Regione Lombardia prosegue il
potenziamento della prevenzione in ambito neonatale, rafforzando
lo screening neonatale su tutto il territorio regionale. Lo
prevede una delibera approvata dalla giunta regionale su
proposta dell'assessore al Welfare Guido Bertolaso, secondo cui
da gennaio sarà avviato lo screening per due gravi malattie
genetiche rare, l'Immunodeficienza Combinata Grave (SCID) e
l'Adrenoleucodistrofia legata all'X (X-ALD). L'investimento
complessivo previsto è pari a 1,24 milioni di euro annui dal
2026 al 2028.
"Confermiamo l'impegno di Regione Lombardia nel garantire ai
neonati e alle loro famiglie il massimo livello di tutela
sanitaria possibile - afferma l'assessore Bertolaso in una nota
-. La diagnosi precoce salva vite e consente cure tempestive ed
efficaci, soprattutto per malattie rare e complesse.
L'attivazione dei nuovi screening e la proroga di quelli già
avviati rappresentano un investimento concreto sui nostri
bambini e sul futuro della nostra comunità. Continueremo a
innovare e ad ampliare i programmi di prevenzione, mantenendo la
Lombardia punto di riferimento nazionale per eccellenza e
attenzione al benessere dei più piccoli".
Il programma avrà una durata iniziale di tre anni e
permetterà la diagnosi precoce e l'avvio tempestivo delle cure
per patologie che, se non intercettate subito, possono
compromettere gravemente la vita dei piccoli pazienti. La
delibera estende inoltre fino al 31 dicembre 2028 lo screening
neonatale già in corso per l'Atrofia Muscolare Spinale (SMA),
allineandolo alla durata prevista per i nuovi programmi.
Particolare attenzione viene riservata anche alla Leucodistrofia
Metacromatica (MLD).
Al termine del progetto pilota in corso sarà effettuata una
valutazione scientifica e organizzativa finalizzata a una
possibile estensione dello screening. Il Laboratorio di
riferimento regionale è l'ospedale dei Bambini 'Buzzi' di Milano
che continuerà a essere titolare delle attività.
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