Si è concluso a Mosul, in Iraq, il
progetto del primo Centro Trapianti di Cellule Staminali
Ematopoietiche. Dal 2023 sono stati 38 i trapianti effettuati,
sia in pazienti adulti sia in pazienti pediatrici, rispetto ai
quattro inizialmente previsti. "Con questa missione si chiude
formalmente il progetto di start-up del centro trapianti, che
possiamo finalmente dichiarare un successo. I risultati ottenuti
superano di gran lunga gli obiettivi iniziali", commenta la
dottoressa Marta Verna, pediatra della Fondazione Irccs San
Gerardo dei Tintori di Monza, che ha coordinato il progetto -
parte del programma Children Global Medicine, creato e sostenuto
dalla Fondazione Maria Letizia Verga dal 1986 - gestito dalla
Fondazione Avsi grazie a un finanziamento del governo iracheno.
Il progetto, così come i precedenti già conclusi, si è
avvalso di un gruppo di esperti provenienti da ospedali italiani
di eccellenza e si è articolato attraverso un iniziale training
in Italia da parte dei colleghi iracheni, ma soprattutto
attraverso multiple missioni in loco. Si inserisce nella lunga
tradizione della Pediatria dell'ospedale San Gerardo di Monza,
che - grazie al sostegno della Fondazione Maria Letizia Verga -
promuove da sempre programmi di cooperazione internazionale.
A Mosul, città ancora in ricostruzione dopo anni di
conflitto, la talassemia resta una delle malattie genetiche più
diffuse. Molti pazienti dipendono da trasfusioni a vita e il
trapianto di midollo, unica cura ad oggi disponibile, è
accessibile solo all'estero a costi altissimi. Il trapianto è
inoltre spesso l'unico trattamento salvavita per le malattie
ematologiche quali la leucemia. Il progetto presso l'Al Hadbaa
Hospital è l'unico che ha reso possibile questo tipo di cura in
loco portando nuova speranza alle famiglie irachene colpite da
malattie del sangue.
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