La sostituzione protesica di
entrambe le ginocchia e dell'anca destra, nel corso di un
intervento di chirurgia ortopedica ad altissima complessità
eseguito all'ospedale di Erba (Como), ha permesso ad una donna
di 48 anni con gravi deformità articolari e spinali di tornare a
camminare dopo anni di difficoltà.
"Questo intervento rappresenta un esempio di chirurgia
protesica ai limiti dell'estremo - spiega Tiziano Villa,
primario di Ortopedia all'Ospedale di Erba - resa
possibile grazie alla sinergia tra pianificazione digitale e
competenza chirurgica. È una grande soddisfazione poter
restituire autonomia e fiducia a una paziente con un quadro così
compromesso".
La donna presentava un quadro clinico estremamente severo:
ginocchia valghe recurvate e instabili, con alterazioni
anatomiche e biomeccaniche significative, associate a una
necrosi asettica della testa del femore destro, che
comprometteva fortemente la deambulazione. A rendere il caso
ancora più complesso, una cifo-scoliosi inveterata con
importanti deformazioni del rachide e del bacino, fattori che
aumentavano il rischio di complicanze durante un intervento
protesico.
Uno studio TAC dettagliato e una simulazione 3D
dell'intervento hanno permesso di valutare in anticipo le
geometrie articolari e di prevedere ogni possibile criticità
intraoperatoria. La paziente ha riacquistato un buon
allineamento e una corretta cinematica articolare, con un netto
miglioramento della capacità di camminare e della qualità di
vita.
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