Benefix - Iv 1fl 3000ui+sir5ml+s

Dettagli:
Nome:Benefix - Iv 1fl 3000ui+sir5ml+s
Codice Ministeriale:033535081
Principio attivo:Nonacog Alfa (Fattore Ix Di Coagulazione, Ricombinante)
Codice ATC:B02BD09
Fascia:A
Prezzo:3413.78
Produttore:Pfizer Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +30 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

BENEFIX 3000 UI

Formulazioni

Benefix - Iv 1fl 3000ui+sir5ml+s

Categoria farmacoterapeutica

Vitamina K ed altri emostatici.

Principi attivi

Ogni flaconcino contiene nominalmente di nonacog alfa 3000 UI (fattoreIX ricombinante della coagulazione).

Eccipienti

Polvere: saccarosio; glicina L-Istidina; polisorbato 80. Solvente: soluzione di cloruro di sodio.

Indicazioni

Trattamento e profilassi delle emorragie in pazienti affetti da emofilia B (deficit congenito di fattore IX).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; reazione allergica nota alle proteine di criceto.

Posologia

Il trattamento deve avvenire sotto il controllo di un medico specializzato nel trattamento dell'emofilia. La dose e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravita' della deficienza di fattore IX, dalla localizzazione e dalla estensione dell'emorragia e dalle condizioni cliniche del paziente. La dose puo' differire da quella dei prodotti a base di fattore IX plasmatico. Per assicurarsi che sia stato raggiunto il livello di attivita' di fattore IX desiderato, e' consigliabile un preciso monitoraggio mediante il dosaggio dell'attivita' di fattore IX e la dose deve essere calcolata tenendo in considerazione l'attivita' di fattore IX, i parametri farmacocinetici quali l'emivita ed ilrecupero nonche' la situazione clinica al fine di aggiustare la dose secondo necessita'. La quantita' da infondere, cosi' come la frequenzadelle infusioni, varieranno per ogni paziente ed a seconda della situ azione clinica. Solo in rari casi e' necessario somministrare i prodotti a base di fattore IX piu' di una volta al giorno. Il numero di unita' di fattore IX somministrate viene espresso in Unita' Internazionali(UI), relative all'attuale standard OMS per i prodotti a base di fatt ore IX. L'attivita' plasmatica di fattore IX viene espressa in percentuale (relativa al plasma umano normale) o in Unita' Internazionali (relative a uno standard internazionale per il fattore IX nel plasma). Trattamento al bisogno: ina Unita' Internazionale (UI) di fattore IX e' equivalente alla quantita' di fattore IX contenuta in un ml di plasma umano normale. La stima della dose richiesta puo' essere basata sulla considerazione che per una unita' di attivita' di fattore IX per kg dipeso corporeo ci si attende un incremento del livello di fattore IX c ircolante, in media, di 0,8 UI/dl (range da 0,4 a 1,4 UI/dl) nei pazienti adulti (>= 15 anni). Deve essere valutata regolarmente la farmacocinetica di ciascun paziente e la posologia deve essere aggiustata di conseguenza. La dose necessaria viene determinata per mezzo della seguente formula: numero di UI di fattore IX richiesto uguale peso corporeo(in kg) x aumento di fattore IX desiderato (%) o (UI/dl) x reciproco del recupero osservato. Per un incremento medio di fattore IX di 0,8 UI/dl, si ha: numero di UI di fattore IX richiesto uguale peso corporeo(in kg) x aumento di fattore IX desiderato (%) o (UI/dl) x 1,3 UI/kg In presenza dei seguenti eventi emorragici, l'attivita' di fattore IX non deve scendere al di sotto dei livelli di attivita' plasmatica determinati (in % del normale o in UI/dl) nel periodo corrispondente. La seguente posologia puo' essere utilizzata come riferimento per le dosi negli episodi emorragici ed in chirurgia. >> Emorragia. Emartro precoce, sanguinamento intramuscolare o sanguinamento orale: 20-40 livello di fattore IX necessario (%) o (UI/dl). Ripetere ogni 24 h. Almeno 1 giorno, fino a cessazione dell'episodio emorragico come indicato dal dolore, o fino a guarigione. Emartro piu' esteso, sanguinamento intramuscolare o ematoma: 30-60 livello di fattore IX necessario (%) o (UI/dl).Ripetere l'infusione ogni 24 h per almeno 3-4 giorni fino a cessazion e del dolore e della invalidita' acuta. Emorragie a rischio per la vita: 60-100 livello di fattore IX necessario (%) o (UI/dl). Ripetere l'infusione ogni 8-24 h fino alla scomparsa del rischio. >>Interventi chirurgici. Minori. Incluse le avulsioni dentarie: 30-60 livello di fattore IX necessario (%) o (UI/dl). Ogni 24 h, per almeno 1 giorno, fino aguarigione. Maggiori: 80-100 livello di fattore IX necessario (%) o ( UI/dl) (pre- e postoperatoriamente). Ripetere l'infusione ogni 8 -24 hfino a raggiungimento di adeguata cicatrizzazione, successivamente co ntinuare la terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere un'attivita' di fattore IX fra il 30% e il 60% (UI/dl). Durante il ciclo di trattamento e' consigliabile eseguire una adeguata determinazione dei livelli di fattore IX per calcolare la dose da somministrare e la frequenza delle infusioni ripetute. In caso di interventi chirurgici maggiori in particolare, e' indispensabile eseguire un attento monitoraggio della terapia sostitutiva per mezzo di analisi della coagulazione (attivita' plasmatica di fattore IX). La risposta individuale al fattore IX puo' variare, raggiungendo livelli differenti di recupero in vivo e di emivita. Profilassi: il medicinale puo' essere somministrato per la profilassi a lungo termine contro episodi emorragici in pazienti con emofilia B grave. In uno studio clinico per la profilassi secondaria di routine, la dose media per i pazienti precedentemente trattati (PTPs) e' stata di 40 UI/kg (range 13-78 UI/kg) somministrata a intervalli di 3-4 giorni. Per i pazienti piu' giovani possono essere necessari intervalli piu' brevi o dosi maggiori. Popolazione pediatrica: i dati disponibili sono insufficienti per raccomandare l'impiego del prodotto nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. Negli studi clinici il 57% dei pazienti pediatrici ha aumentato le loro dosi a causa del recupero piu' basso del previsto o al fine di ottenere una risposta terapeutica sufficiente o per ambedue questi motivi; alcuni fino ad una dose media di >50 UI/kg. Deve essere, pertanto, effettuato un attento monitoraggio dell'attivita' del fattore IX plasmatico cosi' come devono essere effettuati calcoli dei parametri farmacocinetici quali il recupero e l'emivita, come indicato clinicamente, al fine di aggiustare le dosi in modoadeguato. In caso di necessita' frequente di dosi > 100 UI/kg durante la profilassi di routine o il trattamento, deve essere preso in consi derazione l'impiego di un altro prodotto a base di fattore IX. Monitoraggio degli inibitori: i pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di inibitori del fattore IX. Se non si raggiungono gli attesi livelli di attivita' di fattore IX plasmatico o se l'emorragia non e' controllata con una dose adeguata, devono essere eseguiti esami biologiciper determinare se sia presente un inibitore del fattore IX. Nei pazi enti con livelli elevati di inibitori verso il fattore IX la terapia puo' non risultare efficace, ed e' necessario prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche. Il trattamento di tali pazienti deve essere eseguito sotto la guida di medici specialisti nella cura di pazienti emofilici. Il prodotto viene somministrato per infusione endovenosadopo ricostituzione della polvere liofilizzata per soluzioni iniettab ili con la soluzione sterile di cloruro di sodio 0,234%. Il medicinaledeve essere somministrato ad una bassa velocita' di infusione. Nella maggioranza dei casi e' stata utilizzata una velocita' di infusione fino a 4 ml al minuto. La velocita' di somministrazione deve essere determinata dal livello di comfort per il paziente. La somministrazione per infusione continua non e' stata approvata e non e' raccomandata.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Non congelare.

Avvertenze

Reazioni anafilattiche e di ipersensibilita': sono possibili reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico. Il prodotto contiene tracce di proteine di criceto. Reazioni anafilattiche/anafilattoidi potenzialmente a rischio per la vita sono state riscontrate a seguito di somministrazione di prodotti a base di fattore IX, incluso il farmaco. I pazienti devono essere informati dei segni premonitori delle reazioni di ipersensibilita' che comprendono difficolta' respiratoria, respiro affannoso, gonfiore, orticaria, prurito, oppressione al petto, broncospasmo,laringospasmo, affanno, ipotensione, visione offuscata ed anafilassi. Se insorgono reazioni allergiche o di tipo anafilattico, interrompere immediatamente la somministrazione del farmaco ed instaurare un idone o trattamento. In alcuni casi queste reazioni sono sfociate in grave anafilassi. In caso di shock, devono essere osservati gli attuali standard medici per il trattamento dello shock. In caso di reazioni allergiche gravi, devono essere prese in considerazione misure emostatiche alternative. Anticorpi neutralizzanti l'attivita' (inibitori) costituiscono un evento non comune in pazienti precedentemente trattati (PTPs) con prodotti contenenti fattore IX. Poiche' un PTP in trattamento con il medicinale ha sviluppato un inibitore a basso titolo clinicamente rilevante nel corso degli studi clinici e poiche' l'esperienza sull'antigenicita' con fattore IX ricombinante e' tuttora limitata, i pazienti in trattamento con il farmaco devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori del fattore IX che devono essere titolati in Unita' Bethesda mediante appropriati esami biologici. Sono state segnalate in letteratura correlazioni fra l'insorgenza di inibitore del fattore IX e reazioni allergiche. Pertanto, i pazienti che sviluppano reazioni allergiche devono essere esaminati per la presenza di un inibitore. Deve essere sottolineato che pazienti con inibitori del fattore IX possono essere ad aumentato rischio di anafilassi in caso di nuovo trattamento con il Fattore IX. Le informazioni preliminari suggeriscono che potrebbe esistere una relazione tra la presenza di importanti mutazioni per delezione nel gene del fattore IX del paziente e un aumento del rischio di formazione di inibitori e di reazioni da ipersensibilita' acute. I pazienti noti per avere importanti mutazioni per delezione del gene del fattore IX devono essere tenuti sotto attenta osservazione, per rilevare possibili segni e sintomi di reazioni da ipersensibilita' acute, in particolare durante le prime fasi di esposizione iniziale al prodotto. A causa del rischio di reazione allergica con concentrati di fattore IX, le prime somministrazioni di fattore IX devono, agiudizio del medico curante, essere effettuate sotto sorveglianza med ica in luoghi dove possa essere fornito un appropriato trattamento medico per le reazioni allergiche. Trombosi: benche' il medicinale contenga solo fattore IX, c'e' il rischio di trombosi e di coagulazione intravasale disseminata (CID). Poiche', storicamente, la somministrazione di concentrati del complesso di fattore IX e' stata associata allo sviluppo di complicanze tromboemboliche, l'impiego di prodotti contenentifattore IX puo' essere potenzialmente pericoloso in pazienti con segn i di fibrinolisi ed in pazienti con coagulazione intravasale disseminata (CID). A causa del rischio potenziale di complicanze trombotiche, deve essere intrapresa una sorveglianza clinica dei segni premonitori di coagulopatia trombotica e da consumo con idonei esami biologici quando si somministri questo prodotto a pazienti con malattie epatiche, a pazienti in periodo post-operatorio, a neonati o a pazienti a rischio di fenomeni trombotici o di CID. In ciascuna di queste situazioni, deve essere valutato il beneficio del trattamento con il medicinale contro il rischio di queste complicanze. La sicurezza e l'efficacia della somministrazione del prodotto per infusione continua non e' stata stabilita. Sono stati segnalati casi post-marketing di eventi trombotici, tra i quali la sindrome della vena cava superiore (VCS) rischiosa per la vita in neonati gravemente malati, mentre ricevevano il medicinlae per infusione continua attraverso un catetere venoso centrale. Sindromenefrotica: e' stata riportata una sindrome nefrotica a seguito di ten tata induzione di immunotolleranza in pazienti affetti da emofilia B con inibitori del fattore IX ed anamnesi di reazioni allergiche. La sicurezza e l'efficacia dell'impiego del farmaco per l'induzione dell'immunotolleranza non sono state stabilite. Agglutinazione dei globuli rossi nel tubicino/nella siringa: sono stati segnalati casi di agglutinazione dei globuli rossi nel tubicino/nella siringa durante la somministrazione del prodotto. Ad oggi non sono state riportate conseguenze riconducibili a queste segnalazioni. Per ridurre la possibilita' di agglutinazione, e' importante limitare la quantita' di sangue che entra neltubicino. Il sangue non deve entrare nella siringa. Nel caso in cui s i verifichi agglutinazione di globuli rossi nel tubicino/nella siringa, e' necessario eliminare tutto questo materiale (tubicini, siringa e soluzione di medicinale) e continuare la somministrazione con una nuova confezione. Non sono stati ottenuti dati sufficienti dagli studi clinici in corso sul trattamento con il farmaco di pazienti mai trattati in precedenza (PUPs). Ulteriori studi sulla sicurezza e l'efficacia sono in fase di svolgimento su pazienti in eta' pediatrica precedentemente trattati, trattati al minimo e non trattati in precedenza. Gli studi clinici condotti sul farmaco non hanno incluso un numero sufficientedi soggetti di eta' pari o superiore ai 65 anni per poter determinare se questi rispondano in modo diverso rispetto ai soggetti piu' giovan i. Come per qualsiasi paziente cui venga somministrato il prodotto, lascelta del dosaggio per un paziente anziano deve essere personalizzat a. Nell'interesse dei pazienti, si raccomanda, ove possibile, di prendere nota del nome e del numero di lotto del prodotto per ogni somministrazione del medicinale

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' frequenti includono: cefalea, capogiro, nausea, reazioni al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione e reazioni di ipersensibilita' relative alla cute. Fra queste le piu' significative includono: anafilassi, cellulite, flebite, e anticorpi neutralizzanti. Le frequenze di questi eventi ricadono nelle categorie "non comune" e "raro". Le reazioni avverse, stimate sulla base del numero di infusioni, sono state classificate come: comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100) o raro (>=1/10.000, <1/1.000). Le reazioni avverse provenienti dall'esperienza di studi clinici e dall'esperienza post marketing sono riportate qui di seguito mediante classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibizione del fattore IX); raro: ipersensibilita'/reazioni allergiche; tali reazioni possono includere anafilassi, broncospasmo/affanno respiratorio (dispnea), ipotensione, angioedema, tachicardia, fastidio al torace, orticaria, eruzione cutanea, sensazione di bruciore alle mascelle e alla testa,brividi (febbrili), formicolio, rossore del volto, letargia, agitazio ne, tosse secca/starnuti, visione offuscata. Patologie del sistema nervoso. Non comune: capogiro, cefalea, alterazione del gusto, stordimento mentale. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea; raro: vomito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: cellulite, flebite, reazioni al sito di iniezione (inclusi senso di bruciore al sito di infusione e fitte dolorose al sito di iniezione), senso di fastidio al sito di iniezione; raro: piressia. Ipersensibilita'/reazioni allergiche: sono state raramente osservate in pazienti trattati con prodotti a base di fattore IX, incluso il farmaco. In alcuni casi, queste reazioni sono sfociate in gravi anafilassi. Reazioni allergiche sono state osservate in stretta associazionetemporale con lo sviluppo di inibitori del fattore IX. L'eziologia de lle reazioni allergiche verso il farmaco non e' stata ancora chiarita.Tali reazioni sono potenzialmente a rischio per la vita. Se insorge u na reazione allergica/anafilattica, la somministrazione del medicinaledeve essere immediatamente interrotta. In caso di reazioni allergiche gravi, e' necessario prendere in considerazione misure emostatiche al ternative. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla gravita' dell'effetto collaterale. In conseguenza del processo produttivo, il farmaco contiene tracce di proteine di criceto. Possono insorgere risposte da ipersensibilita'. Sviluppo di inibitori: i pazienti affettida emofilia B possono sviluppare anticorpi neutralizzanti (inibitori) verso il fattore IX. In questo caso la condizione puo' manifestarsi s otto forma di risposta clinica insufficiente, per la quale si raccomanda di rivolgersi a un centro emofilia specializzato. Un inibitore a basso titolo, clinicamente rilevante, venne rilevato in 1 dei 65 pazienti trattati con il medicinale (ivi inclusi 9 pazienti partecipanti soltanto allo studio chirurgico), che avevano in precedenza ricevuto prodotti derivati da plasma. Questo paziente fu in grado di continuare il trattamento senza rialzo anamnestico del titolo dell'inibitore o anafilassi. I dati a disposizione sono insufficienti per poter fornire informazioni sulla incidenza dell'inibitore fra i pazienti mai trattati in precedenza (PUPs). Casi di sindrome nefrotica sono stati riportati a seguito di dosi elevate di Fattore IX derivato dal plasma per indurre immunotolleranza in patienti affetti da emofilia B con inibitori verso il fattore IX e anamnesi di reazioni allergiche. Infarto renale: in uno studio clinico, a distanza di dodici giorni da una dose di medicinale per un episodio emorragico, un paziente positivo per l'anticorpo dell'epatite C ha sviluppato un infarto renale. Il rapporto temporale fral'infarto e la somministrazione del farmaco e' incerto. Il paziente h a continuato il trattamento con il prodotto. Eventi trombotici: sono stati segnalati casi post-marketing di eventi trombotici, tra i quali la sindrome della vena cava superiore (VCS) rischiosa per la vita in neonati gravemente malati, mentre ricevevano il farmaco per infusione continua attraverso un catetere venoso centrale. Sono stati segnalati anche casi di tromboflebiti periferiche e trombosi venose profonde; nella maggior parte di questi casi il medicinale era somministrato per infusione continua, che non e' un metodo di somministrazione approvato. Risposta terapeutica inadeguata ed inadeguato recupero di fattore IX: sono stati segnalati risposta terapeutica inadeguata ed inadeguato recupero di fattore IX durante l'uso post- marketing del medicinale. Se dovesse verificarsi una qualsiasi reazione avversa che si ritenga possaessere correlata alla somministrazione del medicinale, la velocita' d i infusione deve essere ridotta o l'infusione interrotta.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati eseguiti studi con il fattore IX sulla riproduzione negli animali. Considerando la rara eventualita' della emofilia B nelle donne, non sono disponibili esperienze riguardanti l'impiego di fattoreIX durante la gravidanza e l'allattamento al seno. Pertanto il fattor e IX deve essere somministrato a donne in gravidanza o in allattamentoal seno solo quando chiaramente indicato. L'effetto di BeneFIX sulla fertilita' non e' stato stabilito.