Dopo l'operazione di mastectomia e
ricostruzione mammaria le donne che hanno vissuto l'esperienza
del tumore al seno hanno difficoltà a guardarsi e, a distanza di
un anno dall'intervento, in gran parte non si toccano, idem
durante le terapie come radio o chemio. Il 50% di loro, infine,
considera la zona operata perfino come 'nemica'. A distanza di 5
anni la percentuale cala ma non si azzera del tutto. Quello del
'tocco' però è un passaggio fondamentale nella rieducazione
neuro-sensoriale post intervento, ma negli ospedali della
penisola non si insegna alle pazienti come fare e le donne
raramente chiedono aiuto. E' l'allarme lanciato
dall'associazione Donna X Donna, che riunisce oltre 100
specialiste delle principali breast unit del nostro Paese, che
si rivolge agli operatori dei dipartimenti ospedalieri, ai
medici e alle pazienti affinché non trascurino il potere
'ricostruttivo' del toccare, del guardare il proprio seno e del
coccolarsi fin dall'inizio. La riabilitazione tattile e sensuale
dopo mastectomia, spiegano le esperte, deve essere professionale
e tempestiva, in parallelo a quella
effettuata da fisioterapisti competenti per il dolore fisico e
le complicanze associate. "Il tocco e i massaggi riducono il
dolore e aiutano il recupero neuro-sensoriale dopo la malattia",
spiega Marzia Salgarello, chirurgo plastico della Fondazione
Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, organizzatrice
del gruppo Donna X Donna, presidente del Bra-Day 2025 e
dell'associazione Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus.
In occasione del Bra-Day, la giornata mondiale per la
consapevolezza della ricostruzione mammaria, a cura di 'Sicpre'
(Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed
estetica) e in corso il 15 ottobre a Roma, il gruppo Donna x
Donna annuncia la prima fase di un progetto di riabilitazione
neuro-sensoriale dopo mastectomia e ricostruzione mammaria. Si
elencano alcuni esercizi pratici, frutto di studi e
pubblicazioni di livello mondiale. "Si tratta di accarezzare e
massaggiare il seno, mattino e sera, o più, guardandosi allo
specchio, cercando di richiamare alla memoria le sensazioni
tattili di piacere, di soddisfazione, di eccitazione - spiega
Alessandra Graziottin, ginecologa, oncologa, sessuologa e
psicoterapeuta nel comitato promotore Donna x Donna -.
L'associazione tra la stimolazione tattile e le sensazioni
ancora conservate nella memoria centrale aiutano a 'risentire'
tatto e carezze, come se le fibre tattili cutanee fossero ancora
integre".
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