Giovani e salute mentale, una molecola naturale contro il rischio psicotico

Studio italiano getta luce su una nuova frontiera della ricerca


Un potenziale passo avanti nella prevenzione dei disturbi psicotici arriva dall'Italia. Un gruppo di ricerca dell'Università di Udine e dell'Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC) ha pubblicato i risultati del primo studio internazionale dedicato al ruolo della Palmitoiletanolamide ultramicronizzata (PEA-um) - una molecola naturale prodotta dall'organismo -  nel ridurre i sintomi nei giovani in fase di alto rischio clinico per psicosi (CHR-P). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Brain Behavior Immunity Health.
    Lo studio, guidato dal Professor Marco Colizzi e dalla sua squadra, ha esplorato sistematicamente il potenziale preventivo della PEA, una molecola prodotta naturalmente dal corpo umano (endogena), nota per le sue proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive. La ricerca ha ipotizzato che questa molecola, resa biodisponibile tramite il processo di ultramicronizzazione, possa agire come un supporto che interviene quando le risposte biologiche protettive dell'organismo, in particolare quelle legate all'infiammazione cerebrale, iniziano a diminuire nella fase prodromica della malattia.
    "I risultati ottenuti sui giovani ad alto rischio clinico per psicosi sono particolarmente rilevanti. Abbiamo notato una riduzione dei sintomi: i partecipanti trattati con PEA-um hanno mostrato una significativa riduzione dei sintomi psicotici. È stata confermata l'assenza di effetti collaterali emergenti, evidenziando l'ottima tollerabilità della molecola. I dati suggeriscono che l'effetto sia mediato da meccanismi immunologici, con il coinvolgimento di specifici biomarcatori immuno-infiammatori", ha affermato Colizzi.
    "Questi dati indicano che la Palmitoiletanolamide ultramicronizzata potrebbe rappresentare una strategia preventiva sicura e accessibile per i giovani più vulnerabili.
    Il nostro studio, pubblicato su ScienceDirect, segna un passo significativo verso l'integrazione di molecole endogene nella prevenzione delle malattie mentali. Siamo convinti che intervenire nelle fasi precoci possa avere un impatto fondamentale nel modificare il decorso clinico e migliorare drasticamente la prognosi dei nostri pazienti", ha aggiunto l'esperto.
    Circa il 2-3% degli adolescenti e dei giovani adulti sviluppano un disturbo psicotico, spesso con un decorso persistente, che frequentemente necessita di trattamenti psicofarmacologici a lungo termine, non esenti da effetti collaterali. Esiste una grande variabilità di incidenza dei disturbi psicotici tra paesi e aree diverse (es. urbane vs non urbane) e questa variabilità ha da tempo richiamato grande attenzione allo studio dell'interazione tra variabili biologiche, ambientali, individuali e di area. Tra i disturbi psicotici più gravi, sia in termini clinici che di impatto sociale, vi è la schizofrenia; pur non essendovi una piena concordanza rispetto ai dati epidemiologici, la prevalenza della schizofrenia oscilla approssimativamente fra 0.3%-0.7% con variazioni rispetto all'etnia, alle aree geografiche e ai flussi migratori. Il tasso mediano di incidenza per la schizofrenia nella fascia di età giovanile è di 15,2 per 100.000 abitanti.
    con un rapporto maschi/femmine di 1,4. 
   

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