Acido Zoledronico Sand - 1fl 5mg

Dettagli:
Nome:Acido Zoledronico Sand - 1fl 5mg
Codice Ministeriale:042096014
Principio attivo:Acido Zoledronico Monoidrato
Codice ATC:M05BA08
Fascia:H
Prezzo:190.62
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Preparazione iniettabile
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ACIDO ZOLENDRONICO SANDOZ GMBH 5 MG/100 ML SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Acido Zoledronico Sand - 1fl 5mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci che influenzano la struttura e la mineralizzazione ossea, bisfosfonati.

Principi attivi

Ogni flacone da 100 ml di soluzione per infusione contiene 5 mg di acido zoledronico. Ogni ml di soluzione contiene 0,05 mg di acido zoledronico anidro, equivalenti a 0,0533 mg di acido zoledronico monoidrato.

Eccipienti

Mannitolo (E421), sodio citrato (E331), acqua per iniezioni.

Indicazioni

Trattamento dell'osteoporosi nelle donne in post-menopausa; negli uomini ad aumentato rischio di fratture, compresi quelli con una recente frattura dell'anca da trauma lieve. Trattamento dell'osteoporosi associata a terapia sistemica a lungo termine con glucocorticoidi; nelle donne in post-menopausa; negli uomini ad aumentato rischio di fratture. Trattamento del morbo di Paget osseo negli adulti.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, a un qualsiasi bisfosfonato o aduno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con ipocalcemia. Grave compr omissione della funzionalita' renale con clearance della creatinina <35 ml/min. Gravidanza e allattamento.

Posologia

Per il trattamento dell'osteoporosi post-menopausale, dell'osteoporosinell'uomo e per il trattamento dell'osteoporosi associata a terapia s istemica a lungo termine con glucocorticoidi la dose raccomandata e' una singola infusione endovenosa del farmaco somministrato una volta all'anno. Non e' stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l'osteoporosi. La necessita' di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali del prodotto, in particolare dopo 5 o piu' anni d'uso. Nei pazienti con una recente frattura dell'anca da trauma lieve si raccomanda la somministrazione dell'infusione del farmaco due o piu' settimane dopo la guarigione della frattura dell'anca. Per il trattamento del morbo di Paget, il medicinale deve essere prescritto solo da medici esperti nel trattamento del morbo di Paget osseo. La dose raccomandata e' una singola infusione endovenosa. Ritrattamento del morbo di Paget: nel morbo di Paget, dopo il trattamento iniziale con il farmaco, e' stato osservato un periodo di remissione prolungato nei pazienti rispondenti. Il ritrattamento nei pazienti con recidiva consiste in un'ulteriore infusione endovenosa dopo un intervallo di un anno o piu' dal trattamento iniziale. Sono disponibili dati limitati sul ritrattamento del morbo di Paget. I pazienti devono essere adeguatamente idratati prima della somministrazione del farmaco.Questo e' particolarmente importante nel caso degli anziani e dei paz ienti in terapia con diuretici. Si raccomanda di somministrare un'adeguata integrazione di calcio e vitamina D in associazione alla terapia con il medicinale. Inoltre, si consiglia caldamente di garantire ai pazienti affetti da morbo di Paget un'adeguata integrazione di calcio, corrispondente ad almeno 500 mg di calcio elementare due volte al giorno per almeno i 10 giorni successivi alla somministrazione del prodotto. Nei pazienti con una recente frattura dell'anca da trauma lieve, si raccomanda la somministrazione di una dose di carico da 50.000 a 125.000 UI di vitamina D, somministrata per via orale o per via intramuscolare, precedente alla prima infusione del medicinale. L'incidenza dei sintomi post-dose che insorgono nei primi tre giorni successivi alla somministrazione del farmaco puo' essere ridotta con la somministrazionedi paracetamolo o di ibuprofene poco dopo l'assunzione del medicinale . Pazienti con compromissione della funzionalita' renale: il prodotto e' controindicato nei pazienti con clearance della creatinina <35 ml/min. Nei pazienti con clearance della creatinina >=35 ml/min non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose. Anziani (>=65 anni): poiche' la biodisponibilita', la distribuzione e l'eliminazione sono state simili nei pazienti anziani e nei soggetti piu' giovani, non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni non sono state stabilite. Modo di somministrazione: per uso endovenoso. Il farmaco (5 mg in 100 ml di soluzione pronta per l'infusione) va somministrato attraverso una linea infusionale con membrana di ventilazione e a un rateo di infusione costante. Il tempo di infusione non deve essere inferiore a 15 minuti.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

L'uso e' controindicato nei pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale, a causa dell'aumento del rischio di insufficienza renale in questa popolazione. In seguito alla somministrazione di acido zoledronico e' stata osservata compromissione della funzionalita' renale, in particolare nei pazienti con disfunzione renale pre-esistenteo con altri fattori di rischio, inclusi eta' avanzata, uso concomitan te di medicinali nefrotossici, terapia diuretica concomitante o disidratazione successiva alla somministrazione di acido zoledronico. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale al basale o con uno qualsiasi dei fattori di rischio si e' raramente verificata un'insufficienza renale che ha comportato la necessita' di ricorrere alla dialisi o che ha avuto un esito fatale. Per minimizzare il rischio di reazioni avverse a livello renale si devono prendere in considerazione leseguenti precauzioni: prima di ogni infusione di acido zoledronico si deve misurare la clearance della creatinina; l'aumento transitorio de lla creatinina sierica puo' essere piu' marcato in pazienti con sottostante compromissione renale; nei pazienti a rischio deve essere considerato il monitoraggio periodico della creatinina sierica; acido zoledronico deve essere usato con cautela quando viene somministrato in concomitanza con altri medicinali che possono influenzare la funzionalita'renale; prima della somministrazione di acido zoledronico i pazienti, in particolare quelli anziani e quelli in terapia con diuretici, devo no essere idratati adeguatamente; una singola dose non deve superare i5 mg e la durata dell'infusione deve essere di almeno 15 minuti. Un'i pocalcemia pre-esistente deve essere trattata con un'adeguata somministrazione di calcio e di vitamina D prima di iniziare la terapia con acido zoledronico. Anche eventuali altre alterazioni del metabolismo minerale (per esempio riserva paratiroidea ridotta, malassorbimento intestinale del calcio) devono essere adeguatamente trattate. Per questi pazienti i medici devono considerare il monitoraggio clinico. Un elevatoricambio osseo e' una caratteristica del morbo di Paget osseo. A caus a della rapida insorgenza dell'effetto dell'acido zoledronico sul ricambio osseo, si puo' sviluppare un'ipocalcemia transitoria, a volte sintomatica, che in genere raggiunge i massimi livelli nei primi 10 giorni successivi all'infusione di acido zoledronico. Si raccomanda di somministrare un'adeguata integrazione di calcio e vitamina D in associazione alla terapia con acido zoledronico. Inoltre, si consiglia caldamente di garantire ai pazienti affetti da morbo di Paget un'adeguata integrazione di calcio, corrispondente ad almeno 500 mg di calcio elementare due volte al giorno per almeno i 10 giorni successivi alla somministrazione del farmaco. I pazienti devono essere informati sui possibilisintomi di ipocalcemia e durante il periodo a rischio devono ricevere un adeguato monitoraggio clinico. Nei pazienti affetti dal morbo di P aget si raccomanda di misurare il calcio sierico prima dell'infusione.Nei pazienti in trattamento con bisfosfonati, compreso acido zoledron ico, e' stato riportato infrequentemente dolore grave e occasionalmente invalidante alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli. Per le indicazioni oncologiche sono disponibili altri prodotti medicinali contenenti acido zoledronico come principio attivo e un paziente trattato con tali prodotti non deve ricevere anche acido zoledronico. Osteonecrosi della mandibola: l'osteonecrosi della mandibola e' stata riportata in prevalenza nei pazienti oncologici in regimi di trattamento che comprendevano bisfosfonati e acido zoledronico. Molti di questi pazienti erano in trattamento anche con chemioterapia e con corticosteroidi. La maggioranza dei casi segnalati e' stata associata a procedure dentarie, come estrazioni di denti. Molti pazienti mostravano segni di infezioni locali, inclusa osteomielite. Prima di iniziare il trattamento con bisfosfonati nei pazienti con fattori di rischio concomitanti (per esempio tumore, chemioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) si deve considerare l'opportunita' di effettuare un esame odontoiatrico con le appropriate procedure preventive. Nel corso del trattamento questi pazienti devono evitare se possibile le procedure dentarie invasive.Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola durante il t rattamento con bisfosfonati gli interventi di chirurgia dentale possono esacerbare questa condizione. Per i pazienti che richiedono procedure odontoiatriche non ci sono dati disponibili che suggeriscano che l'interruzione del trattamento con bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola. Il giudizio clinico del medico curante deve guidare il programma di gestione di ogni singolo paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischi/benefici. Fratture atipiche del femore: sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapiada lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture tr asversali o oblique corte possono verificarsi lungo tutto il femore, apartire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea s opracondiloidea. Queste fratture si verificano dopo un trauma minimo oin assenza di trauma e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato a immagini di fratture da stress, set timane o mesi prima che si verifichi una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deveessere esaminato il femore controlaterale. E' stata anche riportata u na guarigione limitata di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con i bisfosfonati, in attesa di una valutazione del paziente basata sulla determinazione a livello individuale del rapporto rischi/benefici. Durante il trattamento con i bisfosfonati i pazienti devono essere istruiti affinche' segnalino qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e i pazienti che dovessero manifestare tali sintomi devono essere valutati per la presenza di una frattura incompleta del femore. Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol(23 mg) di sodio per dose, cioe' e' praticamente "senza sodio".

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d'interazione con altri medicinali. L'acido zoledronico non viene metabolizzato a livello sistemico e non influenza in vitro gli enzimi del citocromo umano P450. L'acido zoledronico non si lega ampiamente alle proteine plasmatiche (il legame e' pari a circa il 43-55%) e pertanto le interazioni derivanti dalla dislocazione di farmaci con elevato legame alle proteine sono improbabili. L'acido zoledronico viene eliminato per escrezione renale. Si raccomandacautela quando acido zoledronico viene somministrato in associazione a prodotti medicinali che possono influenzare in modo significativo lafunzionalita' renale (per esempio aminoglicosidi o diuretici che poss ono causare disidratazione). Nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale puo' aumentare l'esposizione sistemica a prodotti medicinali concomitanti che vengono escreti in prevalenza per via renale.

Effetti indesiderati

Frequenze effetti indesiderati: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1000 a <1/100); raro (da >=1/10.000 a<1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota. Infezioni ed infestazioni . Non comune: influenza, nasofaringite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni di ipersensibilita' compresi rari casi di boncocostrizione, orticaria e angioedema e casi molto rari di reazione/shock. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipocalcemia; non comune:anoressia, diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Non comu ne: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiro; non comune: letargia, parestesia, sonnolenza, tremori, sincope, disgeusia. Patologie dell'occhio. Comune: iperemia oculare; non comune: congiuntivite, dolore oculare; raro: uveite, episclerite, irite; non nota: sclerite e infiammazione orbitale. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigine. Patologie cardiache. Comune: fibrillazione atriale; non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipertensione, vampate; non nota: ipotensione (alcuni dei pazienti avevano sottostanti fattori di rischio). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse, dispnea. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, diarrea; non comune: dispepsia, doloreaddominale superiore, dolore addominale, malattia da reflusso gastroe sofageo, stipsi, secchezza della bocca, esofagite, mal di denti, gastrite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, iperidrosi, prurito, eritema. patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. comune: mialgia, artralgia, dolore osseo, dolore dorsale, dolore alle estremita'; non comune: dolore al collo, rigidita' muscoloscheletrica, gonfiore articolare, spasmi muscolari, dolore alle spalle, dolore toracico muscoloscheletrico, dolore muscoloscheletrico, rigidita' articolare, artrite, debolezza muscolare; raro: fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe di bisfosfonati; non nota: osteonecrosidella mandibola. Patologie renali e urinarie; non comune: aumento del la creatininemia, pollachiuria, proteinuria; non nota: compromissione renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: febbre; comune: sintomi simil-influenzali, brividi, affaticamento, astenia, dolore, malessere, reazione al sito d'infusione; non comune: edema periferico, sete, reazione di fase acuta,dolore toracico non cardiaco; non nota: disidratazione secondaria ai sintomi post-dose come febbre, vomito e diarrea. Esami diagnostici. Comune: aumento della proteina C reattiva; non comune: diminuzione del calcio nel sangue. L'acido zoledronico e' stato associato a compromissione renale che si manifesta come deterioramento della funzionalita' renale e in rari casi come insufficienza renale acuta. In seguito a somministrazione di acido zoledronico e' stata osservata compromissione della funzionalita' renale. Ipocalcemia: nel corso di studi clinici sull'osteoporosi, lo 0,2% circa delle pazienti ha sperimentato una considerevole diminuzione dei livelli sierici di calcio (meno di 1,87 mmol/l) in seguito alla somministrazione di acido zoledronico. Non sono stati osservati casi sintomatici di ipocalcemia. Negli studi sul morbo di Paget, l'ipocalcemia sintomatica e' stata osservata nell'1% circa dei pazienti e si e' risolta in tutti i casi. Sulla base di valutazioni dilaboratorio, in uno studio clinico di grandi dimensioni si sono verif icati livelli di calcio transitori asintomatici sotto l'intervallo di riferimento normale (meno di 2,10 mmol/l) nel 2,3% dei pazienti trattati con acido zoledronico rispetto al 21% dei pazienti trattati con acido zoledronico negli studi sul morbo di Paget. La frequenza dell'ipocalcemia e' stata molto piu' bassa in seguito a infusioni successive. Tutti i pazienti hanno ricevuto un'adeguata integrazione di vitamina D edi calcio nello studio sull'osteoporosi post-menopausale, nello studi o sulla prevenzione delle fratture cliniche dopo frattura dell'anca e negli studi sul morbo di Paget. Nello studio sulla prevenzione delle fratture cliniche dopo una recente frattura dell'anca non sono stati misurati di routine i livelli di vitamina D, ma la maggior parte dei pazienti aveva ricevuto una dose di carico di vitamina D prima della somministrazione di acido zoledronico. Reazioni locali: in uno studio clinico di grandi dimensioni sono state riportate reazioni locali nel sitodi infusion come rossore, gonfiore e/o dolore dopo la somministrazion e dell'acido zoledronico. Osteonecrosi della mandibola Sono stati riportati casi non comuni di osteonecrosi (soprattutto della mandibola), principalmente nei pazienti oncologici in trattamento con bisfosfonati,compreso l'acido zoledronico. Molti di questi pazienti mostravano seg ni di infezioni locali, inclusa osteomielite, e la maggioranza delle segnalazioni si riferiva a pazienti oncologici che erano stati sottoposti a estrazioni dentarie o ad altri tipi di chirurgia dentale. L'osteonecrosi della mandibola ha diversi fattori di rischio ben documentati,incluse diagnosi di cancro, terapie concomitanti (per esempio chemiot erapia, radioterapia, corticosteroidi) e condizioni di co-morbidita' (per esempio anemia, coaugulopatie, infezioni, malattie dentali pre- esistenti). Sebbene non sia stato stabilito un rapporto di causalita', e' prudente evitare gli interventi di chirurgia dentale, poiche' il recupero puo' essere prolungato. In uno studio clinico di grandi dimensioni condotto su 7736 pazienti e' stata riportata osteonecrosi della mandibola in un paziente trattato con acido zoledronico e in uno trattatocon placebo. Entrambi i casi si sono risolti. Fratture atipiche del f emore Durante l'esperienza post- marketing sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara): fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa tipica della classe dei bisfosfonati). Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatorisanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospett a tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso dell'acido zoledronico in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali con acido zoledronico hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva comprese malformazioni. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Non e' notose l'acido zoledronico sia escreto nel latte umano. Il farmaco e' con troindicato durante la gravidanza e l'allattamento. Donne in eta' fertile: il medicinale non e' raccomandato nelle donne in eta' fertile. L'acido zoledronico e' stato valutato nei ratti per potenziali effetti avversi sulla fertilita' dei genitori e della generazione F1. Cio' ha avuto come conseguenza accentuati effetti farmacologici considerati correlati all'inibizione della mobilizzazione del calcio scheletrico da parte del composto, risultanti in ipocalcemia durante il periparto, un effetto di classe dei bisfosfonati, distocia e conclusione anticipata dello studio. Questi risultati non consentono quindi di determinare uneffetto definitivo sulla fertilita' negli esseri umani.