Nuova molecola anti-tumori da alleanza Accademia-start up

Istituto Diffuso con Gruppo Prada rende concreta ricerca biotech


(dell'inviata Manuela Correra)

MILANO - Si chiama Catepsina D ed è una proteina chiave nella progressione di vari tumori solidi: 'silenziarla' permette al sistema immunitario di ricominciare a reagire attaccando le cellule cancerose, un approccio potenzialmente applicabile ad un grande numero di neoplasie. A sperimentarla, per ora in studi pre-clinici su modelli animali, è una piccola start up Biotech, la Cathinvest, grazie all'appoggio dell'Istituto Diffuso, una nuova rete di collaborazione che unisce l'Institut du cancer de Montpellier in Francia, l'Istituto nazionale tumori di Milano e l'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano. Il network è promosso dalla Fondazione Gianni Bonadonna ed il Gruppo Prada. Ad illustrarne la missione, il presidente della Fondazione, Luca Gianni, insieme a numerosi esperti in occasione della Conferenza internazionale 'Innovation in oncology' che si apre oggi a Milano.


    La Conferenza è organizzata dalla Fondazione Bonadonna con il supporto del Gruppo Prada, da Fondazione Michelangelo e dalla European school of oncology. Con l'Istituto Diffuso, che sta ora muovendo i primi passi, spiegano i promotori, nasce insomma una inedita unione tra Accademia e industria Biotech per dare concretezza a idee e progetti per nuovi farmaci e approcci terapeutici che, altrimenti, non troverebbero facilmente uno sviluppo perchè di non immediato interesse commerciale per la grande industria del farmaco. Un esempio è, appunto, la Catepsina D. Si tratta, spiega all'ANSA Diego Tosi, coordinatore scientifico della Fondazione Bonadonna e ricercatore clinico a Montpellier, "di una proteina secreta dalle cellule tumorali, e presente nel micro-ambiente del tumore, che ha funzioni molto diverse ma la principale è che è in grado di attivare il micro-ambiente intorno alla cellula tumorale in maniera che si opponga alla risposta immunitaria dell'organismo contro il cancro.

   Quindi inibire, ovvero disattivare, questa proteina accende la risposta immunitaria anti-cancro, ed i dati degli studi preclinici su modelli animali sono molto positivi: mostrano che l'efficacia di tale molecola e' almeno simile a quella dei farmaci di ultima generazione ad esempio nel tumore al seno triplo negativo, una delle forme più difficili da trattare, e con una minore tossicità". Altro aspetto importante, sottolinea, "è che la catepsina D è espressa in quasi tutti i tumori solidi, quindi questo approccio è potenzialmente sviluppabile per contrastare varie neoplasie". Quanto ai tempi, "dovranno partire gli studi clinici sull'uomo e puntiamo ad arrivare a trattare i primi pazienti in un paio di anni", afferma l'oncologo.

   In questo caso dunque, chiarisce, "l'idea è usare la start-up Cahinvest come trait d'union tra il laboratorio di ricerca accademico e l'utilizzazione della molecola nella pratica clinica e per la commercializzazione. La molecola, già studiata negli anni scorsi, sta cioè ora trovando una sua concretizzazione di sviluppo grazie alla start up e all'Istituto Diffuso che sta portando avanti lo studio scientifico". Infatti, spiega Gianni, "l'Istituto Diffuso nasce proprio dall'idea di aggregare ricercatori per lo sviluppo dell'oncologia e affiancare le piccole realtà di start up Biotech, perchè spesso succede che il brillante ricercatore faccia la scoperta scientifica e ne veda le potenzialità applicative ma poi gli mancano gli strumenti per arrivare a renderla concreta per il beneficio di tutti.

   L'Istituto Diffuso accompagna quindi il ricercatore che opera nella start up in questo percorso di validazione scientifica e regolatoria che spesso è appannaggio solo della grande industria, che ragiona però secondo criteri che valorizzano più l'obiettivo commerciale che quello della ricerca e del successo del risultato". In questa ottica, afferma, "appoggiamo progetti validi anche mirati alla cura di tumori rari, che non hanno grande prospettiva di mercato, oppure lo studio dell'utilizzo in campo oncologico di molecole che sono state impiegate in altri campi. Tutti ambiti difficilmente considerati di interesse dalla grande industria farmaceutica". Attualmente l'Istituto Diffuso sta lavorando anche con un'altra piccola Biotech francese per lo sviluppo di un farmaco innovativo che è in grado di modulare la risposta immunologica agendo su una componente di zuccheri delle membrane delle cellule cancerose.

    E dietro tutto questo c'è il supporto del gruppo Prada: "Sostenere giovani ricercatori - conclude Miuccia Prada - significa investire in conoscenza e responsabilità sociale, affinchè la ricerca oncologica continui a trasformare la vita delle persone".
   

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