Xgeva - Sc 1fl 120mg 1,7ml

Dettagli:
Nome:Xgeva - Sc 1fl 120mg 1,7ml
Codice Ministeriale:041300017
Principio attivo:Denosumab
Codice ATC:M05BX04
Fascia:H
Prezzo:465.42
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Amgen Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

XGEVA 120 MG SOLUZIONE INIETTABILE (medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale)

Formulazioni

Xgeva - Sc 1fl 120mg 1,7ml

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa.

Principi attivi

Denosumab.

Eccipienti

Acido acetico glaciale, Sodio idrossido (per l'aggiustamento del pH), sorbitolo (E420), acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico (fratture patologiche, radioterapia all'osso, compressione del midollo spinale o interventi chirurgici all'osso) negli adulti con metastasi ossee da tumori solidi. Trattamento di adulti e adolescenti scheletricamente maturicon tumore a cellule giganti dell'osso non resecabile o per i quali l a resezione chirurgica potrebbe provocare grave morbilita'.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipocalcemia grave, non trattata. Lesioni non guarite da chirurgia dentale o orale.

Posologia

La supplementazione di almeno 500 mg di calcio e 400 UI di vitamina D al giorno e' necessaria in tutti i pazienti, tranne nel caso in cui sia presente ipercalcemia. Ai pazienti in trattamento deve essere consegnato il foglio illustrativo e la scheda promemoria paziente. Metastasiossee da tumori solidi: la dose raccomandata per la prevenzione di ev enti correlati all'apparato scheletrico e' 120 mg somministrati come iniezione sottocutanea singola, una volta ogni 4 settimane nella coscia, nell'addome o nella parte superiore del braccio. Tumore a cellule giganti dell'osso: la dose raccomandata per il trattamento del tumore a cellule giganti dell'osso e' 120 mg, somministrati come iniezione sottocutanea singola una volta ogni 4 settimane nella coscia, nell'addome o nella parte superiore del braccio, con ulteriori dosi da 120 mg ai giorni 8 e 15 di trattamento nel primo mese di terapia. I pazienti nello studio di fase II che sono stati sottoposti a resezione completa deltumore a cellule giganti dell'osso hanno ricevuto ulteriori 6 mesi di trattamento dopo l'intervento chirurgico, come previsto dal protocoll o di studio. I pazienti affetti da tumore a cellule giganti dell'osso devono essere valutati ad intervalli regolari per determinare se continuano a trarre beneficio dal trattamento. Nei pazienti nei quali la malattia e' controllata, l'effetto dell'interruzione o della sospensionedel trattamento non e' stato valutato, tuttavia i dati limitati in qu esti pazienti non indicano un effetto rebound a seguito della sospensione del trattamento. Pazienti con compromissione renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale. Pazienti con compromissione epatica: la sicurezza e l'efficacia di denosumab non sono state studiate nei pazienti con compromissione epatica. Pazienti anziani (eta' >= 65 anni): non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani. Popolazione pediatrica. Trattamento di adolescenti scheletricamente maturi con tumore a cellule giganti dell'osso non resecabile o nei quali la resezione chirurgica potrebbe provocare grave morbilita': la posologia e' la stessa usata pergli adulti. Il prodotto non e' raccomandato nei pazienti pediatrici ( eta' < 18) ad eccezione degli adolescenti scheletricamente maturi con tumore a cellule giganti dell'osso. La sicurezza e l'efficacia non sono state valutate nei pazienti pediatrici (eta' < 18) diversi dagli adolescenti scheletricamente maturi con tumore a cellule giganti dell'osso. In studi condotti su animali, l'inibizione del RANK/RANK ligando (RANKL) e' stata associata all'inibizione della crescita ossea ed alla mancata eruzione dentale e questi cambiamenti si sono rivelati parzialmente reversibili dopo l'interruzione dell'inibizione di RANKL. Modo disomministrazione: per uso sottocutaneo. Il farmaco deve essere sommin istrato sotto la responsabilita' di un operatore sanitario.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C. - 8 gradi C.). Non congelare. Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Supplemento di Calcio e Vitamina D: e' importante che tutti i pazientiassumano un adeguato apporto di calcio e vitamina D, eccetto in caso di ipercalcemia. Ipocalcemia: l'ipocalcemia pre-esistente deve essere corretta prima dell'inizio della terapia. L'ipocalcemia puo' verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia. Il monitoraggio dei livelli di calcio deve essere effettuato prima della dose iniziale, entro ledue settimane successive alla dose iniziale e nel caso si manifestino sintomi sospetti di ipocalcemia. Un monitoraggio aggiuntivo dei livel li di calcio deve essere considerato durante la terapia nei pazienti con fattori di rischio per l'ipocalcemia, o se diversamente indicato sulla base della condizione clinica del paziente. I pazienti devono essere incoraggiati a riferire i sintomi indicativi di ipocalcemia. Se si sviluppa ipocalcemia durante la somministrazione, si rendono necessariun ulteriore supplemento di calcio e un monitoraggio addizionale. Dur ante l'utilizzo post-marketing, e' stata riportata ipocalcemia sintomatica grave (compresi casi fatali), con la maggior parte dei casi verificatisi nelle prime settimane dall'inizio della terapia, ma che possono manifestarsi successivamente. Compromissione renale: i pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) osottoposti a dialisi hanno un rischio maggiore di sviluppare ipocalce mia. Il rischio di sviluppare ipocalcemia e conseguenti innalzamenti dei livelli di ormone paratiroideo, aumenta con l'aumentare del grado di compromissione renale. Un regolare monitoraggio dei livelli di calcio e' particolarmente importante in questi pazienti. Osteonecrosi dellamandibola/mascella (ONJ) ONJ e' stata riportata comunemente nei pazie nti in trattamento. L'inizio del trattamento/nuovo trattamento deve essere posticipato nei pazienti con lesioni non guarite, aperte, dei tessuti molli nella bocca. Si raccomanda una visita odontoiatrica con profilassi dentale e una valutazione del rapporto beneficio/rischio individuale prima del trattamento. I seguenti fattori di rischio devono essere considerati quando si valuta il rischio di un paziente di sviluppare ONJ: - la potenza del medicinale che inibisce il riassorbimento osseo (il rischio e' piu' elevato con farmaci piu' potenti), via di somministrazione (il rischio e' piu' elevato con la somministrazione per via parenterale) e la dose cumulativa della terapia del riassorbimento osseo; - tumore, condizioni di comorbilita' (per esempio anemia, coagulopatie, infezione), fumo; - terapie concomitanti: corticosteroidi, chemioterapia, inibitori dell'angiogenesi, radioterapia della regione testa-collo; - scarsa igiene orale, malattia parodontale, protesi dentarie non inserite correttamente, preesistente malattia dentale, proceduredentali invasive per esempio estrazioni dentali. Tutti i pazienti dev ono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, ad effettuare dei controlli odontoiatrici periodici, e a riportare immediatamente ogni sintomo riscontrato a livello orale come mobilita' dentale, dolore o gonfiore o la mancata guarigione di piaghe della bocca o la presenza di secrezioni durante il trattamento. Durante il trattamento, le procedure dentali invasive devono essere eseguite solamente dopo attenta considerazione e devono essere evitate in stretta prossimita' dellasomministrazione. La gestione dei pazienti che sviluppano l'ONJ deve essere effettuata in stretta collaborazione tra il medico curante e undentista o un chirurgo maxillo-facciale con esperienza nel trattament o dell'ONJ. L'interruzione temporanea del trattamento deve essere considerata fino a risoluzione della condizione e, dove possibile, a mitigazione dei fattori di rischio che hanno contribuito al suo insorgere. Fratture atipiche del femore: nei pazienti trattati sono stati riportati casi di fratture femorali atipiche. Le fratture femorali atipiche possono verificarsi con traumi minimi o senza traumi nelle regioni subtrocanteriche e diafisarie del femore. Questi eventi sono caratterizzati da specifici reperti radiografici. Fratture femorali atipiche sono state riportate anche in pazienti con alcune condizioni di comorbilita'(per esempio carenza di vitamina D, artrite reumatoide, ipofosfatasia ) ed in caso di utilizzo di determinati medicinali (per esempio bifosfonati, glucocorticoidi, inibitori di pompa protonica). Questi eventi si sono verificati anche in assenza di terapia antiriassorbitiva. Fratture analoghe, riportate in associazione all'uso di bifosfonati, sono spesso bilaterali; pertanto il femore controlaterale deve essere valutato in pazienti trattati con denosumab che hanno subito una frattura della diafisi femorale. In pazienti con sospetta frattura femorale atipica deve essere considerata l'interruzione della terapia, in attesa della valutazione del paziente basata sull'analisi del rapporto rischio/beneficio individuale. Durante il trattamento, i pazienti devono essereavvertiti di riferire l'insorgenza di nuovi o insoliti dolori alla co scia, all'anca o all'inguine. I pazienti che presentano tali sintomi devono essere valutati per una frattura femorale incompleta. I pazientiche sono in trattamento devono essere trattati in concomitanza con al tri prodotti medicinali contenenti denosumab (per le indicazioni di osteoporosi). I pazienti che sono in trattamento non devono essere trattati in concomitanza con i bifosfonati. La degenerazione a malattia maligna del tumore a cellule giganti dell'osso o la progressione metastatica della malattia sono eventi non frequenti e rappresentano un rischio noto nei pazienti con tumore a cellule giganti dell'osso. I pazientidevono essere monitorati per segni radiologici di malignita', nuova r adiotrasparenza o osteolisi. I dati clinici disponibili non suggeriscono un rischio aumentato di malignita' nei pazienti con tumore a cellule giganti dell'osso trattati. I pazienti con rare condizioni ereditarie di intolleranza al fruttosio non devono assumere il farmaco.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione. Negli studi clinici, il prodotto e' stato somministrato in associazione a trattamenti anti-tumorali standard ed in pazienti precedentemente trattati con bifosfonati. Non vi sono state alterazioni cliniche rilevanti nella concentrazione sierica minima e nella farmacodinamica di denosumab (N-telopeptideurinario aggiustato per la creatinina, uNTx/Cr) dovute alla terapia o rmonale e/o alla chemioterapia concomitante o ad una precedente somministrazione endovenosa di bifosfonati.

Effetti indesiderati

La sicurezza e' stata valutata su: - 5.931 pazienti con tumori in stadio avanzato con interessamento dell'osso in studi clinici con controllo attivo che hanno valutato l'efficacia e la sicurezza rispetto all'acido zoledronico nella prevenzione degli eventi correlati all'apparato scheletrico. - 523 pazienti con tumore a cellule giganti dell'osso in uno studio a braccio singolo per valutare l'efficacia e la sicurezza. Per la classificazione delle reazioni avverse basate sui tassi di incidenza in tre studi clinici di fase III e due di fase II, e' stata utilizzata la seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000) e molto raro (< 1/10.000). All'interno di ciascuna classe di frequenza e classificazione per sistemi ed organi, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Reazioni avverseriportate in pazienti con tumori in stadio avanzato con interessament o osseo o con tumore a cellule giganti dell'osso. Disturbi del sistemanervoso. Raro: ipersensibilita' al farmaco, reazione anafilattica. Di sturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipocalcemia, ipofosfatemia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: dispnea. Disturbi gastrointestinali. Molto comune: diarrea; comune: estrazione dentale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.Comune: iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del te ssuto connettivo. Molto comune: dolore muscoloscheletrico; comune: osteonecrosi della mandibola/mascella; raro: frattura atipica del femore.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati adeguati riguardanti l'uso del prodotto nelle donne in gravidanza. Una tossicita' riproduttiva e' stata dimostratain uno studio sulle scimmie cynomolgus con somministrazione di denosu mab durante la gravidanza con AUC 12 volte superiore alla dose per l'uomo. L'uso non e' raccomandato nelle donne in gravidanza e in donne ineta' fertile che non fanno uso di contraccettivi altamente efficaci. Le donne devono essere avvisate di evitare di iniziare una gravidanza durante il trattamento e per almeno 5 mesi dopo il trattamento. E' probabile che eventuali effetti siano maggiori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, dal momento che gli anticorpi monoclonalivengono trasportati attraverso la placenta in modo lineare con l'avan zare della gravidanza, con la quantita' maggiore trasferita durante ilterzo trimestre di gravidanza. Le donne che risultano essere in stato di gravidanza durante il trattamento devono essere incoraggiate ad ar ruolarsi nel Programma di Sorveglianza della Gravidanza di Amgen. Non e' noto se denosumab e' escreto nel latte materno umano. Studi condotti su topi knockout suggeriscono che l'assenza del RANKL durante la gravidanza potrebbe interferire con la maturazione della ghiandola mammaria, causando alterazioni dell'allattamento dopo il parto. Si deve decidere se astenersi dall'allattamento o dalla terapia, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il neonato/lattante e il beneficio della terapia per la donna. Le donne che stanno allattando durante il trattamento devono essere incoraggiate ad arruolarsi nel Programma di Sorveglianza dell'Allattamento di Amgen. Non sono disponibilidati sugli effetti di denosumab sulla fertilita' umana. Gli studi con dotti sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilita'.