Atenololo Ahcl - 50cpr 100mg

Dettagli:
Nome:Atenololo Ahcl - 50cpr 100mg
Codice Ministeriale:041098233
Principio attivo:Atenololo
Codice ATC:C07AB03
Fascia:A
Prezzo:6.02
Rimborso:6.02
Doping:Proibito solo in particolari sport
Produttore:Accord Healthcare Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ATENOLOLO AHCL COMPRESSE

Formulazioni

Atenololo Ahcl - 14cpr 100mg
Atenololo Ahcl - 50cpr 50mg
Atenololo Ahcl - 50cpr 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Betabloccanti.

Principi attivi

Atenololo.

Eccipienti

Carbonato di magnesio pesante; amido di mais; sodio laurilsolfato; gelatina; magnesio stearato (E572); cellulosa microcristallina; talco.

Indicazioni

Ipertensione; angina pectoris cronica stabile; prevenzione secondaria dopo infarto miocardico acuto: intervento precoce entro 12 ore; aritmie sopraventricolari: tachicardia sopraventricolare parossistica (nel trattamento terapeutico o nella profilassi); fibrillazione atriale e flutter atriale: in caso di risposta inadeguata a dosi massime di glicosidi cardioattivi; nel caso in cui i glicosidi cardioattivi fossero controindicati o fossero associati ad un rapporto rischio/beneficio sfavorevole; aritmie ventricolari: extrasistole ventricolare (come trattamento profilattico o terapeutico), se la extrasistole e' il risultato diun'accresciuta attivita' simpatica; tachicardie ventricolari e fibril lazione ventricolare (come trattamento profilattico), soprattutto quando l'anomalia ventricolare e' il risultato di una elevata attivita' simpatica.

Controindicazioni / effetti secondari

Shock cardiogeno; insufficienza cardiaca non controllata; sindrome delnodo del seno (incluso il blocco seno-atriale); blocco cardiaco di se condo e terzo grado; feocromocitoma non trattato; acidosi metabolica; bradicardia (< 50 bpm prima dell'inizio del trattamento); ipotensione;ipersensibilita' all'atenololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti el encati; gravi disturbi della circolazione periferica; floctafenina; asma grave e gravi disturbi cronici ostruttivi polmonari quali ostruzioni delle vie aree; la somministrazione endovenosa di calcioantagonisti (tipo verapamil o diltiazem) e' controindicata in pazienti che usano atenololo (eccetto nelle unita' di terapia intensiva).

Posologia

Il dosaggio deve essere adattato individualmente, soprattutto in base all'effetto clinico. Si raccomanda di iniziare la terapia con il dosaggio piu' basso, in modo da poter rilevare tempestivamente l'insufficienza cardiaca, la bradicardia e i sintomi bronchiali. Ipertensione: si raccomanda una dose iniziale di 50 mg. Il dosaggio abituale di mantenimento nell'ipertensione e' pari a una compressa (50-100 mg) al giorno.L'effetto massimo sara' raggiunto dopo 1-2 settimane. Se si desidera un ulteriore miglioramento della pressione arteriosa, si puo' combinare l'atenololo con un altro antipertensivo, per es. un diuretico. La dose da 25 mg e' indicata solo nei pazienti affetti da insufficienza renale grave o come terapia iniziale nei pazienti anziani, se necessario.Angina pectoris: 50-100 mg al giorno, in relazione all'effetto clinic o. Aumentando la dose giornaliera oltre 100 mg non si ottiene generalmente un maggiore beneficio antianginoso. Se si desidera, la dose giornaliera di 100 mg puo' essere suddivisa in due somministrazioni. Aritmie: la dose orale abituale di mantenimento e' pari a 50-100 mg di atenololo al giorno. Prevenzione secondaria dopo infarto del miocardio: la dose orale di mantenimento fino alla dimissione dall'ospedale e' di 50-100 mg al giorno in 1-2 somministrazioni in pazienti emodinamicamentestabili. Bambini: non esistono esperienze cliniche relative all'uso d i atenololo nei bambini. Pertanto non e' raccomandato somministrare atenololo ai bambini. Pazienti anziani: e' necessario iniziare la terapia utilizzando un dosaggio inferiore. Il dosaggio deve essere adattato in base all'effetto clinico. >>Danno renale. Velocita' di filtrazione glomerulare > 35 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea: nessuna modifica della dose; 15-35 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea: 25-50 (o50-100/2 giorni); < 15 ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea: 25-50/ 2 giorni. In caso di emodialisi somministrare una compressa da 50 mg dopo ogni dialisi. La somministrazione deve essere effettuata in ambiente ospedaliero in quanto possono verificarsi improvvise riduzioni della pressione arteriosa. Insufficienza epatica: non e' necessario modificare la dose raccomandata. L'atenololo deve essere ingerito con una sufficiente quantita' di liquido (per es. un bicchiere d'acqua) prima dei pasti. Si raccomanda di non interrompere improvvisamente il trattamento con atenololo perche' potrebbe portare ad un peggioramento di ipertensione, insufficienza cardiaca o cardiopatia ischemica, con possibilita' di infarto del miocardio. Il dosaggio di atenololo deve essere sempre ridotto gradualmente.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.

Avvertenze

Cardiopatie ischemiche: il trattamento non deve essere interrotto improvvisamente, soprattutto nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Il dosaggio deve essere ridotto gradualmente, ossia nell'arco di 1-2settimane e, se necessario, contemporaneamente all'inizio della terap ia sostitutiva per prevenire l'esacerbazione dell'angina pectoris. Possono anche svilupparsi ipertensione e aritmie. Inoltre vi e' il rischio di infarto del miocardio e morte improvvisa. L'atenololo non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca congestizia non trattata. Questa condizione deve essere prima stabilizzata. Interventi chirurgici: se e' stato deciso di interrompere la somministrazionedi beta-bloccanti in preparazione ad un intervento chirurgico, si dev e sospendere la terapia per almeno 24 ore. Il proseguimento del trattamento con beta-bloccanti riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione, ma aumenta anche il rischio di ipotensione. Se siprosegue il trattamento, si deve prestare attenzione nell'uso di alcu ni farmaci anestetici. Si deve proteggere il paziente da reazioni vagali mediante somministrazione endovenosa di atropina. Disturbi della circolazione periferica: in pazienti con disturbi circolatori periferici(malattia o sindrome di Raynaud, claudicazione intermittente), l'aten ololo deve essere usato con la massima cautela poiche' potrebbero aggravarsi questi disturbi. I disturbi circolatori periferici gravi sono una controindicazione (vedere controindicazioni). Frequenza cardiaca: l'atenololo puo' indurre bradicardia. Se la frequenza cardiaca scende al di sotto di 50-55 battiti al minuto a riposo e il paziente manifestasintomi correlati alla bradicardia, si deve ridurre il dosaggio. Vie respiratorie: nei pazienti con gravi disturbi cronici ostruttivi polmonari si puo' aggravare l'ostruzione delle vie respiratorie. Pertanto l'atenololo deve essere usato in questi pazienti solo con estrema cautela. Blocco cardiaco: a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione cardiaca, l'atenololo deve essere somministrato con cautela a pazienti con blocco cardiaco di primo grado. Danno renale: nei pazienti con danno renale il dosaggio deve essere adattato alla ridotta velocita' di filtrazione glomerulare. Anziani: i pazienti anziani devono essere trattati con particolare cautela. Angina di Prinzmetal: nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, l'atenololo puo' aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina a causa della vasocostrizionearteriosa coronarica non contrastata mediata da alfa-recettori. In qu esti pazienti l'atenololo deve essere usato con la massima cautela. Psoriasi: ai pazienti con anamnesi di psoriasi l'atenololo deve essere somministrato solo dopo un'attenta valutazione. Allergeni: l'atenololo puo' aumentare sia la sensibilita' verso gli allergeni sia la gravita'delle reazioni anafilattiche. L'atenololo puo' ridurre l'efficacia de ll'epinefrina. Ipersensibilita': l'atenololo puo' causare reazioni di ipersensibilita', compresi angioedema e orticaria. Pazienti diabetici:i sintomi di ipoglicemia, in particolare la tachicardia, possono esse re mascherati dall'atenololo. Nei pazienti trattati con atenololo puo'risultare ridotta la sensibilita' all'insulina. Tireotossicosi: il tr attamento con beta-bloccanti puo' mascherare i sintomi cardiovascolarida tireotossicosi. Feocromocitoma trattato: nei pazienti con feocromo citoma (tumore della ghiandola surrenale) e' necessario un pretrattamento con inibitori dei recettori alfa.

Interazioni

>>Associazioni controindicate. Floctafenina: i beta-bloccanti adrenergici possono impedire le reazioni cardiovascolari compensatorie associate all'ipotensione o allo shock che possono essere indotti dalla floctafenina. Calcio-antagonisti: verapamil e, in misura minore, diltiazem:influenza negativa sulla contrattilita' e sulla conduzione atrio- ven tricolare. >>Associazioni non raccomandate. Glicosidi digitalici: l'associazione con atenololo puo' aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. >>Inibitori delle monoamminossidasi (eccetto gli inibitori della MAO-B). Clonidina: i beta-bloccanti aumentano il rischio di ipertensione rebound. Sultopride: l'atenololo non deve essere somministrato in associazione con sultopride, in quanto vi e' un aumentato rischio che si verifichino aritmie ventricolari, per es. torsioni di punta.>>Precauzioni per l'uso. Antiaritmici di classe I (per es. disopirami de, chinidina) e amiodarone: possono essere potenziati gli effetti sultempo di conduzione atriale e puo' essere indotto un effetto inotropo negativo. Insulina e antidiabetici orali: possono essere potenziati g li effetti ipoglicemizzanti (soprattutto per i beta-bloccanti non selettivi); i beta-bloccanti adrenergici possono mascherare i sintomi di ipoglicemia (tachicardia). Anestetici: attenuazione della tachicardia di riflesso e aumento del rischio di ipotensione. Il proseguimento dell'uso di beta-bloccanti riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione. L'anestesista deve essere informato del fatto che il paziente e' in terapia con beta-bloccanti. E' meglio evitare l'uso di anestetici che causano depressione del miocardio, quali ciclopropanoe tricloroetilene, lidocaina, procainamide e gli stimolanti beta-adre nergici quali la noradrenalina (norepinefrina). Baclofene: causa un aumento dell'attivita' antipertensiva. Mezzi di contrasto iodati: l'atenololo puo' impedire le reazioni cardiovascolari compensatorie associate all'ipotensione o allo shock indotto dai mezzi di contrasto iodati. Amiodarone: la combinazione con atenololo puo' potenziare l'effetto deprimente sulla conduzione e l'effetto inotropo negativo, soprattutto nei pazienti con sottostante disfunzione del nodo del seno o del nodo atrio-ventricolare. >>Associazioni da tenere in considerazione. Calcio-antagonisti: derivati diidropiridinici come la nifedipina; possono aumentare il rischio di ipotensione. Nei pazienti con insufficienza cardiaca latente, il trattamento con atenololo puo' provocare collasso cardiaco. Inibitori della prostaglandina sintetasi: (come i FANS) possono ridurre gli effetti ipotensivi dell'atenololo. Agenti simpaticomimetici: (per es. adrenalina) possono contrastare l'effetto dell'atenololo. Somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazine ed altri agenti antipertensivi: puo' essere potenziatol'effetto ipotensivo. Ampicillina: puo' ridurre la biodisponibilita' dell'atenololo. Per questo motivo il medico deve controllare la risposta del paziente alla terapia con atenololo per evidenziarne l'eventuale alterazione, soprattutto quando siano somministrate in concomitanza dosi elevate di ampicillina. Antipertensivi, diuretici, vasodilatatori, antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazina possono aumentare l'effetto antipertensivo dell'atenololo. Rilassanti muscolari periferici (per es. suxametonio alogenuro, tubocurarina): l'uso concomitante di atenololo puo' aumentare ed estendere l'effetto dei rilassanti muscolari.

Effetti indesiderati

Per classificare la frequenza degli effetti indesiderati e' stata usata la seguente terminologia. molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 e <1/10); non comune (>=1/1000 e <1/100); raro (>=1/10.000 e <1/1000) molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico.Raro: trombocitopenia, leucopenia. Patologie endocrine: i beta- blocc anti possono mascherare i sintomi della tireotossicosi e dell'ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno; raro: allucinazioni, psicosi, confusione, depressione, incubi, ansia. Patologie del sistema nervoso. Raro: cefalea, capogiri, parestesia delle estremita'. Patologie dell'occhio. Raro: visione ridotta, disturbi visivi, secchezza agli occhi. Patologie cardiache. Comune: bradicardia; raro: rallentata conduzione atrio-ventricolare o aumento di un blocco atrio-ventricolare gia' esistente, peggioramento dell'insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Comune: estremita' fredde e cianotiche; raro: ipotensione (talvolta associata a sincope), fenomeno di Raynaud, aumento di una claudicazione intermittente gia' esistente. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o con anamnesi di affezioni asmatiche. Patologie gastrointestinali. Comune: problemi gastrointestinali, nausea, vomito, diarreae stipsi; raro: secchezza delle fauci. Patologie della cute e del tes suto sottocutaneo. Raro: rash cutaneo, alopecia, reazioni cutanee di tipo psoriasico, aggravamento della psoriasi, porpora; non nota: reazioni di ipersensibilita', compresi angioedema e orticaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, sudorazione. Esami diagnostici. Molto raro: e' stato osservato un aumento degli anticorpi antinucleari, tuttavia non e' chiarala rilevanza clinica. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento dei livelli delle transaminasi; raro: tossicita' epatica, compresa colest asi intraepatica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: impotenza.

Gravidanza e allattamento

I beta-bloccanti, riducendo la perfusione placentare, possono causare la morte intrauterina del feto e provocare parti immaturi e prematuri.Inoltre, possono verificarsi effetti negativi sul feto e sul neonato (soprattutto ipoglicemia e bradicardia). Nel periodo postnatale vi e' un maggior rischio di complicazioni cardiache e polmonari. Pertanto ilneonato deve essere attentamente monitorato. L'atenololo attraversa l a placenta. Se durante la gravidanza si assume atenololo regolarmente,si deve consultare il medico. L'atenololo e' stato usato, sotto stret to controllo medico, con buoni risultati per il trattamento dell'ipertensione gravidica. Non si sono verificate anomalie fetali; occorre tuttavia precisare che l'atenololo e' stato usato solo dopo la ventesima settimana di gravidanza. Inoltre, non vi sono indicazioni di effetti avversi durante il parto o durante il periodo dell'allattamento. Tuttavia, non si puo' escludere un effetto pericoloso per il feto. La concentrazione nel latte materno e' tre volte superiore a quella nel sangue.Durante l'allattamento si sono rilevate solo basse concentrazioni di atenololo nel bambino. Comunque, nella terapia a lungo termine non si puo' escludere il manifestarsi di effetti beta-bloccanti nel bambino. Se possibile, si consiglia di rispettare un intervallo di sei ore tra l'assunzione di atenololo e l'allattamento al seno. Durante questo periodo di tempo il bambino puo' essere allattato artificialmente. Durante la gravidanza e l'allattamento, si devono soppesare attentamente i vantaggi e gli svantaggi dell'uso del farmaco.