Simulect - Iv 1f 20mg+f 5ml

Dettagli:
Nome:Simulect - Iv 1f 20mg+f 5ml
Codice Ministeriale:034232013
Principio attivo:Basiliximab
Codice ATC:L04AC02
Fascia:H
Prezzo:1515.43
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

SIMULECT 20 MG POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE O PER INFUSIONE

Formulazioni

Simulect - Iv 1f 20mg+f 5ml

Categoria farmacoterapeutica

Inibitori dell'interleuchina.

Principi attivi

Basiliximab.

Eccipienti

Polvere: potassio fosfato monobasico, sodio fosfato anidro, sodio cloruro, saccarosio, mannitolo (E421), glicina. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Profilassi del rigetto acuto in pazienti adulti e pediatrici (1-17 anni) sottoposti a trapianto renale allogenico de novo. Deve essere usatoin associazione ad un trattamento immunosoppressivo a base di ciclosp orina in microemulsione e corticosteroidi nei pazienti con una quantita' di anticorpi reattivi inferiore all'80%, o in uno schema terapeutico immunosoppressivo di mantenimento in triplice terapia comprendente ciclosporina in microemulsione, corticosteroidi e azatioprina o micofenolato mofetile.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensiblita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; gravidanza e allattamento.

Posologia

Il medicinale deve essere prescritto solo da medici con esperienza nell'utilizzo di terapie immunosoppressive conseguenti a trapianto d'organo. Il farmaco deve essere somministrato sotto stretto controllo di personale medico qualificato. Il farmaco non deve essere somministrato se non e' assolutamente certo che il paziente ricevera' il trapianto e la concomitante immunosoppressione. Usare in associazione ad un trattamento immunosoppressivo a base di ciclosporina in microemulsione e corticosteroidi. Puo' essere usato secondo uno schema terapeutico immunosoppressivo in triplice terapia a base di ciclosporina in microemulsione e corticosteroidi comprendente azatioprina o micofenolato mofetile. Posologia. Adulti: la dose totale raccomandata e' di 40 mg, suddivisa in due somministrazioni da 20 mg ciascuna. La prima dose da 20 mg deveessere somministrata nelle due ore precedenti l'intervento chirurgico . La seconda dose da 20 mg deve essere somministrata 4 giorni dopo il trapianto. La seconda dose deve essere sospesa in caso di una reazionedi ipersensibilita' grave al farmaco o di complicanze post-operatorie come nel caso di fallimento del trapianto. Bambini ed adolescenti (1- 17 anni): la dose totale raccomandata in pazienti pediatrici con peso inferiore a 35 kg e' di 20 mg, suddivisa in due somministrazioni da 10mg ciascuna. Nei pazienti pediatrici con peso pari a 35 kg o superior e, la dose totale raccomandata e' uguale a quella dell'adulto, cioe' una dose totale di 40 mg, suddivisa in due somministrazioni da 20 mg ciascuna. La prima dose deve essere somministrata nelle due ore precedenti l'intervento chirurgico, la seconda dose 4 giorni dopo il trapianto. La seconda dose non deve essere somministrata in caso di una reazione di ipersensibilita' grave al prodotto o di complicanze post-operatorie, come nel caso di fallimento del trapianto. Anziani (>= 65 anni): sebbene i dati relativi all'uso del farmaco negli anziani siano limitati, non ci sono elementi che suggeriscano l'impiego nei pazienti anziani di un dosaggio diverso rispetto a quello degli adulti. Modo di somministrazione: dopo la ricostituzione, Simulect puo' essere somministrato sia per iniezione endovenosa in bolo sia per infusione endovenosa della durata di 20-30 minuti.

Conservazione

Conservare e trasportare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C).

Avvertenze

I pazienti in terapia con il medicinale devono essere trattati in strutture che dispongano di personale adeguato e siano dotate di sufficienti laboratori e risorse mediche di supporto, compresi i farmaci necessari per il trattamento di reazioni di ipersensibilita' gravi. Lo schema immunosoppressivo che prevede la combinazione di farmaci aumenta la sensibilita' alle infezioni, comprese le infezioni opportunistiche, leinfezioni fatali e la sepsi; il rischio aumenta al raggiungimento del carico di immunosoppressione totale. Il farmaco non deve essere sommi nistrato se non e' assolutamente certo che il paziente ricevera' il trapianto e la concomitante immunosoppressione. Ipersensibilita': sono state osservate reazioni di ipersensibilita' gravi al farmaco (entro le24 ore dalla somministrazione) sia nel caso di esposizione iniziale a l prodotto sia nel caso di nuovo trattamento successivo ad un ciclo diterapia. Queste reazioni di tipo anafilattoide includevano orticaria, prurito, starnuti, ipotensione, tachicardia, dispnea, broncospasmo, e dema polmonare e insufficienza respiratoria. Tali reazioni sono state osservate raramente in pazienti ai quali sia stato somministrato il medicinale (< 1/1.000 pazienti). Se dovesse manifestarsi una reazione grave di ipersensibilita', la terapia con il farmaco deve essere permanentemente interrotta e nessun altra dose somministrata. Deve essere prestata cautela qualora i pazienti trattati in precedenza con il prodotto vengano nuovamente sottoposti a trattamento con questo medicinale. Esistono evidenze consolidate che un sottogruppo di pazienti sia maggiormente a rischio di sviluppare reazioni di ipersensibilita'. Si trattadi pazienti nei quali, dopo la prima somministrazione del prodotto, l a terapia immunosoppressiva concomitante e' stata interrotta prematuramente a causa, per esempio, di mancato trapianto o di precoce perdita dell'organo. In alcuni di questi pazienti sono state osservate reazioni di ipersensibilita' acuta a seguito di ulteriore somministrazione del farmaco per un successivo trapianto. I pazienti trapiantati in trattamento con schemi terapeutici immunosoppressivi che comprendono combinazioni con o senza basiliximab sono maggiormente a rischio di sviluppare disordini linfoproliferativi (LPDs) (come linfomi) e infezioni opportunistiche (come citomegalovirus, CMV). Dall'analisi globale di due studi con periodo di osservazione di cinque anni, non sono emerse differenze nell'incidenza di tumori maligni e di LPDs tra schemi terapeutici immunosoppressivi con o senza combinazione di basiliximab.

Interazioni

Poiche' basiliximab e' un'immunoglobulina, non sono attese interazionimetaboliche con altri farmaci. Negli studi clinici sono stati sommini strati, oltre alla ciclosporina in microemulsione, corticosteroidi, azatioprina e micofenolato mofetile, altri farmaci utilizzati abitualmente nei trapianti d'organo senza che si sia osservato alcun aumento dell'incidenza di eventi avversi. Questi farmaci somministrati contemporaneamente comprendono antivirali per uso sistemico, antibatterici e antimicotici per uso sistemico, analgesici, antiipertensivi come ad esempio beta-bloccanti o calcio-antagonisti e diuretici. In uno studio clinico su 172 pazienti trattati con basiliximab sono state riportate risposte anticorpali anti-murine (HAMA) che non hanno valore significativodi tollerabilita' clinica. L'incidenza e' stata di 2 pazienti su 138 che non hanno ricevuto contemporaneamente muromonab-CD3 (OKT3)e di 4 pazienti su 34 che hanno ricevuto contemporaneamente muromonab-CD3. L'uso di basiliximab non preclude il successivo trattamento con preparatia base di anticorpi antilinfocitari di origine murina. Negli studi cl inici di fase III, durante i primi 3 mesi dopo il trapianto, il 14% dei pazienti del gruppo trattato con basiliximab e il 27% dei pazienti del gruppo trattato con placebo hanno avuto un episodio di rigetto acuto trattato con una terapia a base di anticorpi (OKT3 o globulina antitimocitica/globulina antilinfocitica (ATG/ALG)) senza alcun aumento dell'incidenza di eventi avversi o infezioni nel gruppo trattato con basiliximab rispetto al gruppo trattato con placebo. L'uso di basiliximab in associazione con un triplice regime terapeutico comprendente anche azatioprina o micofenolato mofetile e' stato valutato in tre studi clinici. La clearance totale di basiliximab e' risultata ridotta in mediadel 22% quando al regime terapeutico a base di ciclosporina in microe mulsione e corticosteroidi e' aggiunta azatioprina. La clearance totale di basiliximab e' risultata ridotta in media del 51% quando al regime terapeutico a base di ciclosporina in microemulsione e corticosteroidi e' aggiunto micofenolato mofetile. L'uso di basiliximab in un triplice regime terapeutico che include azatioprina o micofenolato mofetilenon ha comportato alcun aumento dell'incidenza di eventi avversi o in fezioni nel gruppo trattato con basiliximab rispetto al gruppo trattato con placebo.

Effetti indesiderati

Basiliximab e' stato sperimentato in quattro studi clinici randomizzati, doppio cieco, controllati verso placebo, in pazienti sottoposti a trapianto renale come terapia di induzione in combinazione con i seguenti schemi immunosoppressivi: ciclosporina in microemulsione e corticosteroidi in due studi (346 e 380 pazienti), ciclosporina in microemulsione, azatioprina e corticosteroidi in uno studio (340 pazienti); e ciclosporina in microemulsione, micofenolato mofetile e corticosteroidi in un altro studio (123 pazienti). I dati sulla sicurezza del prodotto nei pazienti pediatrici sono stati ottenuti da uno studio clinico di farmacocinetica e farmacodinamica, in aperto, in pazienti sottoposti a trapianto renale (41 pazienti). Incidenza di eventi avversi: nei quattro studi clinici controllati verso placebo sopra riportati, il quadro degli eventi avversi nei 590 pazienti trattati con la dose raccomandata di basiliximab e' risultato paragonabile rispetto a quello osservatonei 595 pazienti trattati con placebo. L'incidenza complessiva degli eventi avversi correlati al trattamento in tutti i pazienti che hanno partecipato agli studi non e' stata significativamente diversa tra il gruppo di pazienti trattati con basiliximab (7,1% -40%) e quelli trattati con placebo (7,6% -39%). Pazienti adulti: gli eventi avversi riportati piu' frequentemente (> 20%) nella terapia in regime terapeutico duplice o triplice, in entrambi i gruppi di trattamento (basiliximab verso placebo) sono stati stipsi, infezioni delle vie urinarie, dolore, nausea, edema periferico, ipertensione, anemia, cefalea, iperkaliemia,ipercolesterolemia, complicazioni postoperatorie della ferita, increm ento di peso, incremento della creatinina ematica, ipofosfatemia, diarrea e infezioni del tratto respiratorio superiore. Pazienti pediatrici: gli eventi avversi riportati piu' frequentemente (> 20%) nella terapia in regime terapeutico duplice, in entrambi le coorti di trattamento(pazienti di peso < 35 kg verso pazienti di peso >= 35 kg) sono stati infezioni delle vie urinarie, ipertricosi, riniti, febbre, ipertensio ne, infezioni del tratto respiratorio superiore, infezioni virali, sepsi e stipsi. Incidenza di tumori maligni: l'incidenza globale di tumori maligni in tutti i pazienti nei diversi studi individuali e' risultata simile nel gruppo trattato con basiliximab e in quello con il prodotto di confronto. In totale, linfomi/malattie linfoproliferative si sono verificate nello 0,1% (1/701) dei pazienti nel gruppo trattato con basiliximab in confronto allo 0,3% (2/595) del gruppo trattato con placebo in combinazione sia con duplice sia con triplice terapia immunosoppressiva. Altri tumori maligni sono stati segnalati nel 1,0% (7/701) di pazienti del gruppo trattato con basiliximab in confronto al 1,2% (7/595) del gruppo trattato con placebo. Dall' analisi globale di due studi con periodo di osservazione di cinque anni, l'incidenza di LPDs edi tumori maligni e' risultata uguale con basiliximab 7% (21/295) e c on placebo 7% (21/291). Incidenza di episodi infettivi: l'incidenza complessiva ed il profilo delle infezioni virali, infettive e fungine nei pazienti trattati con basiliximab o con placebo in combinazione con duplice e triplice terapia immunosoppressiva sono comparabili tra i gruppi. L'incidenza complessiva di infezioni e' stata del 75,9% nel gruppo basiliximab e del 75,6% nel gruppo placebo e l'incidenza di infezioni gravi e' stata del 26,1% e del 24,8% rispettivamente. L'incidenza di infezioni da CMV e' stata simile in entrambi i gruppi (14,6% verso 17,3%) in seguito al trattamento con duplice o triplice regime terapeutico. L'incidenza e le cause di morte in seguito al trattamento in duplice o triplice regime terapeutico sono state simili nel gruppo trattato con basiliximab (2,9%) e nel gruppo trattato con placebo (2,6%); le infezioni sono risultate per entrambi la principale causa di morte (basiliximab = 1,3%, placebo = 1,4%). Dall'analisi globale di due studi con periodo di osservazione di cinque anni, l'incidenza e la causa di morte sono rimaste simili in entrambi i gruppi trattati, (basiliximab 15%, placebo 11%), risultando le malattie correlate al cuore la causa principale di morte (basiliximab 5%, placebo 4%). Reazioni avverse dopola commercializzazione Dopo la commercializzazione con il medicinale sono state riportate reazioni di ipersensibilita'/reazioni di tipo anafilattoide come rash, orticaria, starnuti, dispnea, broncospasmo, edema polmonare, insufficienza cardiaca, insufficienza respiratoria e sindrome da rottura dei capillari e sindrome da rilascio di citochina. La frequenza non e' nota (non puo' essere calcolata in base ai dati disponibili).

Gravidanza e allattamento

Il medicinale e' controindicato in gravidanza e durante l'allattamento. Basiliximab possiede effetti immunosoppressivi potenzialmente pericolosi durante la gestazione e nel lattante esposto al basiliximab escreto nel latte materno. Le donne in eta' fertile devono far uso di un contraccettivo efficace durante (e fino a 16 settimane dopo) il trattamento. Non sono disponibili dati nell'animale o sull'uomo riguardanti l'escrezione di basiliximab nel latte materno. Comunque, sulla base della natura di basiliximab come immunoglobulina IgG 1 , si puo' prevederne l'escrezione nel latte materno. Quindi, l'allattamento deve essere evitato.