Acido Acetils Doc - 30cpr 100mg

Dettagli:
Nome:Acido Acetils Doc - 30cpr 100mg
Codice Ministeriale:042179010
Principio attivo:Acido Acetilsalicilico
Codice ATC:B01AC06
Fascia:A
Prezzo:1.41
Rimborso:1.41
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Doc Generici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse gastroresistenti
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inf. a +25, in confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

ACIDO ACETILSALICILICO DOC GENERICI

Formulazioni

Acido Acetils Doc - 30cpr 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Inibitori dell'aggregazione piastrinica esclusa l'eparina.

Principi attivi

Acido acetilsalicilico.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; amido di mais; silice colloidale anidra; acido stearico. Rivestimento: a cido metacrilico copolimero etil acrilato (1:1); polisorbato 80; sodio laurilsolfato;trietil citrato; talco.

Indicazioni

Prevenzione secondaria dell'infarto del miocardio; prevenzione della morbilita' cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile; anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta; prevenzione della occlusione dei by- pass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG); angioplastica coronarica, eccetto durante la faseacuta; prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TI A) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purche' sia stata esclusa la presenza di emorragie intracerebrali. Il farmaco non e' raccomandato in situazioni di emergenza. L'uso e' limitato alla prevenzione secondaria con trattamento cronico.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai composti dell'acido salicilico o agli inibitori della sintesi delle prostaglandine (es. alcuni pazienti asmatici che possono subire un attacco o svenire) o ad uno qualsiasi degli eccipienti;ulcera peptica e/o emorragia gastrica/intestinale in fase acuta o in anamnesi o altri tipi di emorragia come emorragie cerebrovascolari; diatesi emorragica; patologie della coagulazione come l'emofilia e la trombocitopenia; grave compromissione epatica; grave compromissione renale; dosi superiori a 100 mg al giorno nel terzo trimestre di gravidanza; metotressato usato a dosi superiori a 15 mg/settimana.

Posologia

Adulti. Prevenzione secondaria dell'infarto del miocardio: la dose raccomandata e' 100 mg una volta al giorno. Prevenzione della morbilita' cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile: la dose raccomandata e' 100 mg una volta al giorno. Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta: la dose raccomandata e' 100 mg una volta al giorno. Prevenzione della occlusione dei by-pass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG): la dose raccomandata e' 100 mg una volta al giorno. Angioplastica coronarica, eccetto durante lafase acuta: la dose raccomandata e' 100 mg una volta al giorno. Preve nzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purche' sia stata esclusa lapresenza di emorragie intracerebrali: la dose raccomandata e' 100 mg una volta al giorno. La dose abituale per l'uso prolungato e' 100 mg una volta al giorno. Il farmaco non deve essere usato a dosi superiori a meno che non sia consigliato da un medico, e la dose prescritta non deve superare i 300 mg. Anziani. In generale, l'acido acetilsalicilicodeve essere usato con cautela nei pazienti anziani, che sono piu' sog getti a manifestare eventi avversi. Si raccomanda la somministrazione negli adulti della dose abituale in assenza di grave insufficienza renale o epatica. Il trattamento deve essere rivalutato ad intervalli regolari. Popolazione pediatrica. L'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato a bambini e adolescenti di eta' inferiore a 16 anni, se non su consiglio medico quando i benefici superano i rischi. Modo disomministrazione: per uso orale. Le compresse devono essere inghiotti te intere con una sufficiente quantita' di liquido (1/2 bicchiere d'acqua). A causa del rivestimento gastroresistente, le compresse non devono essere frantumate, rotte o masticate, perche' il rivestimento previene gli effetti irritanti sull'intestino.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25.C. Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.

Avvertenze

Il prodotto non e' adatto per l'uso come antiinfiammatorio/analgesico/antipiretico. Si raccomanda l'uso negli adulti e negli adolescenti di eta' superiore ai 16 anni. Questo medicinale non e' raccomandato per l'uso negli adolescenti/nei bambini di eta' inferiore ai 16 anni, a meno che i benefici attesi non siano superiori ai rischi. L'acido acetilsalicilico puo' essere un fattore alla base della sindrome di Reye in alcuni bambini. Vi e' un aumentato rischio di emorragie, particolarmente durante o dopo interventi chirurgici (anche in caso di interventi minori, come l'estrazione di un dente). Usare con cautela prima di un intervento chirurgico, compresa l'estrazione di un dente. Puo' rendersi necessaria l'interruzione temporanea del trattamento. Il medicinale non e' raccomandato in caso di menorragia, dove puo' aumentare il flussomestruale; deve essere usato con cautela nei casi di ipertensione e q uando i pazienti hanno un'anamnesi pregressa di ulcera gastrica o duodenale o episodi di emorragia o che si stanno sottoponendo a terapia con anticoagulanti. I pazienti devono riferire al medico qualsiasi evento emorragico insolito. Se si verificano un sanguinamento gastrointestinale o un'ulcera, il trattamento deve essere interrotto. L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con moderata compromissione della funzionalita' renale o epatica (controindicato se grave) o nei pazienti disidratati, in quanto l'uso dei FANS puo' risultare in un deterioramento della funzione renale. I test della funzionalita' epatica devono essere effettuati regolarmente nei pazienti che presentano insufficienza epatica lieve o moderata. L'acido acetilsalicilico puo' scatenare broncospasmo e attacchi di asma o altre reazioni diipersensibilita'. I fattori di rischio sono un'asma preesistente, feb bre da fieno, polipi nasali o patologie respiratorie croniche. Lo stesso vale per pazienti che manifestano reazioni allergiche anche verso altre sostanze (es. con reazioni cutanee, prurito o orticaria). Gravi reazioni cutanee, inclusa la sindrome di Steven-Johnsons, sono state raramente riferite in associazione con l'uso di acido acetilsalicilico. Il farmaco deve essere interrotto al primo manifestarsi di esantema della cute, lesioni delle mucose o qualunque altro segno di ipersensibilita'. I pazienti anziani sono particolarmente sensibili agli eventi avversi da FANS, incluso l'acido acetilsalicilico, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono risultare fatali. In caso di terapia prolungata, i pazienti devono essere riesaminati regolarmente. Il trattamento concomitante con altri farmaci che alterano l'emostasi (es. anticoagulanti come warfarin, agenti trombolitici e antiaggreganti piastrinici, farmaci anti-infiammatori e inibitori selettividella ricaptazione della serotonina) non e' raccomandato, se non stre ttamente indicato, in quanto possono aumentare il rischio di emorragia. Se non si puo' evitare la combinazione, si raccomanda un attento monitoraggio dei segni di sanguinamento. Si raccomanda cautela nei pazienti che assumono in concomitanza medicinali che possono aumentare il rischio di ulcera, come i corticosteroidi orali, gli inibitori selettividella ricaptazione della serotonina e il deferasirox. L'acido acetils alicilico a basse dosi riduce l'escrezione di acido urico. Per questa ragione, i pazienti che tendono ad avere bassa escrezione di acido urico possono avere attacchi di gotta. Il rischio di ipoglicemia da sulfoniluree e insuline puo' essere potenziato con dosi piu' alte.

Interazioni

>>Associazioni controindicate. Metotressato (usato a dosi >15 mg/settimana): l'associazione dei farmaci metotressato e acido acetilsalicilico, aumenta la tossicita' ematologica del metotressato a causa della ridotta clearance renale del metotressato indotta dall'acido acetilsalicilico. Percio' e' controindicato l'uso concomitante con metotressato (a dosi >15 mg/settimana). >>Associazioni non raccomandate. Agenti uricosurici, es. probenecid: i salicilati antagonizzano l'effetto del probenecid. L'associazione deve essere evitata. >>Associazioni che richiedono precauzioni di impiego o che devono essere prese in considerazione. Anticoagulanti, es. cumarina, eparina, warfarin: aumento del rischiodi sanguinamento dovuto all'inibizione della funzione dei trombociti, lesione della mucosa duodenale e spiazzamento degli anticoagulanti or ali dai siti di legame con le proteine plasmatiche. Il tempo di sanguinamento deve essere monitorato. Agenti anti aggreganti piastrinici (es. clopidogrel e dipiridamolo) e inibitori selettivi della ricaptazionedella serotonina (SSRI; come sertralina o paroxetina): aumento del ri schio di sanguinamento gastrointestinale. Antidiabetici, es. sulfoniluree: i salicilati possono aumentare l'effetto ipoglicemizzante delle sulfoniluree. Digossina e litio: l'acido acetilsalicilico compromette l'escrezione renale della digossina e del litio, determinando un aumento delle concentrazioni plasmatiche. Il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche della digossina e del litio e' raccomandato all'inizio e alla fine del trattamento con acido acetilsalicilico. Puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio. Diuretici e antiipertensivi: iFANS possono ridurre l'efficacia antiipertensiva dei diuretici e di a ltri agenti antiipertensivi. Come con altri FANS, la somministrazione concomitante con ACE inibitori aumenta il rischio di insufficienza renale acuta. Diuretici: rischio di insufficienza renale acuta dovuta alla ridotta filtrazione glomerulare causata dalla ridotta sintesi renaledi prostaglandine. Si raccomanda di idratare il paziente e di monitor are la funzione renale all'inizio del trattamento. Inibitori dell'anidrasi carbonica (acetazolamide): puo' prodursi grave acidosi e aumento della tossicita' sul sistema nervosa centrale. Corticosteroidi sistemici: la co-somministrazione di acido acetilsalicilico e corticosteroidipuo' portare ad un aumento del rischio di ulcera e sanguinamento gast rointestinale. Metotressato (usato a dosi <15 mg/settimana): l'associazione dei farmaci metotressato e acido acetilsalicilico, puo' aumentare la tossicita' ematologica del metotressato a causa della ridotta clearance renale del metotressato indotta dall'acido acetilsalicilico. Deve essere effettuato settimanalmente un controllo del sangue nelle prime settimane di trattamento con la combinazione. Un monitoraggio piu' attento deve essere fatto anche in presenza di funzionalita' renale lievemente compromessa cosi' come negli anziani. Altri FANS: un aumento del rischio di ulcera e sanguinamento gastrointestinale e' dovuto ad un effetto sinergico. Ibuprofene: dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica, quando i due farmaci siano co-somministrati. Tuttavia, la limitatezza di questi dati e le incertezze legate all'estrapolazione di dati ex vivo sulla situazione clinica fanno si' che non si possano trarre conclusioni certe sull'uso regolare di ibuprofene e che non sia considerato probabile un effetto clinicamente rilevante per un uso occasionale di ibuprofene. Ciclosporina, tacrolimus: l'uso concomitante di FANS con ciclosporina o tacrolimus puo' determinare un aumento dell'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzione renale deve essere monitorata in caso di uso concomitante di questi agenti con acido acetilsalicilico. Valproato: e' stato segnalato che l'acido acetilsalicilico riduce il legame del valproato con l'albumina sierica, aumentando quindi le concentrazioni plasmatiche libere allo stato stazionario. Fenitoina: i salicilati riducono il legame della fenitoina con l'albumina plasmatica. Questo puo' determinare una riduzione dei livelli di fenitoina totale nel plasma, ma puo' portare ad un'aumentata frazione di fenitoina libera. La concentrazionenon legata, e quindi l'efficacia terapeutica, non sembrano essere sig nificativamente modificate. Alcool: la somministrazione concomitante di alcool con acido acetilsalicilico aumenta il rischio di sanguinamento gastrointestinale.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono raggruppati in base ad una classificazione per sistemi e organi. All'interno di ogni classificazione per sistemi e organi, la frequenza e' definita come: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000,<1/1000); molto raro (<1/10.000) e non nota (non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoiet ico. Comune: aumento della tendenza al sanguinamento; raro: trombocitopenia, granulocitosi, anemia aplastica; non nota: episodi emorragici con prolungamento del tempo di sanguinamento come epistassi, sanguinamento gengivale. I sintomi possono persistere per un periodo di 48 giorni dopo l'interruzione dell'acido acetilsalicilico. Come conseguenza puo' esserci maggior rischio di sanguinamento durante le procedure chirurgiche. Sanguinamenti gastrointestinali esistenti (ematemesi, melena) o occulti, che possono provocare anemia da carenza di ferro (piu' comuni a dosi piu' alte). Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazionidi ipersensibilita', angioedema, edema allergico, reazioni anafilatti che incluso lo shock. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Nonnota: iperuricemia. Patologie del sistema nervoso. Raro: emorragia in tracranica; non nota: cefalea, vertigini. Patologie dell'occhio e del labirinto. Non nota: ridotta capacita' uditiva, tinnito. Patologie vascolari. Raro: vasculite emorragica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite, dispnea; raro: broncospasmo, attacchi d'asma. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: menorragia. Patologie gastrointestinali. Comune: dispepsia; raro: grave emorragia gastrointestinale, nausea, vomito; non nota: ulcere e perforazioni gastriche o duodenali, patologie epatobiliari. Non nota: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: orticaria; raro: sindrome di Steven-Johnsons, sindrome di Lyells, porpora, eritema nodoso, eritema multiforme. Patologie renali ed urinarie. Non nota: compromissione della funzione renale.

Gravidanza e allattamento

Dosi basse (fino a 100 mg/giorno): gli studi clinici indicano che dosifino a 100 mg/giorno possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiedono un monitoraggio specialistico. Dosi di 100-500 mg/giorno: l'esperienza clinica sull'uso didosi superiori a 100 mg/giorno e fino a 500 mg/giorno e' insufficient e. Pertanto, anche a questo intervallo di dosi si applicano le raccomandazioni riportate sotto, per dosi di 500 mg/giorno e superiori. Dosi di 500 mg/giorno e superiori: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. I risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto e di malformazioni cardiache e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelleprime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione car diovascolare aumentava da meno dell'1% a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandineha mostrato di produrre un aumento della perdita pre e post-impianto e della letalita' embrio/fetale. Inoltre negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi ha mostrato di produrre un aumento dell'incidenzadi varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari. Durante il pr imo ed il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessita'. Qualora l'acido acetilsalicilico sia usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, ladose deve essere la piu' bassa possibile e la durata del trattamento deve essere il piu' breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a : tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare); disfunzione renale,che puo' progredire ad insufficienza renale con oligo-idramnios; e la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a : possibile prolung amento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' manifestarsi anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine, risultante in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico a dosi di 100 mg/giorno e superiori e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. I salicilati ed i loro metaboliti sono escreti nel latte materno in piccole quantita'. Dal momento che non sono stati osservati finora effetti indesiderati nel neonato, un uso a breve termine delle dosi raccomandate non richiede l'interruzione dell'allattamento. In caso di uso prolungato e/o di assunzione di dosi piu' elevate, l'allattamento deve essere interrotto.