Si è concluso il primo corso
regionale per infermiere di famiglia e di comunità (Ifec) con la
consegna dell'attestato di formazione a 18 infermieri dell'area
territoriale. Lo ha comunicato l'Usl della Valle d'Aosta.
"La figura dell'infermiere di famiglia e di comunità - si legge
in una nota - ha assunto negli anni un ruolo sempre più centrale
nelle politiche sanitarie nazionali. L'Usl valdostana ha avviato
un proprio percorso formativo costruito in coerenza con le linee
guida Agenas. Il corso ha posto al centro il modello relazionale
come fulcro della presa in carico, orientando i professionisti
alla prevenzione, alla gestione proattiva della salute, alla
precoce individuazione dei bisogni e all'attivazione della rete
dei servizi, con l'obiettivo di rafforzare la continuità
assistenziale e l'integrazione tra le diverse figure
professionali".
La seconda edizione del corso, che conferma 100 ore di lezione e
100 di tirocinio, prenderà avvio a febbraio 2026 e coinvolgerà
ulteriori 18 infermieri.
"Già nella dicitura Infermiere di famiglia e di comunità -
commenta l'assessore regionale alla sanità, Carlo Marzi - c'è
tutto ciò di cui il nostro sistema sanitario ha più bisogno: la
rete, la vicinanza, la prossimità, la capacità di cogliere i
bisogni e di attivarsi prima che diventino problemi. È un
modello di sanità che si fonda sull'ascolto e sulla presenza,
sull'andare verso le persone, in particolare quelle fragili.
L'Ifec permette di portare i servizi dentro la vita quotidiana
dei cittadini, rafforzando la prevenzione e migliorando la
qualità dell'assistenza territoriale. Questo percorso formativo
è un investimento concreto che darà risultati tangibili per la
salute della nostra comunità".
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