Rischio cardiovascolare, verso prevenzione 3.0 con studi Irccs

Piani personalizzati grazie a genomica, imaging e digitale


Cambiare il passo della prevenzione delle malattie cardiovascolari, attingendo anche alle risorse della genomica e dell'imaging, per confezionare piani di prevenzione e di intervento sempre più personalizzati, efficienti e in grado di intercettare il rischio, prima che si trasformi in malattia. Sono questi, in sintesi, i principi ispiratori di due grandi progetti di ricerca sulla prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, il CV Prevital e il CVrisk-IT. portati avanti dalla Rete cardiologica degli Irccs.
    Vi prendono parte anche Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e Università Cattolica del Sacro Cuore, che ospita l'Annual meeting della rete Cardiologica degli Irccs italiani.
    "Il progetto CV Prevital ha raccolto i dati di 28mila soggetti in Italia avvalendosi di una 'App' che stabilisce un contatto con il paziente, sulla base del suo profilo di rischio per favorire un cambiamento del suo stile di vita, offrendo dei 'nudge' (suggerimenti) digitali - rileva Giovanna Liuzzo, associata di Medicina Cardiovascolare, Università Cattolica del Sacro Cuore e direttrice della Uosd Sindromi coronariche acute, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs -. C'è stato un ottimo riscontro di accoglienza della App da parte dei pazienti arruolati. Abbiamo completato il follow up a un anno ed è attualmente in corso quello a 5 anni".
    Sempre dedicato alla ridefinizione delle regole della prevenzione primaria cardiovascolare è anche il progetto CVrisk-IT, portato avanti dalla Rete Cardiologica degli Irccs, che raggruppa 20 strutture, su mandato del Ministero della Salute. "I pazienti sono randomizzati a 4 diversi bracci di trattamento: usual care secondo linee guida; determinazione del rischio poligenico; imaging (eco-doppler delle carotidi o la quantità e la distribuzione del calcio sulle coronarie allaTAC coronarica, cioè calcium score coronarico) o infine rischio poligenico e imaging - osserva ancora Liuzzo -. Una volta ottenute tutte queste informazioni aggiuntive, il paziente potrebbe cambiare la sua classe di rischio; il suo rischio cardiovascolare viene cioè riclassificato incorporando questi nuovi elementi. Insomma, l'output finale di CVrisk-IT sarà una nuova definizione e una ristratificazione del rischio cardiovascolare degli italiani in chiave 3.0".
   

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