Atenololo Clo My - 28cpr100+25mg

Dettagli:
Nome:Atenololo Clo My - 28cpr100+25mg
Codice Ministeriale:034069017
Principio attivo:Atenololo/Clortalidone
Codice ATC:C07CB03
Fascia:A
Prezzo:5.27
Rimborso:4.33
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Produttore:Mylan Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi

Denominazione

ATENOLOLO E CLORTALIDONE MYLAN GENERICS 100 MG/25 MG COMPRESSE

Formulazioni

Atenololo Clo My - 28cpr100+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Betabloccanti ed altri diuretici.

Principi attivi

Atenololo e clortalidone.

Eccipienti

Amido di mais, amido pregelatinizzato, magnesio carbonato, sodio laurilsolfato, gelatina, magnesio stearato.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa; l'impiego di atenololo e clortalidone e' indicato soprattutto in quelle forme di ipertensione insufficientemente controllate dalla sola monoterapia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' all'atenololo, al clortalidone, a medicinali derivatidella sulfonamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; blocc o atrioventricolare di secondo e terzo grado; sindrome del nodo del seno; bradicardia; insufficienza cardiaca non controllata; shock cardiogeno; ipotensione; gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica; insufficienza renale grave; acidosi metabolica; feocromocitoma nontrattato; gravi epatopatie e nefropatie; gotta manifesta; gravidanza e allattamento. I beta-bloccanti non devono essere associati a terapiacon verapamil e diltiazem.

Posologia

Adulti: una compressa al giorno. La maggior parte dei pazienti con ipertensione arteriosa risponde adeguatamente alla somministrazione di una compressa al giorno da 100 mg + 25 mg. Qualora la risposta non sia considerata soddisfacente, e' necessario associare un altro antipertensivo quale un vasodilatatore, in quanto l'incremento del dosaggio del farmaco 100 mg + 25 mg compresse induce un modesto, se non nullo, effetto antipertensivo aggiuntivo. I pazienti gia' in trattamento con altrimedicinali antipertensivi possono essere trasferiti direttamente al f armaco 100 mg + 25 mg compresse, fatta eccezione per i preparati a base di clonidina. Pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con insufficienza renale e' necessario modificare lo schema posologico riducendo o la dose giornaliera o la frequenza delle somministrazioni. Anziani: in questo gruppo di pazienti il dosaggio del farmaco 100 mg + 25 mg compresse, necessario per esplicare l'azione terapeutica, e' spessopiu' basso. Popolazione pediatrica: non esistono esperienze cliniche relative all'impiego pediatrico del prodotto 100 mg + 25 mg compresse;pertanto se ne sconsiglia la somministrazione ai bambini.

Conservazione

Questo medicinale non richiede particolari precauzioni per la conservazione.

Avvertenze

Dovute alla sua componente beta-bloccante: sebbene controindicato nell'insufficienza cardiaca non controllata puo' essere somministrato a pazienti i cui sintomi di insufficienza cardiaca siano stati controllatida una terapia adeguata e, con la dovuta cautela, a pazienti con una riserva cardiaca scarsa. Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal,puo' aumentare il numero e la durata delle crisi anginose dovuto all' incontrastata vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. L'atenololo e' un beta-bloccante beta-1 selettivo; conseguentemente l'uso del medicinale puo' essere considerato seppur con la massima cautela. Sebbene sia controindicato in caso di gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica, il farmaco puo' indurre un aggravamento anche dei disordini arteriosi periferici di modesta entita'. Particolare cautela nella somministrazione del prodotto va rivolta ai pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione. Puo' modificare i segnali diipoglicemia, come tachicardia , palpitazioni e sudorazione. Puo' masc herare i segni cardiovascolari di tireotossicosi. La riduzione della frequenza cardiaca e' un'azione farmacologica indotta dall'atenololo. Dovra' essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casi in cui compaiono sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca. E' importante non interrompere bruscamente il trattamento con il medicinale, specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Nei pazienti con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si puo' verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell'allergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche. I pazienti affetti da malattia broncospastica non devono, in generale, ricevere beta- bloccanti, a causa di un aumento della resistenza delle vie aeree. L'atenololo e' un beta-bloccante beta-1 selettivo, tuttavia questa selettivita' non e' assoluta. Pertanto in questi pazienti e' necessaria la massima cautela, utilizzando eventualmente la piu' bassa dose possibile di medicinale. In caso di aumento della resistenza dellevie respiratorie, la somministrazione del prodotto deve essere interr otta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (come il salbutamolo). Gli effetti sistemici dei beta- bloccanti orali possono essere potenziati quando usati in concomitanza con beta-bloccanti oftalmici. Nei pazienti con feocromocitoma il farmaco deve essere somministrato solo dopo il blocco dei recettori alfa. La pressione arteriosa deve essere strettamente monitorata. E' necessario esercitare cautela in caso di somministrazione concomitante diagenti anestetici e farmaco. L'anestesista deve essere informato al r iguardo e deve essere utilizzato un anestetico con la minore attivita'inotropa negativa possibile. L'uso di beta-bloccanti e farmaci aneste tici puo' comportare una attenuazione della tachicardia riflessa ed aumentare il rischio di ipotensione. Deve essere evitato l'uso di anestetici che possono causare depressione miocardica. Dovute al clortalidone: e' necessario determinare periodicamente e ad intervalli appropriati gli elettroliti plasmatici, in modo da individuare possibili squilibri elettrolitici, specialmente ipopotassiemia ed iposodiemia. Si possono verificare ipopotassiemia ed iposodiemia. In genere, e' utile il controllo della potassiemia specialmente nei pazienti piu' anziani, in quelli con scompenso cardiaco che assumono preparati digitalici e nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di potassio o che presentano disturbi gastrointestinali. Nei pazienti che ricevono terapia digitalica l'ipopotassiemia puo' provocare aritmie. Poiche' il clortalidone puo' compromettere la tolleranza al glucosio, i pazienti diabetici devono essere informati del possibile aumento dei livelli di glucosio. Si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia nella fase iniziale della terapia ed il controllo della glucosuria ad intervalli regolari nel trattamento prolungato. Nei pazienti con insufficienza renale deve essere adottata cautela durante la somministrazione del medicinale. Nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa o con epatopatia progressiva, alterazioni anche minime dell' equilibrio idro-elettrolitico possono indurre coma epatico. E' necessario porre particolare attenzione nei pazienti con nota predisposizione al diabete mellito. Puo' verificarsi iperuricemia. Solitamente si verifica solo un lieve aumento dell'acido urico ma, in caso tali aumenti si protraessero nel tempo, la concomitante somministrazione di un agente uricosurico o di allopurinolo puo' riportare entro limiti normali i livelli di uricemia. Nell'eventualita' di ricovero in ospedale, il paziente deve informare del trattamento in corso con il farmaco il personale medico e, in particolare, l'anestesista in caso di intervento chirurgico.

Interazioni

Dovute all'atenololo: l'uso concomitante di beta-bloccanti e calcio-antagonisti con effetto inotropo negativo (es. verapamil, diltiazem), puo' causare un aumento di questi effetti, particolarmente nei pazienti con insufficiente funzione ventricolare e/o anormalita' della conduzione seno-atriale o atrio-ventricolare. Cio' puo' comportare ipotensionegrave, bradicardia e insufficienza cardiaca. Ne' i beta-bloccanti ne' i calcio-antagonisti devono essere somministrati per via endovenosa n elle 48 ore successive alla sospensione di uno di questi farmaci primadi iniziare l'altra terapia. I farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I (es. disopiramide) e l'amiodarone possono potenziare l'effet to sul tempo di conduzione atriale e indurre un effetto inotropico negativo. I farmaci glicosidi digitalici, associati ai beta-bloccanti, possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare. I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che puo' verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se i due medicinali vengono somministrati contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta- bloccante deve sostituire quellacon clonidina, e' necessario che l'inizio del trattamento con beta-bl occante avvenga parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina. I medicinali simpaticomimetici, come l'adrenalina, possono contrapporsi all'effetto dei beta-bloccanti se usati contemporaneamente. L'uso concomitante di medicinali inibitori della sintesi prostaglandinica (es. ibuprofene e indometacina) puo' ridurre gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti. Dovute al clortalidone: Il clortalidone puo' provocare una riduzione della clearance renale del litio, con conseguente aumento delle concentrazioni sieriche. Possono pertanto essere necessari degli aggiustamenti del dosaggio di litio. Dovute all'associazione dei due medicinali: La terapia concomitante con diidropiridine, per es. nifedipina, puo' aumentare il rischio di ipotensione, mentre neipazienti con insufficienza cardiaca latente puo' manifestarsi scompen so cardiaco. L'uso concomitante di baclofene puo' potenziare l'effettoantiipertensivo, rendendo cosi' necessari aggiustamenti posologici.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici, i possibili eventi indesiderati riportati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche dei suoi componenti. I seguenti effetti indesiderati, classificati per sistema corporeo, sono stati riportati con le seguenti frequenze: molto comune (>=10%), comune (1-9,9%), non comune (0,1-0,9%), raro (0,01-0,09%) e molto raro(<0,01%), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: por pora, trombocitopenia, leucopenia (correlata al clortalidone). Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno similmente a quanto riportato con altri beta-bloccanti; raro: cambiamenti dell'umore, incubi,confusione, psicosi, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Ra ro: capogiri, cefalea, parestesie. Patologie dell'occhio. Raro: secchezza agli occhi, disturbi della vista. Patologie cardiache. Comune: bradicardia; raro: peggioramento dell'insufficienza cardiaca, precipitazione di blocco cardiaco. Patologie vascolari. Comune: freddo alle estremita'; raro: ipotensione posturale che puo' essere associata a sincope, aggravamento della claudicazione intermittente se gia' presente, fenomeno di Raynaud nei pazienti suscettibili. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici puo' verificarsi broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali (incluso nausea correlata al clortalidone); raro: bocca secca; non nota: costipazione. Patologie epatobiliari. Raro: tossicita' epatica inclusa colestasi intraepatica, pancreatite (correlata al clortalidone). Patologie dellacute e del tessuto sottocutaneo. Raro: alopecia, reazioni cutanee pso riasiformi, aggravamento della psoriasi, eruzione cutanea. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: impotenza. Patologiesistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comun e: affaticamento. Patologie del tessuto muscoloscheletrico e connettivo. Non nota: sindrome Lupus simile. Esami diagnostici. Comune (correlati al clortalidone): iperuricemia, iponatriemia, ipopotassiemia, ridotta tolleranza al glucosio; non comune: aumenti dei livelli di transaminasi; molto raro: e' stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo di cui, tuttavia, non e' chiara la rilevanza clinica. Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualita' di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale non deve essere somministrato durante la gravidanza. Il farmaco non deve essere somministrato durante l'allattamento.