Sono 800mila i casi di scompenso
cardiaco che attualmente si registrano in Italia, un dato che è
destinato ad aumentare ma che può essere controllato con
adeguati stili di vita. A questa patologia, che rappresenta a
livello mondiale la principale causa di ospedalizzazione nelle
persone di età superiore ai 65 anni, è dedicata la Convention
Nazionale Centri Scompenso Cardiaco Anmco (Associazione
nazionale medici cardiologi ospedalieri) 2025, in corso fino a
domani a Roma, focalizzata sulle innovazioni e sulle strategie
cliniche più efficaci per la gestione dell'insufficienza
cardiaca.
"L'insufficienza cardiaca - afferma Massimo Grimaldi, presidente
Anmco e direttore della Cardiologia dell'Ospedale F. Miulli di
Acquaviva delle Fonti (Bari) - rappresenta un importante
problema di salute pubblica su scala globale, con alti tassi di
morbilità, mortalità ed utilizzo di risorse sanitarie. Essendo
la destinazione finale di varie malattie cardiache, la sua
prevalenza aumenta progressivamente con l'età. I pazienti
affetti da un quadro di scompenso cardiaco hanno infatti una
prevalenza nella popolazione generale di circa 1,7%, che arriva
intorno al 10% nel paziente con oltre 65 anni e raggiunge
nell'ultraottantenne addirittura una prevalenza del 20%. La
migliore prevenzione per lo scompenso cardiaco, continua
Grimaldi, "inizia sicuramente con l'adozione di uno stile di
vita sano e con il controllo dei fattori di rischio come
ipertensione, ipercolesterolemia, diabete e obesità". Il numero
dei pazienti affetti da scompenso cardiaco negli ultimi decenni
è aumentato in maniera esponenziale a causa dell'allungamento
della vita e grazie a migliori capacità diagnostiche. Anche le
possibilità terapeutiche farmacologiche e non negli ultimi anni
sono notevolmente migliorate. Oggi una corretta terapia può
cambiare la traiettoria della storia naturale della malattia,
garantendo una migliore sopravvivenza, riduzione delle
ospedalizzazioni e migliore qualità di vita".
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