Una sopravvivenza globale di oltre 81
mesi per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole
cellule avanzato e Alk-positivo grazie alla molecola alectinib,
contro i 54,2 mesi per crizotinib: lo attesta lo studio di fase
3 'Alina', i cui risultati, presentati al Congresso
dell'European Society for Medical Oncology (Esmo) in corso a
Berlino, continuano a dimostrare un beneficio clinicamente
significativo e a lungo termine sulla sopravvivenza dei pazienti
con questa forma di tumore.
I risultati sono stati coerenti tra i sottogruppi, inclusi
quelli con metastasi del sistema nervoso centrale. La durata
mediana della risposta è stata quasi quattro volte più lunga con
alectinib rispetto a crizotinib (42,3 mesi contro 11,1 mesi). I
dati di sicurezza sono in linea con il profilo già noto di
alectinib.
"Questi dati si sommano alle evidenze già esistenti e
consolidate per alectinib, confermando la sua efficacia e
sicurezza. Con una sopravvivenza globale mediana di oltre 80
mesi, i risultati sottolineano i significativi benefici che
alectinib offre ai pazienti con carcinoma polmonare Alk-positivo
ed evidenziano i progressi raggiunti nella gestione di questa
malattia", spiega Emilio Bria, responsabile della Oncologia
Medica all'Ospedale Isola Tiberina - Gemelli Isola e
coordinatore della Ricerca clinica dei tumori del polmone della
Fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di
Roma.
"Va ricordato - aggiunge Bria - che i pazienti con questo
tumore sono spesso più giovani della media dei pazienti con
carcinoma polmonare e affrontano un alto rischio di sviluppare
metastasi cerebrali. Per questo, i risultati presentati a Esmo
acquistano ulteriore rilevanza. Il crescente corpo di evidenze
conferma che con appropriati inibitori Alk come alectinib,
possiamo fornire a questi pazienti una sopravvivenza prolungata
e aiutare a far evolvere questa malattia in una condizione
cronica più gestibile, segnando un chiaro passo in avanti
rispetto al passato".
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