Due gemelline
cardiopatiche di nove mesi operate e salvate dal team Monasterio
dell'ospedale del Cuore di Massa (Massa Carrara) e Mission
bambini in Eritrea. Per le bambine, che adesso stanno bene, era
arrivata una diagnosi di malformazione cardiaca.
Le piccole erano arrivate all'International operation center
for children di Asmara, in braccio ai genitori, sperando che i
medici italiani potessero aiutarli. In Eritrea nessuno era
riuscito a fare una diagnosi.
La dottoressa Nadia Assanta, che dirige l'unità Patologie
cardiache all'ospedale del Cuore, diagnostica durante l'ecografia
una grave malformazione cardiaca. Il dottor Bruno Murzi,
direttore della cardiochirurgia pediatrica del nosocomio, e capo
della missione, decide che non si può rimandare. Le piccole
entrano in sala, con il dottor Murzi, affiancato dalla dottoressa
Vera Cetera, cardiochirurga pediatrica di Monasterio, guida il
team durante le due operazioni complesse, eseguite una dopo
l'altra.
Gli interventi vanno per il verso giusto, con il difetto
cardiaco corretto in via definitiva a entrambe le gemelline,
rimaste poi in terapia intensiva per tre giorni. Quando l'equipe
di Monasterio e Mission Bambini rientra in Italia, loro sono
state già estubate e dimesse dalla terapia intensiva. Adesso
stanno bene. E come loro anche gli altri 24 pazienti operati
durante la missione. Un progetto, quello dell'Eritrea, iniziato
oltre 20 anni fa e guidato dal dottor Murzi per ridare speranza
di vita a tantissimi piccoli pazienti e alle loro famiglie.
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