Una nuova arma contro
l'antimicrobico-resistenza, considerata dall'Organizzazione
mondiale della sanità una delle minacce più grandi per la salute
pubblica, con un'infezione su sei che non risponde più agli
antibiotici, arriva da una nuova combinazione antibiotica
approvata e rimborsata da Aifa per il trattamento delle
infezioni gravi causate da batteri attualmente difficili da
curare. Si tratta delle molecole aztreonam, antibiotico della
classe dei monobattami attivo contro i batteri produttori di
Mbl, e avibactam, un inibitore di beta-lattamasi di nuova
generazione che protegge aztreonam dall'attacco di altri enzimi,
che in combinazione rappresentano un'alternativa terapeutica
mirata contro i patogeni Gram-negativi multiresistenti, tra cui
Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli, responsabili di molte
infezioni nosocomiali, come polmoniti ospedaliere, infezioni
intra-addominali complicate e infezioni del tratto urinario
complicate.
Il farmaco è stato presentato oggi a Roma nella conferenza
'Antimicrobico-resistenza (Amr) e superbatteri. Da Pfizer una
nuova opzione clinica per le infezioni gravi'. "Negli ultimi
decenni sono state introdotte pochissime nuove classi di
antibiotici, mentre i patogeni hanno continuato a evolversi,
riducendo progressivamente le opzioni di cura", spiega Marco
Falcone, professore ordinario di Malattie infettive, direttore
della U.O. di Malattie infettive Azienda ospedaliera
Universitaria Pisana e membro della Simit. "In termini di
resistenza antibiotica - ha aggiunto Pierluigi Viale, professore
ordinario del dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Alma
Mater Studiorum, Università di Bologna, Uo Malattie Infettive
Irccs Policlinico di S. Orsola di Bologna -, l'Italia paga un
prezzo particolarmente alto, specialmente nell'ambito delle
infezioni ospedaliere, a causa dell'alta complessità di cure che
il nostro sistema sanitario offre e la conseguente forte
medicalizzazione dei pazienti, che li rende più suscettibili
alle infezioni". Il problema però non riguarda solo gli
ospedali, ma anche le case degli italiani. "Ci sono medici che
non sono formati sul tema della resistenza microbiotica - ha
spiegato Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie
infettive all'Università di Genova e direttore della clinica di
Malattie infettive e tropicali all'ospedale policlinico San
Martino di Genova -. Questo porta a un'eccessiva prescrizione di
questi farmaci e a un conseguente abuso".
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