi a Palazzo Malvezzi Campeggi dal professor Luca Prodi, docente al Dipartimento di Chimica "Giacomo Ciamician".
    "Questa ricerca - ha spiegato il professor Luca Prodi - nasce dall'esigenza di affrontare le infezioni nei Paesi in via di sviluppo, ma con il Covid è diventata una necessità primaria anche per gli altri Paesi rilevare subito la presenza di agenti patogeni significa limitare pandemie già in corso e, auspicabilmente, prevenirne di nuove".
    I primi risultati sono incoraggianti: "Abbiamo ottenuto una sensibilità simile a quella dei tamponi molecolari e mille volte superiore ai test rapidi - ha sottolineato -. Questo consentirebbe di superare il problema dei falsi negativi che hanno caratterizzato l'emergenza Covid".
    Le possibili applicazioni vanno ben oltre la salute umana.
    "Pensiamo a un utilizzo anche in ambito veterinario e ambientale - ha precisato Prodi -. Un medico di famiglia o un veterinario potrebbero fare un'analisi durante una visita, con una risposta in 15-20 minuti e una terapia mirata immediatamente. Ma anche le contaminazioni batteriche del mare, ad esempio, potrebbero essere monitorate con questi strumenti".
    Il percorso verso la diffusione non sarà breve. "Siamo pronti a costruire i primi prototipi - ha detto - ma serviranno nuovi finanziamenti, pubblici e privati, per arrivare alla fase di industrializzazione, ai test clinici su larga scala e alla certificazione. Alcune aziende sono già interessate e avremo altri incontri con potenziali partner".
    Le prospettive si estendono anche ad altri campi della medicina: "Le scoperte fatte con Eclipse - ha concluso Prodi - possono essere applicate anche nella diagnostica precoce di tumori e malattie neurodegenerative, settori in cui la medicina ha ancora grandi limiti. Per questo riteniamo che valga la pena investire e portare avanti questa strada".
   

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